Le Linee guida per il ritorno a scuola a settembre formulate dalla task-force istituita dal Miur hanno sollevato un coro di proteste e di critiche, soprattutto per l'obbligo di far tenere la mascherina ai bambini sopra i 6 anni per tutto il tempo di permanenza nei locali della scuola.
Si legge nella nota del Miur che presenta il documento:
«Il distanziamento fisico, le misure di igiene e prevenzione sono i cardini del documento. Previsto il distanziamento interpersonale di almeno un metro, considerando anche lo spazio di movimento. Questa distanza andrà garantita nelle aule, con una conseguente riorganizzazione della disposizione interna, ad esempio, dei banchi, ma anche nei laboratori, in aula magna, nei teatri scolastici. Si passa a due metri per le attività svolte in palestra.
Il consumo del pasto a scuola va assolutamente preservato, spiega il documento, ma sempre garantendo il distanziamento attraverso la gestione degli spazi, dei tempi (turni) di fruizione e, in forma residuale, anche attraverso l’eventuale fornitura del pasto in “lunch box” per il consumo in classe.
Andranno limitati gli assembramenti nelle aree comuni. Saranno valorizzati gli spazi esterni per lo svolgimento della ricreazione, delle attività motorie o per programmate attività didattiche.
La presenza dei genitori nei locali della scuola dovrà essere ridotta al minimo. Sempre per evitare il rischio assembramento, saranno privilegiati tutti i possibili accorgimenti organizzativi per differenziare l’ingresso e l’uscita delle studentesse e degli studenti, attraverso lo scaglionamento orario o rendendo disponibili tutte le vie di accesso dell’edificio scolastico.
Saranno resi disponibili dispenser con prodotti igienizzanti in più punti della scuola. Sarà necessario indossare la mascherina. Gli alunni sopra i 6 anni dovranno portarla per tutto il periodo di permanenza nei locali scolastici, fatte salve le dovute eccezioni, ad esempio quando si fa attività fisica, durante il pasto o le interrogazioni, come già accadrà per gli Esami di Stato del II ciclo.
Gli alunni della scuola dell’infanzia non dovranno indossare la mascherina, come previsto per i minori di 6 anni di età. Non sono necessari ulteriori dispositivi di protezione.
Potranno essere organizzate apposite esercitazioni per tutto il personale della scuola, per prendere dimestichezza con le misure previste».
QUI il documento integrale della task force del ministero.
Le proteste si sono levate forti da più parti. Genitori ed educatori hanno palesato sui social network il loro disaccordo definendo "improponibili" le regole formulate.
Per esempio, sono già migliaia le firme raccolte da un raggruppamento di comitati e associazioni guidato dal Coordinamento Internazionale Associazioni per la Tutela dei Diritti dei Minori per il no all'obbligo di far indossare la mascherina ai bambini a scuola e nei centri estivi. Alla petizione hanno aderito anche medici ed esponenti del mondo culturale e dell'informazione.
Un'altra raccolta di firme su Change (QUI ), promossa da genitori, ha raccolto migliaia di adesioni, indirizzata ai ministri della salute e dell'istruzione, al presidente del consiglio e al presidente della Repubblica.
Il gruppo-progetto "Tutta un'altra scuola" sta lavorando a un'analisi e a una proposta per un cambio radicale di paradigma educativo che getti le sue basi già da settembre e presto uscirà con iniziative.
Il Movimento “La Scuola Che Accoglie” chiede un ritorno alla normalità che non porti a una scuola dove i bambini imparano senza il contatto e sottolinea l’importanza di riaprire la scuola a “volto scoperto” difendendola “dall’abuso della tecnologia a discapito delle relazioni umane”.
Ha avuto un'adesione ben oltre le aspettative anche l’appello per una scuola “reale” lanciato da una mamma e una insegnante del Trentino e rivolto al Presidente del Consiglio Provinciale Walter Kasswalder per chiedere un ritorno ad una scuola “senza paura”. I ragazzi – è scritto nell’appello – “non conoscono e non dovrebbero conoscere il distanziamento sociale, che implica una lontananza non solo fisica ma anche umana dagli altri”. No anche all’utilizzo delle mascherine, dannose secondo i proponenti non solo dal punto di vista respiratorio ma anche emotivo, sociale e psicologico e non più giustificate dagli attuali dati sui contagi. L’appello trentino ha avuto un grande successo, venuto da genitori, insegnanti, educatori e anche medici, come hanno sottolineato le promotrici Sabrina Lenzi e Chiara Agostini.
La lettera della maestra Claudia Lucci, di Frascati, al Governo è stata pubblicata su OggiScuola. “Obbligo mascherina è perché non conoscete i bimbi”, scrive rivolgendosi al presidente del consiglio Giuseppe Conte, al ministro della Pubblica Istruzione Lucia Azzolina e agli esperti della Task Force. «Vorrei avere un confronto con tutti voi – esordisce la lettera della maestra – sul tema “scuola”. La scuola non è riempire un sacco vuoto. La scuola è curiosità, stimoli, amicizia, generosità, altruismo, condivisione ecc… Questo vostro modo così arido di considerare la scuola, mentre brancolate nel buio, mi fa pensare che il vostro ricordo di “scuola” ormai è sbiadito nel tempo, è offuscato dal presente/assente; anelate a classi di alunni con turnazioni aula/pc da casa, distanziamento sociale, bambini con mascherine in classe, date retta. Lasciate che i bambini si mascherino a carnevale, per condividere e divertirsi».
In Belgio, intanto, per i bambini ci sarà la scuola senza mascherine né distanziamento sociale. Ritenendo basso il rischio per i più piccoli, così come la probabilità di contagio, l'esecutivo federale di Bruxelles ha inviato una circolare a tutte le scuole e ha stabilito che per i bambini non saranno necessarie né maschere né distanziamento sociale. Solo alle elementari viene consigliata la mascherina agli insegnanti nel caso in cui non riescano a rispettare la distanza di sicurezza dai bambini. Mascherine e social distancing vengono invece consigliati tra i membri del personale della scuola e tra questi e i genitori.