di
Giulio Marotta
28-05-2012
Molte compagnie aeree, navali e ferroviarie forniscono informazioni ambigue ed incomplete sul prezzo dei biglietti, in modo da 'attrarre' le persone un po’ disattente e rendere molto difficile una comparazione tra le diverse offerte disponibili. Ecco quali sono i 'trucchi' delle compagnie e delle agenzie.
Penso sia capitato a tutti di vedere offerte di voli aerei a costi particolarmente allettanti, salvo scoprire che il prezzo reale era più elevato. Un tempo la tecnica più utilizzata era quella di mettere in grande evidenza la 'tariffa base', 'occultando' alcune voci obbligatorie (come le tasse aeroportuali, le spese amministrative e gli oneri accessori) o addebitando successivamente oneri aggiuntivi per le variazioni per prezzo del carburante oppure indicando la tariffa del solo volo di andata (mentre per quello di ritorno il biglietto sarebbe costato molto di più).
Dal 2007 la legge obbliga le aziende a pubblicizzare solo il prezzo finale, comprensivo cioè di tutte le voci, ovvero a precisare l’esistenza di limiti e condizioni per usufruire di tariffe agevolate: in caso contrario tali messaggi sono considerati ingannevoli.
Ma molte compagnie aeree hanno continuato a fornire informazioni ambigue ed incomplete sul prezzo dei biglietti, in modo da 'attrarre' le persone un po’ disattente e rendere molto difficile una comparazione tra le diverse offerte disponibili. Un caso esemplare è quello di Blu Panorama Airlines che ha ricevuto nel 2009 una multa di 150.000 euro (confermata da Tar e Consiglio di Stato) ed una successiva di 60.000 euro per diverse pratiche scorrette.
In particolare, le tariffe erano soggette a forti limitazioni (ad es. c’era un numero ridotto di posti disponibili), le modalità di rimborso non erano chiare ed erano previsti oneri aggiuntivi anche in caso di cancellazione del volo; la polizza assicurativa era facoltativa, ma nella procedura on line questa voce risultava già preselezionata, in contrasto con quanto prevede la normativa comunitaria (le voci di spesa opzionali devono essere bene evidenziate), ed era facile cadere in inganno dando un consenso inconsapevole; infine, le informazioni sui diritti viaggiatore erano inadeguate, in particolare nei casi di over booking, cambi e cancellazioni dei voli.
Per ragioni analoghe Ryanair ha ricevuto nel 2011 una sanzione di oltre 500.000 euro (ridotta a 425.000 euro dal Tar): in particolare, l’Antitrust ha contestato l’estrema difficoltà di trovare biglietti aerei alle tariffe particolarmente vantaggiose pubblicizzate dalla compagnia (ad es. “1 milione di posti a 1 euro - solo andata – tasse e spese opzionali escluse”).
Ci sono poi le pronunce dell’Autorità nei confronti di molte compagnie aeree (Germanwins, Bluexpress e Alitalia Luftthansa, Wizzair e Easyjet) responsabili di aver 'aggiunto' alla tariffa pubblicizzata costi significativi per il pagamento con carta di credito.
Un discorso analogo si può fare per le tariffe navali, come nel caso delle campagne promozionali del 2007 della Moby (“Vai in Sardegna o Corsica: TORNI GRATIS”; “Sardegna da 7 euro; Corsica da 6 euro”) con una serie di avvertenze – ma a caratteri molto meno evidenti - su altri oneri a carico dell’acquirente e importanti limitazioni. Per motivi analoghi è stata sanzionata la Snav.
Anche nel settore navale è intervenuta una legge a proibire le offerte ingannevoli. E l’Antitrust ha sanzionato altre pratiche scorrette, come quelle delle compagnie di navigazione Medmar e Alilauro http://www.assoutenti.it/articolo.asp?sez=99&art=1029, che ostacolavano il diritto dei residenti di usufruire di tariffe agevolate.
Da citare infine anche i casi di pratica scorretta nel settore ferroviario da parte di Trenitalia, punita nel 2008 con una sanzione di 450.000 euro per diverse pratiche scorrette: l’Antitrust ha contestato in particolare le modalità e limitazioni al rimborso del biglietto in caso di ritardo e le informazioni inadeguate o poco chiare sulle tariffe. Un’altra sanzione a carico della stessa Trenitalia è stata deliberata nel 2011 per problemi legati alla difficoltà di cambiare il titolo di viaggio acquistato a prezzo agevolato.
In conclusione, vale sempre la raccomandazione di stare sempre molto attenti quando si acquista un biglietto, anche attraverso i motori di ricerca su internet che dovrebbero selezionare le 'offerte migliori'. C’è poi il problema di una reale concorrenza tra le aziende e del ruolo che possono svolgere le Autorità di settore: ma di questo parleremo in un’altra occasione.
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