OGM: due nuovi tipi di soia all'esame dell'Unione europea

I 27 Stati membri dell'Ue sono divisi sul via libera all'importazione e trasformazione in Europa, di due tipi di soia Ogm: Mon 87701 e 356043. Ora i due dossier passeranno dunque al nuovo Comitato d'appello europeo introdotto dal Trattato di Lisbona, che rappresenta la fase finale nella procedura di autorizzazione.

OGM: due nuovi tipi di soia all'esame dell'Unione europea
I 27 Stati membri dell'Unione europea sono divisi sul via libera all'importazione e trasformazione in Europa di due tipi di soia OGM: Mon 87701 e 356043. Il Comitato europeo della catena alimentare e animale, del quale fanno parte i rappresentanti nazionali del settore, al momento della votazione sulle proposte della Commissione europea di autorizzare i due tipi di soia transgenica, non ha ottenuto né una maggioranza a favore, né una contraria. Ora i due dossier passeranno dunque al nuovo Comitato d'appello europeo introdotto dal Trattato di Lisbona, che rappresenta la fase finale nella procedura di autorizzazione all'immissione sul mercato di prodotti alimentari Ogm. Se in appello i rappresentanti dei 27 riuniscono una maggioranza qualificata di voti a favore, il dossier passa; al contrario se la maggioranza qualificata è contraria, la proposta viene respinta. Infine, in mancanza di una maggioranza favorevole o contraria, è la Commissione europea che decide sulla propria proposta. Gli OGM all'esame dell'Unione europea sono usati come mangimi per gli animali e vengono prodotti dalla multinazionale Monsanto grazie all’utilizzo del Roundup, pesticida fortemente nocivo. “Ancora una volta alla prova del giudizio degli Stati membri, gli OGM non incontrano l'approvazione dell'EU –. ha affermato Alessandro Triantafyllidis, presidente nazionale dell'Associazione Italiana Agricoltura Biologica (AIAB) - La mancata promozione delle due proposte della Commissione volte ad autorizzare i due prodotti di soia geneticamente modificata, MON 87701 e MON 356043 entrambi destinati ad uso alimentare e mangimistico, è l'ennesima prova che gli organismi geneticamente modificati non riescono a creare intorno a sé il favore dell'Europa”. “In un momento in cui l'Europa si trova di fronte a sfide importanti – ha continuato Triantafyllidis – gli OGM dispiegano ancora una volta il loro potenziale di divisione e di dissidio”. Secondo il presidente nazionale dell'AIAB è dunque giunto il momento di archiviare definitivamente la stagione transgenica “e di investire in politiche agricole che puntino sulla zootecnia sostenibile, sull’inclusione di piante proteiche nelle rotazioni previste dal greening della PAC e sull'incentivazione delle risorse foraggere e oleaginose autoctone”. L'ammissione dei nuovi prodotti di soia OGM destinati ad uso mangimistico chiamerebbe in causa, secondo Triantafyllidis, anche la questione della trasparenza in etichetta, mettendo così i cittadini europei nella condizione di non sapere, nel momento in cui si trovassero a comprare delle carne, se l'alimento in questione sia stato alimentato o meno con mangimi contenenti OGM.

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