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Il 19 e 21 novembre, nelle sale italiane, due serate di proiezioni evento di "One Life", il film-documentario prodotto dalla BBC Earth Films. Il lungometraggio celebra la vita - sfide, trionfi e bellezza - attraverso immagini e storie straordinarie di altri animali e di una pianta. Il team, utilizzando tecniche di ripresa studiate appositamente, è riuscito a dare al film un tocco drammatico, intimo ed emozionante.
Nei giorni 19 e 21 novembre, il film-documentario "One Life", prodotto dalla BBC Earth Films, in associazione con Magic Light Pictures e distribuito da QMI e DNC Entertainment, approda nelle sale italiane. Il grande schermo, grazie a sequenze stupefacenti, intense e toccanti, offrirà agli spettatori un'esperienza straordinaria e coinvolgente; il pubblico sarà catapultato nel mondo degli altri animali, ad un passo da loro.
One Life, infatti, cattura i momenti cruciali della vita di alcuni esseri viventi, dal momento in cui nascono fino alla nascita di una nuova generazione, attraverso immagini che mostrano animali sorprendenti, paurosi, eroici, amabili, teneri. Ogni storia vede protagonista un animale mai filmato prima oppure colto in un comportamento mai immortalato da nessuna telecamera.
“Volevamo volare, correre, nuotare, cacciare e lottare accanto agli animali, le nostre 'stelle' protagoniste, facendo sì che il pubblico sentisse di essere lì con loro, di partecipare al dramma della loro vita quotidiana” dichiarano i registi Michael Gunton e Martha Holmes. Le immagini, infatti, mostrano aspetti dell'animale o del suo comportamento che normalmente non riusciremmo a vedere o che non potremmo mai vedere ad occhio nudo.
“Il progresso nella tecnologia HD con la nuova fotografia ad alta velocità e al rallentatore ci dava la possibilità di filmare il comportamento animale più estremo e straordinario per la prima volta in maniera incredibilmente dettagliata” dichiarano i due registi. Per noi sarebbe impossibile, ad esempio, vedere i pesci vela che catturano una palla esca - piccoli pesci che nuotano formando una palla per scoraggiare i loro predatori - poiché essi nuotano così velocemente; rallentando di 80 volte l'azione è stato possibile svelare il loro metodo.
La tecnica super rallentata è stata utilizzata in diverse scene: per le scimmie cappuccine che aprono le noci, per la lucertola Gesù Cristo che cammina sull'acqua, ecc. mentre è stato utilizzato un nuovo sistema di carrellata 'yogi cam' per riprendere gli elefanti in modo da dare al pubblico, per la prima volta la sensazione di essere nel branco.
I temi affrontati nel film sono universali: la ricerca del cibo, l'insegnamento della sopravvivenza ai piccoli, il potere del gioco di squadra, l'ingegnarsi nel trovare i mezzi per cibarsi, la lotta per la supremazia, la ricerca dell'anima gemella, il corteggiamento, il divenire adulti. Lo spettatore, attraverso l'intelligenza, la forza, la determinazione, il coraggio e l'amore, inevitabilmente, rivedrà se stesso nei diversi animali.
Martin Pope, il produttore, definisce il lungometraggio come “una lettera d'amore alla vita stessa, è un incontro intenso, in primo piano, con storie che mostrano quanto condividiamo con gli animali e con la natura che ci circonda. Sempre più uomini passano la propria vita nelle città, spesso lontani ed estranei alla natura, e così diventa sempre più importante ricordare a tutti ciò che abbiamo in comune non solo tra di noi, ma anche con gli altri esseri viventi”.
“Tutti sanno come gli animali vivono e sopravvivono - dichiarano i due registi a tal proposito - ma dobbiamo renderci conto in modo sempre più chiaro che molti degli animali protagonisti di questo film sono in pericolo e che questa potrebbe essere una delle ultime opportunità che avremo di conoscere le complessità e le meraviglie delle loro vite”. Le straordinarie immagini del film sono accompagnate dalla colonna sonora creata dal celebre George Fenton e composta da vari elementi che riflettono le creature che vediamo sullo schermo.
La voce narrante della versione in italiano è di Mario Biondi, artista di fama internazionale, che ha affermato: “Il senso della famiglia e della familiarità con esseri così affascinanti mi ha illuminato. Grazie di cuore per avermi fatto far parte di ciò. Grazie a voi e a Dio”. La voce narrante della versione originale, invece, è del talentuoso attore, Daniel Craig. Anch'egli ha rilasciato una dichiarazione entusiasmante: “Sono molto orgoglioso di far parte del film della BBC Earth. Mi ritengo fortunato di aver avuto la possibilità di partecipare, anche se con un ruolo minore, a questo incredibile film”.
Per trovare la sala nel vostro comune cliccate qui.
Commenti
Mi vengono in mente due cose: la prima è che basta un passettino per rinunciare alla civiltà e fare di queste iniziative una propaganda di darwinismo sociale (e non dico che lo *sia*, dico che può essere letta come tale, magari interessatamente). La seconda è su quell'ambiguo temine "sfide", che mi sa tanto di competitivismo americano, come se le "sfide" in questione (non essere calpestato da uno gnu, non essere mangiato da un leone) fossero cose meravigliose. Il termine più appropriato, se non "lotte", è almeno "fatiche", fatiche grandiose ed esaltanti, ma fatiche, rischi. La civiltà sarebbe nata per tutelarci da questi ultimi colla forza del gruppo. Poi è finita dov'è finita. Chissà che per una volta non si faccia di questo film l'ennesima occasione per imbestialire l'umanità, ma, appunto, per meravigliarsi.
Marco, 19-11-2012 01:19
Purtroppo in Italia queste proiezioni non vengono incentivate, ci sono 5 sale in tutto il paese che propongono questo film.
E' un vero peccato!
FEDERICO, 20-11-2012 12:20
Errata Corrige,
il buco di proiezioni è proprio dove risiedo. Su Mantova-Brescia-Cremona-Lodi non c'è un cinema che proponga "One Life". Comunque scandaloso, ma quanto meno non è un fenomeno nazionale.
FEDERICO, 20-11-2012 01:20
Ciao Federico. Concordo pienamente. Mi dispiace che tu non possa vederlo e soprattutto che la gente non li apprezzi! Ci sono attimi del film in cui ridi, altri in cui ti commuovi, altri ancora in cui provi paura e stai con il fiato sospeso. Io ho pianto, ad esempio, nella scena in cui la piovra cerca il rifugio perfetto per depositare le uova. Trovato il luogo ideale, una caverna, rimane lì, senza mai abbandonare il nascondiglio per diverse settimane. Si lascia morire di fame pur di proteggere i suoi piccoli dai predatori. La scena termina con lei che si spenge piano piano, le uova si schiudono e centinaia di piccoli nuotano verso l'oceano...
tamara mastroiaco, 21-11-2012 10:21
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