Perché vivere in un ecovillaggio?

“Vivere in un ecovillaggio non è una protesta verso il sistema, non è un sogno romantico o un'utopia, ma una scelta razionale e motivata di dare priorità nella propria vita ad aspetti quali il senso di comunità, l'ecologia, la spiritualità”.

Perché vivere in un ecovillaggio?
L'idea di ecovillaggio non è recente né innovativa, trattandosi della naturale evoluzione del villaggio tradizionale, dove l'essere umano ha vissuto durante gran parte della sua storia. Storicamente però vivere in un villaggio in armonia con la natura non era una scelta consapevole, ma l'unica possibilità, mentre ora gli ecovillaggi sono comunità intenzionali di persone pienamente consapevoli di vivere in modo che rema in direzione contraria alla spinta della società circostante. Vivere in un ecovillaggio non è una protesta verso il sistema, non è un sogno romantico o un'utopia, ma una scelta razionale e motivata di dare priorità nella propria vita ad aspetti quali il senso di comunità, l'ecologia, la spiritualità. Il sentimento di appartenenza ad una comunità viene da lontano, è innato nella natura umana. La tecnologia, l'organizzazione sociale, la nascita delle metropoli, la corsa verso il successo individuale han dato l'illusione che il nuovo essere umano non abbia più bisogno dell'appoggio di una comunità, e ha creato la tendenza in una vita sempre più individualista e solitaria. Questa evoluzione è ben rappresentata dall'anonimo palazzone cittadino, dove un numero svariato di vite sono rinchiuse tra queste mura, cercando una nicchia di intimità dietro spesse porte blindate di appartamenti tutti uguali, ignorando completamente l'esistenza dei vicini che sovente sono visti solo come una molestia. La vita di comunità è l'opposto, è il compromesso di vivere in un gruppo, di solito non troppo numeroso in modo che tutti i membri si conoscano personalmente. Non si tratta del modello stereotipato che tutti abbiamo in mente quando pensiamo alle comunità, la comune hippie degli anni sessanta, con comunione dei beni, amore libero, chitarre e marijuana. Alcuni ecovillaggi praticano la comunione dei beni, ma la vera essenza di comunità, più che nell'ottimizzazione dei beni materiali che ovviamente è ricercata, è esaltata nell'appoggio reciproco. Un gruppo su cui contare vuol dire miglioramento della qualità di vita, con esempi pratici quali la cura condivisa dei bambini, la possibilità di facilitare e rendere più attraenti lavori comunitari, la creazioni di posti di lavoro all'interno della comunità. Inoltre la vita comunitaria è un costante stimolo alla crescita personale, in quanto persone a stretto contatto quotidiano sono obbligate a confrontarsi su scelte in comune, a discutere, a parlare apertamente dei problemi che invariabilmente sorgono e questo migliora la comunicazione con gli altri e con se stessi ed aiuta a vedere con più chiarezza il nostro misterioso mondo inconscio. L'armonia della vita comunitaria si ripercuote conseguentemente nella cura dell'ambiente circostante. La concezione di tutela ambientale è variabile, ma principalmente si attua nel tentativo di produrre la maggior parte del cibo che si consuma, coltivando orti vicino alle case, di affidarsi a energie rinnovabili, di ridurre i consumi e di limitare l'utilizzo delle automobili. I bambini di un ecovillaggio dove ho vissuto trascorrevano le giornate scorrazzando per le strade del villaggio prive di auto, giocando nei giardini comunitari, senza necessità della miriade di giochi che popolano la vita dei bambini cresciuti negli appartamenti. Infine la spiritualità, che racchiude aspetti controversi perché storicamente è stata ingabbiata dalla religione. Di solito non c'è l'intenzione si inserirsi nelle credenze religiose degli abitanti. La spiritualità si accompagna in modo naturale al rallentamento dei ritmi, al contatto con la natura, poiché il materialismo non è sufficiente a saziare l'innata curiosità dell'essere umano. La spiritualità significa arte, musica, contemplazione, meditazione, riflessioni. Il movimento degli ecovillaggi si associa spesso ad altri movimenti quali la permacultura, la decrescita, termini che evocano ancora in tanta gente uno scenario di ristrettezze, di ritorno all'età della pietra e di rinuncia. Ma non è questo il punto, tutt'altro, l'obiettivo è lo stesso di tutte le attività umane, la felicità e il benessere, che vengono ricercate, però in una forma che predilige l'armonia con la natura e l'ambiente.

Commenti

Ma dove sono queste comunità qui in Italia? E all'estero? Mi piacerebbe saperne di più.....grazie!!! Annamaria
Annamaria, 22-05-2013 01:22
Ciao Annamaria, in italia puoi cercarli sulla pagina web della RIVE, rete italiana ecovillaggi, mentre in europa attraveso la pagina della GEN, global ecovillage network. Fabrizio
Fabrizio, 22-05-2013 02:22
x Annamaria: Controlla sul sito del RIVE (rete italiana villaggi ecologici) oppure se hai l'occasione leggi il libro di Manuel Olivares!
Ilaria, 22-05-2013 07:22
Vorrei averlo scritto io questo articolo. Bravi
down gear, 22-05-2013 08:22
Annamaria, se vuoi puoi vedere su www.ecovillaggi.it :-)
fra, 22-05-2013 10:22
Simpatico Fabrizio Fontana,per la prima volta sento parlare di ecovillaggio,ma niente male se la finalità di questa nuova forma di convivenza è rappresentata dal raggiungimento di obiettivi prioritari per privilegiare nella vita particolari aspetti quali il senso di comunità, l'ecologia, la spiritualità ben venga lecovillaggio nel senso da te attribuito. Mi permetto di dire che da noi nel meridione D'Italia in parecchi piccoli centri rurali da sempre è stata condotta un'esistenza simile a quella che tu auspichi, propugni e descrivi nel tuo ecovillaggio Infatti nei paesini specie ad economia agricola la quotidianità è imperniata sul sentimento di appartenenza e di solidarietà.Ogni individuo ,direi ,vive in funzione degli altri e viceversa, se al vicino manca il sale momentaneamente o l'insalata quello della porta accanto è subito disponibile ad intervenire.La comunità opera nel rispetto dell'ambiente, i prodotti di scarto sono biodegradabili perche' provenienti dall'orticello di casa o dalla vicina campagna, le uova sono come si suol dire uova di casa dato che sono deposte dalle galline del piccolo pollaio allevato nella adiacenze della casa di campagna. Galline alimentati con gli avanzi della tavola di tutta la famiglia.Non di rado si alleva il maiale allevato con vari avanzi di frutta e di cibi vari o crusca. Tutto procede all'insegna del biologico e di una vita al contatto diretto con la natura. Come si può dedurre da noi gli ecovillagi sono nati spontaneamente ed esistono da un bel pò e continuano ad esserci.Ed è un miracolo che resistono
turiddu, 22-05-2013 10:22
Grazie a tutti per le informazioni!!! Buona giornata - Annamaria
Annamaria, 23-05-2013 10:23
ci sono anche in calabria,a Diamante e a Pedace
dante santoro, 23-05-2013 12:23

Lascia un commento


Per lasciare un commento, registrati o effettua il login.