Emergenza Ogm: lettera aperta al governo

Il Consiglio Affari Generali dell’Unione europea l'11 febbraio ha in agenda il voto sulla autorizzazione alla coltivazione del mais geneticamente modificato 1507 e per questo Legambiente ha deciso di inviare una lettera aperta al Presidente del Consiglio Letta e al Ministro per gli Affari europei Moavero.

Emergenza Ogm: lettera aperta al governo

"Si tratta di una decisione molto importante che può far superare l’attuale situazione di blocco in seno al Consiglio, perché per la prima volta – si legge nella missiva - la partita non è ancora chiusa e i prossimi giorni saranno cruciali, perché è ancora possibile costruire una maggioranza qualificata contraria alla coltivazione di varietà geneticamente modificate”.
In questo contesto la posizione del governo italiano può essere decisiva e quindi Legambiente chiede “di votare senza alcuna esitazione contro l’autorizzazione alla coltivazione del mais geneticamente modificato 1507, seguendo l’invito del Parlamento europeo espresso nella risoluzione votata a larga maggioranza nella plenaria dello scorso 16 gennaio. Il voto contrario all’autorizzazione trova fondamento anche nelle forti lacune della valutazione dei rischi effettuata dall’EFSA non solo su lepidotteri e specie acquatiche - prosegue Legambiente - ma soprattutto per quanto riguarda la tolleranza del mais 1507 al glufosinato ammonio, caratteristica che porta ad un maggiore impiego di questo pericoloso erbicida. Il glufosinato, infatti, è classificato come tossico per la riproduzione e rientra quindi tra i criteri di esclusione previsti dal regolamento comunitario 1107/2009. Criteri di esclusione che, nel caso di sostanze già approvate, si applicano al momento del rinnovo dell’autorizzazione, che per il glufosinato scade nel 2017.Legambiente pertanto – continua la lettera -ritiene che vi siano tutte condizioni affinché il nostro governo si attivi da subito affinché nel prossimo Consiglio Affari Generali si costituisca una solida maggioranza contraria all’autorizzazione. Un primo passo indispensabile per poter poi approvare, durante il semestre italiano di presidenza dell’Unione europea, il regolamento di modifica della direttiva 2001/18 in modo da consentire agli stati membri il diritto di vietare sul proprio territorio la coltivazione di OGM anche per ragioni socio-economiche. Un diritto imprescindibile per garantire la sicurezza e la qualità dell’agricoltura italiana".

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