La Rete Sostenibilità e Salute, composta da 26 associazioni che lavorano nell’ambito della salute, lancia un appello per la demedicalizzazione del parto e la riduzione delle pratiche invasive su donna e bambino nel momento della nascita. «La maternità e il parto sono questioni cruciali per la sostenibilità del nostro mondo” spiegano le associazione che hanno diffuso un innovativo documento, “Maternità e nascita in Italia: è tempo di cambiare".
«Purtroppo si presta scarsa attenzione al modo in cui avvengono le nascite nei nostri ospedali – spiegano le associazioni che fanno parte della rete – ed è pochissima la consapevolezza negli operatori che le attuali scelte assistenziali possono avere profonde ricadute negative per le donne, i genitori e i loro figli. Quanto accade nelle nostre sale parto è conseguenza anche del sentimento oggi dominante, la paura. Essa, alimentata dalla cultura del rischio, ci porta a vedere la catastrofe dietro ad ogni angolo. I medici alla paura reagiscono aumentando il controllo sul processo del parto e interferendo in ogni modo coi complessi sistemi neuro-ormonali che in milioni di anni di evoluzione sono stati messi a punto per garantire il massimo successo riproduttivo della nostra specie. E anche molte donne oggi chiedono più esami, più controlli e accettano supinamente ogni intervento, convinte di conquistarsi così un bambino perfetto. I confronti fra i tassi di interventi ostetrici in Europa ci raccontano di numeri record dell’Italia a partire dal numero dei tagli cesarei, ma anche di induzioni e di episiotomie. Il parto viene spesso disturbato da pratiche non necessarie e stressanti, dopo una gravidanza seguita da ginecologi e non da ostetriche come avviene in molti paesi europei e come sarebbe consigliato dalla Linea Guida italiana per le gravidanze fisiologiche del 2011».
Fonte: elaborazione con Health for all, Istat
«L’indirizzo politico conseguente all’accordo Stato-Regioni del 2010 e del successivo decreto – prosegue la rete - sta portando alla chiusura di piccoli ospedali (sotto i 500 parti, ma tendenzialmente sotto i 1000), privando molti territori dei loro punti di riferimento per la salute e costringendo le madri a partorire in grandi “bambinifici” se non si appronta una rete di assistenza con diverse possibilità in base alle scelte delle donne e alla loro sicurezza (consultori, centri nascita intra ed extra-ospedalieri, case di maternità, parti a domicilio, maternità ben organizzate con patologia neonatale per i casi complessi o trasferiti). Le gravide normali dovrebbero essere seguite dalle ostetriche, le esperte della fisiologia, preferibilmente in consultori potenziati, dove poter trovare anche sostegno sociale e psicologico. La Rete Sostenibilità e Salute esprime il proprio impegno a promuovere i necessari cambiamenti all’ Assistenza ostetrica in Italia con iniziative proprie e collaborando con donne e gruppi di operatori che si stanno muovendo nella stessa direzione».
Cos’è la Rete Sostenibilità e Salute?
Si tratta di 26 associazioni che da anni si impegnano in maniera critica per proteggere, promuovere e tutelare la salute. Ogni associazione ha la sua storia e le sue specificità, le accomuna una visione complessiva della salute e della sostenibilità.
1. Allineare sanità e salute
4. Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE Italia
5. Associazione per la Decrescita
6. Associazione per la Medicina Centrata sulla Persona ONLUS-Ente Morale
7. Associazione Scientifica Andria
8. Centro Salute Internazionale-Università di Bologna
9. GDL Diritti Umani Psicologi del Piemonte
10.Giù le Mani dai Bambini ONLUS
11.Italia che Cambia
13.Movimento per la Decrescita Felice
15.Osservatorio Italiano sulla Salute Globale
16.Osservatorio e Metodi per la Salute, Università di Milano-Bicocca
19.Rete Arte e Medicina
20.Rete Mediterranea per l’Umanizzazione della Medicina
21.Segretariato Italiano Studenti in Medicina, SISM
22.Società Italiana Medicina Psicosomatica
23.Società Italiana per la Qualità dell’Assistenza Sanitaria, SIQuAS
26.Vivere sostenibile