Eccoci qui, con un altro virtuosismo immaginativo. Siete già avvezzi al racconto delle mie storie, al resoconto dei miei sogni, alle favole che solo per caso e per fantasia contengono riferimenti a fatti o personaggi reali. Oggi mi sento di parlare da Leader dei leader, Patriarca dei patriarchi.
Viviamo un'epoca complicata, in cui i governi illuminati dell'Occidente trattano i loro popoli come fossero la loro mamma vi ricordate "Mamma Peppe mi tocca...
Toccami Peppe che mamma non vede".
I popoli del mondo sono disorientati, mai avrebbero pensato un capovolgimento di ruoli così drastico e completo. Mai. Da gregge di pecore a condottieri...
Ora i leader, che ora confidano nel ruolo di guida dei loro popoli, sono intenti in un gioco tutto nuovo, l'escalation della paura, qualcosa che, finalmente, relega la diplomazia al ruolo che le spetta: scendiletto consunto degli interessi di pochi.
I governanti che, notoriamente, hanno la memoria corta e si scordano delle Costituzioni e dei Trattati, delle Carte e delle promesse elettorali, ma soprattutto si scordano di non contare nulla, in un battibaleno hanno assecondato la strada della nuova emergenza, l'unico pantano che permette loro di galleggiare.
La perenne emergenza sta diventando la normalità (così si evitano atti, decreti e leggi), in una vampata di coraggio condita con sussulti guerreschi e violenti.
Tutti hanno scoperto un'intima e inaspettata propensione per le sfide muscolari. E' un'oggettiva contraddizione, anche perchè i nostri gerontocrati non hanno il fisico da lottatori di wrestling... semmai da denutriti lanciatori di coriandoli afflitti da enormi complessi di inferiorità.
E così ora, dimenticandosi della forza della diplomazia che in un recente passato, a Sarajevo, in SIria, in Iraq, in Palestina, grazie alle tante armi sperimentate nei dimenticati conflitti africani o nelle isole del Pacifico, ha dato enormi risultati creando contesti dove amore, pace e democrazia germogliano ad ogni angolo, gli audaci difensori dell'integrità delle tradizioni dei popoli e delle istituzioni democratiche (sic), si sono lanciati nella costruzione della nuova dimensione della paura, quella termonucleare, sempre presente come il cane fedele di un regnante, appisolato davanti al caminetto di una tenuta di caccia.
Ora, per giustificare la totale cancellazione dei diritti costituzionali e la loro rivisitazione in chiave sanitaria, è finalmente giunta anche la guerra: madre di ogni indegnità, regina di ogni incubo. Ora è possibile allungare la coperta che iniziava a diventare corta, soffocando rigurgiti di normalità.
Ma come Leader dei leader e Patriarca dei patriarchi io so.
Io so che l'Entropia, la vera espressione del volere di ogni Dio, il Motore primo, sta inesorabilmente crescendo e determina le condizioni per le svolte improvvise: i punti di flesso della storia.
L'enorme mole di informazioni ed eventi che si susseguono ed accavallano nella loro totale ed apparente imprevedibilità sta fabbricando (come in una fucina delle meraviglie) momenti indimenticabili in cui tutto cambierà e l'onda inarrestabile travolgerà la miseria della ricchezza istantanea e della contingenza politica. I muri crolleranno la Libertà travolgerà chi ne sbarra il passo, la Dignità tenderà la mano agli oppressi, l'Ascolto regnerà incontrastato.
L'Entropia è al lavoro, in mille rivoli di creatività e inventiva.
L'Entropia è molto più devastante di ogni tsunami e di ogni cataclisma.
L'Entropia è la vera Fede in cui riporre la nostra speranza.
L'Entropia è la Storia che si traveste da Cigno Nero, per evitarci uno shock qualora vedessimo che ogni istante, anche il più drammatico, in fondo è un Adesso che ci sorride.
Dobbiamo avere fede nell'Entropia, è l'unica arma seria e precisa. Chirurgica. Ha il pregio di essere inarrestabile ed inesorabile, completamente priva di sentimenti.
Per capire come sia fatta dovremmo intervistare tutti i tiranni che si sono succeduti nella storia, ma è impossibile intervistare chi svanisce.
Viviamo l'adesso, quello vero.
Portiamoci dietro una sedia, come facevano i nostri nonni quando andavano a messa nelle gelide chiese di paese, saremo in prima fila quando l'Entropia colpirà.
Potremo fare qualche selfie al passaggio dell'esercito dei cigni neri che insegue i lanciatori di coriandoli in fuga.
Il messaggio di oggi è: la coperta è come un elastico se la tiri troppo alla fine si strappa.
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