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No Tav, il movimento fa paura ma qualcosa sta cambiando
di
Andrea Degl'Innocenti 07-03-2012
Qualcosa si sta incrinando all'interno di quel muro compatto di politici, media, opinionisti che fino a poco tempo fa si schierava compatto a favore della Tav. E la lotta dei valsusini assume sempre più una valenza ampia, che ha a che fare con stili di vita, idee di società e del mondo differenti da quelle volute "dall'alto" e senza confronto.
Qualcosa si smuove. All'interno di quel fronte coeso di politici, giornalisti, opinionisti, che da destra a sinistra si schiera a favore della Tav e condanna e demonizza il movimento di opposizione, sembrano iniziare a palesarsi le prime incrinature. Certo si tratta microfratture, che per ora coinvolgono aree relativamente marginali dello schieramento, ma è già qualcosa.
Basta ascoltare l'intervista qui sotto, rilasciata da Furio Colombo, ex direttore dell'Unità ed ora deputato nelle file del Pd, per rendersene conto. Intervistato dai ragazzi del Nuovo Cinema Palazzo - Sala Vittorio Arrigoni[1], Colombo si è scagliato contro la politica ed i media che stanno manipolando una lotta sacrosanta cercando di renderla invisa all'opinione pubblica.
Anche Roberto Saviano e Marco Travaglio, due delle voci più influenti del giornalismo contemporaneo nostrano, hanno preso una posizione netta. Il primo in un articolo di ieri sulla Repubblica ha svelato le infiltrazioni mafiose all'interno dei cantieri per l'alta velocità Roma-Napoli, lasciando intendere che con ogni probabilità in Val di Susa succederebbe la stessa cosa.
Travaglio invece è autore di un lungo intervento contro la Tav andato in onda durante la trasmissione di Santoro Servizio Pubblico. Un intervento in cui riporta dati e testimonianze che dimostrano inequivocabilmente il carattere speculativo dell'opera.
Niente di nuovo nei contenuti, sia chiaro. Tutte cose che i valsusini ripetono da anni, senza che nessuno si degni di ascoltarli. Quello che conta qui non è tanto il contenuto, quanto chi lo esprime. E che ad esprimere certi contenuti siano un Travaglio, un Saviano, un Colombo, assume nelle dinamiche della lotta una valenza tutta particolare: si tratta infatti di personaggi molto popolari, in grado di smuovere una buona fetta di opinione pubblica.
Chi invece resta inchiodato sulle proprie posizioni sono il governo e le più alte cariche istituzionali. Ieri il ministro per l'Ambiente Corrado Clini ha difeso a spada tratta la Torino-Lione, definendola “il primo progetto sostenibile dal punto di vista ambientale che abbiamo in Europa per una grande infrastruttura”, e si è scagliato contro i manifestanti sostenendo che chi protesta lo fa perché "continuano ad essere date informazioni sbagliate".
Anche Napolitano si è più volte espresso a favore della Tav negli ultimi giorni. La linea intransigente del Presidente della Repubblica è emersa chiaramente quando ha declinato la richiesta di un incontro avanzata dai sindaci della Valsusa contrari all'opera, adducendo la motivazione che le questioni “tecniche” come la Tav non sono di sua competenza.
La risposta ha scatenato l'ira di Beppe Grillo, che in un post intitolato “Se questo è un presidente” ha definito “gravissimo che il presidente della Repubblica non incontri dei suoi concittadini, rappresentanti delle istituzioni locali”, concludendo - con riferimento ai frequenti incontri di Napolitano con Berlusconi durante la precedente legislatura - “sono italiani e sindaci, non mafiosi o piduisti”.
Sempre dal suo blog, Grillo ha poi lanciato una campagna di informazione sulla protesta No-Tav rivolta alla cittadinanza: “Per bloccare la Tav bisogna informare gli italiani. Il blog lancia una due giorni No Tav in tutta Italia sabato 10 e domenica 11 marzo con la creazione di banchetti per la distribuzione di volantini. La mappa dei banchetti sarà aggiornata in tempo reale sull’area Foursquare del MoVimento 5 Stelle”.
Il fatto è che la Tav sta diventando sempre più la frontiera calda di una battaglia molto più ampia, che coinvolge idee di società e di sviluppo differenti, visioni del mondo diverse. Da un lato stanno i poteri forti della società, dalla mafia, all'imprenditoria, alla politica, i fautori delle grandi opere, delle speculazioni, del liberismo più sfrenato. Non a caso, come fa presente il blogger e urbanista Paolo Baldeschi, vi sono coinvolti gli esponenti di spicco di “tutto il capitalismo immobiliare e cementizio italiano: da Caltagirone a Lodigiani, da Todini a Ligresti passando per la Lega delle cooperative, oltre, capofila, Impregilo della Fiat; il tutto senza gare d'appalto e via 'per li rami', cioè per sub-appalti e sub-sub-appalti, fino ad arrivare alle imprese della mafia e della camorra.”
Dall'altro lato stanno i valsusini, fattisi inconsapevolmente portavoce di un modello diverso, basato sulla coesione sociale, sulla cittadinanza consapevole e partecipe delle decisioni politiche, sull'informazione, l'autoformazione, la partecipazione. Forse per questo la lotta dei valsusini è tanto invisa al potere, il loro messaggio tanto censurato e manipolato.
Note:
1. Si tratta di una sala storica del quartiere romano di San Lorenzo che un progetto sciagurato voleva trasformare in casinò. Gli abitanti del quartiere si sono opposti al progetto e all'alba del 15 aprile 2011 hanno occupato la sala. La stessa notte moriva in Palestina Vittorio Arrigoni; il nuovo nome è venuto da solo.
Commenti
Grandi!! Piena solidarietà alla val susa e ai suoi abitanti!! Non posso esserci fisicamente ma vi seguo con interesse!
sara, 07-03-2012 11:07
Sono completamente solidale con i Valsusini, hanno pienamente ragione
ARTURO GIUDICATTI, 08-03-2012 11:08
Anche la più piccola micro-frattura se sottoposta ad uno sforzo ciclico può andare a rottura completa l'organo. Un esempio per tutto e quello del filo di ferro che può essere rotto con una flessione delle dita della mano....quindi avanti!
Nirananda, 08-03-2012 02:08
sono profondamente deluso da presidente napolitano , per la prima volta sono arrivato a provare disprezzo per un mio connazionale che fugge come un coniglio dalle proprie resposabilita' istituzionali
meridionale, 08-03-2012 01:08
Piccolo problema di matematica: se Totò Riina ha affermato che il giudice Borsellino è stato eliminato, in quanto ostacolo alla trattativa tra mafia ed istituzioni e da allora nessun altro giudice è stato fatto fuori ... a Voi la soluzione!
carlo, 08-03-2012 03:08
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