di
Lucia Russo
19-09-2011
A Palermo la realizzazione della linea tramviaria era stata annunciata entro la fine del 2013, con l’inaugurazione dell'opera prevista tra la fine del 2011 e l'inizio del 2012. I primi due convogli sono, di fatto, già arrivati dall'Austria a maggio e giugno. Mancano tuttavia le linee dove farli correre.
Palermo è una città dall’indiscutibile patrimonio architettonico, dove tuttavia, i suoi quasi 700.000 abitanti restano quotidianamente intrappolati nel traffico, perennemente congestionato. Grande quindi il favore con cui nel 2008 si accolse l’avvio del primo stralcio dei lavori per la costruzione di una rete di tre linee di tram urbani riguardanti circa 15 chilometri di tragitto e 46 stazioni; 27 le carrozze con una capacità di 250 passeggeri, utili a collegare le zone periferiche al centro città.
La tramvia (costo di 234,9 milioni di euro) fa altresì parte del piano integrato del trasporto pubblico, comprendente, oltre alle opere accessorie, la metropolitana leggera automatica.
La realizzazione della linea tramviaria era stata annunciata entro la fine del 2013, con l’inaugurazione dell'opera prevista tra la fine del 2011 e l'inizio del 2012. I primi due convogli (ciascuno comprendente più vagoni) sono, di fatto, già arrivati dall'Austria a maggio e giugno. Mancano tuttavia le linee dove farle correre.
Sulla consegna dell’opera, alcuni giorni fa è stata ripresa da più testate giornalistiche (Gds, Corriere del Mezzogiorno) la notizia di uno slittamento al 2016, grazie a una proroga nei tempi di realizzazione decisa dal responsabile unico, l’ingegnere Domenico Caminiti, e concessa all’impresa Sis S.c.p.a (consorzio di aziende che stanno eseguendo i lavori), facendo slittare i termini della consegna alla prima metà del 2016.
La decisione non sarebbe piaciuta al Comune, intenzionato a rimuovere il responsabile unico del procedimento (Rup), con la richiesta del direttore generale del Comune, Gaetano Lo Cicero, delle dimissioni di Caminiti, altresì candidato al ruolo di direttore generale della società di trasporti.
L’uso del condizionale in questa vicenda è d’obbligo perché l’AMAT (società appaltante del sistema tram, di cui l’Ing. Caminiti è il Rup) del capoluogo siciliano, ha smentito parte della notizia tramite una nota ufficiale sul proprio sito.
“La gestione nella costruzione della rete tranviaria ha seguito i canoni stabiliti dalla legge – afferma il suo Presidente precisando in seguito che - la circostanza secondo la quale risulterebbe una proroga dei lavori al 2016 non corrisponde con quanto invece risulta agli atti aziendali, e cioè che la proroga è stata concessa, quale prerogativa del Rup (Responsabile Unico del Progetto, ndr), fino a giugno 2013”.
Per accertare chi ha ragione in questa vicenda e chi al contrario dovrà rispondere di quanto sostenuto, il Presidente dell’AMAT conclude la nota richiedendo un parere pro-veritate agli stessi professionisti che allora curarono il capitolato d’appalto, ovvero al prossimo consiglio di amministrazione, che si terrà martedì 20 settembre.
I palermitani non sono tuttavia i soli cui lo svolgimento dei lavori tramviari deve rispondere. L’opera del capoluogo siciliano rappresenta, infatti, un prototipo per la progettazione del tram della città irachena di Erbìl. Sulla falsariga di Palermo, la società italiana Eds Infrastrutture, impresa specializzata nella progettazione e realizzazione dell’apparato tecnologico di sistemi su rotaia, in collaborazione coi partner FG Tecnopolo e Studio Mosco, ha progettato le nuove infrastrutture tramviarie del paese mediorientale, vincendo la gara pubblica.
Quattro tram su un percorso di 60 km a Erbìl, una delle città più grandi nel nord dell’Iraq: un milione di abitanti, una storia millenaria e i vincoli di un tessuto archeologico sumero e romano. Tra le vicende dei giorni scorsi a Palermo, va menzionata anche la venuta della delegazione del Governatorato del Kurdistan iracheno, giunta nel capoluogo siciliano per visitare i cantieri della tramvia.