Panama Papers, lo scandalo dei potenti con patrimoni nei paradisi fiscali

I documenti e la ricostruzione delle trame e dei legami li ha pubblicati l’International Consortium of Investigative Journalists sul proprio sito web, grazie al lavoro di 307 giornalisti che hanno esaminato carte su carte per mesi. La fotografia? Eccola: potenti della politica e dell’economia mondiale con i loro tesori nei paradisi fiscali. Non mancano gli italiani.

Panama Papers, lo scandalo dei potenti con patrimoni nei paradisi fiscali

Il titolo parla chiaro già di per sé: “The Panama Papers. Politicians, criminals and rogue industry that hides their cash”. Poi documenti, ricostruzioni e video per illustrare la geografia di uno scandalo di proporzioni planetarie. Cosa sono i Panama Papers? Sono milioni di documenti che hanno origine in uno studio legale internazionale specializzato in paradisi fiscali e che gettano l'ombra del sospetto su fortune riconducibili anche indirettamente, come rilanciato anche dall’Ansa, «a personaggi del calibro di Vladimir Putin e del suo nemico ucraino Petro Poroshhenko; a familiari del leader cinese Xi Jinping e al re saudita, al defunto padre di David Cameron, ma anche a Luca Cordero di Montezemolo, a banche italiane, a primi ministri e loro parenti, a criminali, personaggi dello spettacolo e dello sport come Leo Messi, a funzionari d'intelligence, a celebrità varie».

I documenti pare siano stati fatti trapelare dallo studio legale Mossack Fonseca, ma con sedi a Miami, Hong Kong, Zurigo e 35 altre località. Documenti, stando alla ricostruzione dell’Ansa, che sarebbero stati passati al giornale tedesco Suddeutsche Zeitung e da questo condivisi poi con un pool di reporter investigativi di vari media internazionali fra cui i britannici Guardian e Bbc. Per l'Italia l'esclusiva era dell’Espresso.

L'Espresso evoca Montezemolo, l'imprenditore Giuseppe Donaldo Nicosia, latitante e coinvolto in un'inchiesta per truffa con Marcello dell'Utri, l'ex pilota di Formula 1 Jarno Trulli oltre a Ubi e Unicredit; Haaretz cita alcuni dei più ricchi e influenti uomini d'affari di Israele.

Secondo le carte esaminate dall’ICIJ, sarebbero coinvolte anche società che porterebbero a 33 sigle o soggetti inseriti nella lista nera degli Stati Uniti per connessioni con i signori della droga messicani, con organizzazioni definite terroristiche come gli Hezbollah sciiti libanesi e con Stati come Corea del Nord o Iran.

Le autorità fiscali di molti dei paesi citati pare si stiano attrezzando per richiedere i documenti e iniziare quindi le dovute verifiche.

La BBC riporta parenti e persone vicine al presidente siriano Bashar Al Assad, ma anche il defunto Muammar Gheddafi e l'ex presidente egiziano Hosni Mubarak.

QUI gli articoli del GUARDIAN.

Haaretz, oltre a soffermarsi su businessman e personaggi pubblici israeliani, cita ad esempio aziende che secondo le carte dello scandalo farebbero riferimento ai capi di governo di Islanda e Pakistan.
Su Repubblica Montezemolo smentisce e dice: «Non ho conti all'estero». Ramon Fonseca: "È un attacco al nostro Paese". Tra le smentite anche quelle di Messi, Platini, Trulli e Almodovar. Il Cremlino: "Manovra contro Putin". Repubblica ha anche registrato un audio di Fonseca dove dice di essere stato hackerato e che non si tratta di suoi clienti.

Ecco le vittime dell’offshore

QUI grafici e statistiche sulle operazioni offshore, le aziende e le banche

QUI il team di giornalisti che ha condotto l’indagine

QUI nomi e ruoli dei leader delle nazioni coinvolti e i loro familiari

Poi la voce provocatoria del giornalista Giulietto Chiesa, attraverso PandoraTV:

«A che servirebbe questa superbomba - dice  - questa “soffiata” mondiale? Se guardiamo bene tra i nomi fino ad ora usciti, non c’è neanche un miliardario americano. I padroni del mondo non ci sono. Vedremo spulciando negli oltre 11 milioni di files, se troviamo un Rotschild o un Rockfeller. O anche solo un Soros.
Invece chi c’è? Indovina. C’è Putin. Anzi, non c’è. Ci sono i suoi “amici”. Ma la foto di Putin campeggia sulle prime pagine di tutti i giornali. A cominciare da Repubblica. E allora ci viene un sospetto: Che le strane scoperte di questo Consorzio internazionale del Giornalismo Investigativo siano state cucinate come l’ennesima occasione per alimentare la russofobia e la Putinfobia».

 

L'uomo che Sussurra ai Potenti
I Potenti al Tempo di Renzi

Commenti

Chi sono finanziatori dell'International Consortium of Investigative Journalist, la rete che ha pubblicato i Panama Papers? Eccoli: Ford Foundation Carnegie Endowment Fund famiglia Rockefeller W K Kellogg Fondazione Open Society Foundation di George Soros "(...) Indicativamente con 441 clienti, gli Stati Uniti sono tra i paesi con il maggior numero di clienti serviti da Mossack Fonseca. Allora, chi sono questi 441 clienti, e perché ha l'ICIJ ha deciso di non rivelare i loro nomi? O forse tutto sarà rivelato a tempo debito? (...)" 441 clienti. Chi saranno mai? Sarebbe interessante saperlo... E magari saltano fuori gli stessi nomi, ovvero quelli di coloro i quali han finanziato questa buffonata di inchiesta... http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=15099
Francesco Manetti, 05-04-2016 04:05
La stessa osservazione la fa, come citato nell'articolo, Giulietto Chiesa su PandoraTV. In realtà L'Antidiplomatico prosegue nella lista dei finanziatori: Open Society Foundation di George Soros Tra i recenti finanziatori compaiono: Adessium Foundation, Open Society Foundations, The Sigrid Rausing Trust, the Fritt Ord Foundation, the Pulitzer Center on Crisis Reporting, The Ford Foundation, The David and Lucile Packard Foundation, Pew Charitable Trusts and Waterloo Foundation. E aggiunge: «secondo una mappa interattiva creata da Brian Kilmartin che espone i dati (non nomi) sul numero di aziende, clienti, beneficiari e azionisti di Mossack Fonseca, ci sono almeno 441 clienti, 3.072 aziende, 211 beneficiari e 3.467 azionisti americani dello studio legale panamense». Sarebbe senz'altro interessante fare luce anche sugli americani
Redazione, 06-04-2016 12:06
Salve, segnalo questo altro articolo utile per capire chi c'è dietro i Panama Papers, e come mai può essere ritenuta una "inchiesta buffonata": "L'attacco a Putin è stato organizzato dalla "Organized Crime and Corruption Reporting Project". E' rivolto contro la Russia e i Paesi post-sovietici. E' stato sponsorizzato dall'americana USAID (Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale) e Soros,"- si afferma in un tweet di "WikiLeaks". http://it.sputniknews.com/mondo/20160406/2420322/geopolitica-Putin.html#ixzz4531PQKbY Saluti cordiali, Francesco Manetti
Francesco Manetti, 06-04-2016 02:06

Lascia un commento


Per lasciare un commento, registrati o effettua il login.