di
Claudia Bruno
16-03-2011
Tutti ancora con il naso all'insù e gli occhi puntati sul cielo di Fukushima. Dopo le esplosioni dei giorni scorsi nei reattori della centrale nucleare Fukushima1 continuano esplosioni, incendi ed emissioni di nubi gassose. L'innalzamento dei livelli di radioattività e i movimenti futuri della nube radioattiva al centro delle preoccupazioni planetarie.
Tutti ancora con il naso all'insù e gli occhi puntati sul cielo di Fukushima. La nube bianca che sovrasta la centrale non ha smesso di essere al centro delle attenzioni mondiali. Dopo le esplosioni dei giorni scorsi nei reattori della centrale nucleare Fukushima1 continuano esplosioni, incendi ed emissioni di nubi gassose. Ieri l'esplosione in corrispondenza del reattore 4 della centrale, seguita da un incendio poi domato. Nelle ultime ore, i tecnici che cercano di arenare il 'mostro nucleare' diventato incubo planetario, e che stanno cercando di raffreddare i reattori anche attraverso acqua dagli elicotteri, sono stati allontanati dalla centrale per circa un'ora a causa di livelli di radioattività troppo alti raggiunti, e sono state evacuate le zone entro 30 chilometri dalla centrale. Il governo ha fatto sapere di essere pronto a chiedere l'intervento dell'esercito statunitense per contenere i danni dell'incidente nucleare.
Tokyo, le vittime e l'imperatore
A Tokyo oggi è stata percepita un'altra forte scossa di magnitudo 6 che ha fatto tremare case e grattacieli, la tv giapponese ha escluso il rischio di nuovi tsunami ma sono in molti a lasciare la metropoli, bagaglio alla mano, per paura che la nube tossica di Fukushima raggiunga i cieli della capitale.
Il conteggio disperato delle vittime è salito a circa 12mila tra morti e dispersi, un bilancio drammatico che va di pari passo con la tristezza espressa pubblicamente dall'imperatore del Giappone Akihito che ha parlato al paese della speranza "che sia salvato il maggior numero di persone".
Cosa sta succedendo ai reattori di Fukushima
Il terremoto di venerdì scorso ha provocato la sospensione automatica del funzionamento dei reattori nucleari delle centrali giapponesi, poi danneggiati dallo tsunami conseguito alla scossa di grado 8,9 della scala Richter. Quando il funzionamento di un reattore nucleare viene arrestato bruscamente c'è bisogno che il calore accumulato al suo interno venga smaltito con l'aiuto di un liquido di raffreddamento. Secondo quanto è stato descritto l'onda anomala dello tsunami avrebbe spento i diesel di emergenza, utili allo smaltimento del calore residuo. Si è verificata quindi un'accumulazione di calore che ha causato l'evaporazione del liquido di raffreddamento rimasto, e le barre di uranio pian piano sono rimaste scoperte e hanno raggiunto temperature molto elevate, tali da provocare chimicamente la scissione dell'acqua presente in idrogeno e ossigeno. "Purtroppo, la probabilità che si formi la miscela esplosiva tra idrogeno ed ossigeno è altissima e quindi basta una qualsiasi fonte d’innesco perché si abbia l’esplosione" spiega Domenico Coiante su Aspo Italia. Proprio questo meccanismo, infatti, ha causato le successive esplosioni di idrogeno nella centrale di Fukushima1, iniziate da sabato (che nell'ordine hanno interessato i reattori, 1 e 3, 2 e 4, all'esplosione in corrispondenza di quest'ultimo reattore ha fatto seguito un incendio, domato nel corso delle ultime ore). Ora l'evento peggiore che si scongiura è la fusione del nocciolo, che trasformerebbe Fukushima nella nuova Chernobyl.
La nube tossica e il rischio di contaminazione
Le preoccupazioni del Giappone e dei paesi limitrofi adesso si concentrano sull'innalzamento dei livelli di radioattività che si stanno registrando a Fukushima e dintorni. A questo proposito lo SPEEDI (System for Prediction of Environment Emergency Dose Information) ha realizzato una mappa aggiornata che informa sulla situazione delle radiazioni in ogni provincia del Giappone.
Altra preoccupazione riguarda il possibile percorso della nube radioattiva nei prossimi giorni. C'è il sito dello ZAMG, Istituto Centrale di Meteorologia e Geodinamica austriaco, che ha predisposto online una riproduzione animata per prevedere in quale direzione la nube di Fukushima procederà ora per ora.
Intanto i meterologi immaginano che tra poco più di una settimana-dieci giorni la nube potrebbe raggiungere le coste del continente americano. Mentre per raggiungere l'Europa ce ne vorrebbero di più, ma tutto dipende dalle condizioni meterologiche e del vento. Finché cadrà la neve, come sta avvenendo nel Giappone settentrionale, le radiazioni ricadranno al suolo.
Il mondo guarda a Fukushima
Sono molti i paesi in cui si è riacceso il dibattito sul nucleare. Alcuni hanno deciso di chiudere le centrali più vecchie e sospendere l'autorizzazione per le nuove, altri hanno avviato procedure di stress test per quelle già esistenti. La Turchia ha dichiarato che proseguirà comunque con la costruzione della prima centrale nucleare nel sud del paese. Il Presidente della Francia, Nicolas Sarkozy, ha annunciato che convocherà una riunione del G20 sul nucleare dopo il disastro giapponese. Intanto sono stati tempestivi i blocchi delle importazioni di prodotti alimentari da Tokyo. Anche l'Italia si è mossa in questa direzione: il ministro della Salute Ferruccio Fazio ha sospeso l'importazione di prodotti agroalimentari dal Giappone, un blocco - ha calcolato la Coldiretti - che vale 13milioni di euro.