Pesci scuoiati vivi, lo svela un'indagine dell'MFA

Da un'indagine condotta sotto copertura della MFA (Mercy for Animals) in uno stabilimento di macellazione di pesce gatto situato a Mesquite, in Texas, emerge una realtà raccapricciante. I pesci stipati in secchi e cestini vengono messi sul tavolo da lavoro per essere scuoiati, smembrati, soffocati, decapitati. Tutto questo avviene mentre sono ancora vivi e coscienti.

Pesci scuoiati vivi, lo svela un'indagine dell'MFA
La MFA è un'organizzazione statunitense no profit che si impegna affinché tutti gli animali possano essere trattati con rispetto e compassione, si dedica principalmente alla difesa degli animali d'allevamento e alla promozione della scelta alimentare vegana. Dal video Skinned alive girato con telecamere nascoste in uno degli allevamenti di acquacoltura di pesce gatto, nonché stabilimento di macellazione di Mesquite in Texas (produttore leader di pesci gatto), emerge una realtà agghiacciante e sconvolgente. Il video rivela nei suoi due interminabili minuti: - che i lavoratori dello stabilimento scuoiano vivi i pesci tirandogli via la pelle con una pinza; - che i pesci vivi stipati nei secchi o in cesti boccheggiano per mancanza di ossigeno; - che i pesci scuoiati si dibattono ansimando sul tavolo da lavoro; - che i pesci vengono smembrati, fatti a pezzi e decapitati ancora vivi. Le varie operazioni avvengono senza stordimento quindi i pesci sono totalmente coscienti perché non esiste alcuna normativa che li tuteli. I pesci, infatti, vengono uccisi con modalità cruente o per soffocamento. Il Dallas Country District Attorney's Office si è rifiutato di denunciare lo stabilimento per crudeltà verso gli animali perché, purtroppo, non esistendo una regolamentazione in Texas, non vi è abuso o violazione. Dopo aver esaminato il video, il Dott. Jonathan Balcombe (comportamentalista animale, scienziato, scrittore e attivista per gli animali) ha condannato duramente lo stabilimento, affermando che "trattare i pesci come se fossero cose inanimate è estremamente crudele ed eticamente ripugnante". Anche un veterinario statunitense che si è prestato alla visione del video, Lee Schrader, concorda pienamente con il Dott. Balcombe e aggiunge che "rimuovere la pelle ai pesci mentre sono ancora vivi e reattivi è atroce e disumano". Oramai è risaputo che anche i pesci provano dolore e possono soffrire più o meno quanto i mammiferi; a dimostrarlo sono stati scienziati di fama mondiale. La Dott. ssa Temple Grandin, esperta in materia di benessere degli animali d'allevamento e consigliere statunitense del Dipartimento dell'agricoltura e dell'industria della carne, afferma: "La ricerca dimostra che i pesci rispondono a stimoli dolorosi che vanno ben oltre i semplici riflessi". Nel suo ultimo libro Pleasurable Kingdom: Animals and the Nature of Feeling Good il Dott. Balcombe sostiene che "ai pesci non vengono riconosciute, ingiustamente, parole come 'sentimento', 'dolore', 'sofferenza' solo perché la loro mimica facciale è inesistente. Testare la sensibilità di una specie basandosi solamente sull'espressione facciale è assolutamente sbagliato. Ci sono vertebrati appartenenti alla famiglia dei mammiferi marini come i delfini e le balene che nonostante siano privi di mimica facciale sono considerati tra gli esseri viventi più intelligenti e senzienti". La scienza ha ampiamente dimostrato che i pesci provano dolore e possono soffrire anche se non possono urlare e non emettono versi di alcun tipo. Il biologo marino Michael Fine afferma che i pesci gridano! Noi non siamo in grado di recepire i loro suoni di dolore e sofferenza quando vengono intrappolati, inseguiti, presi da un amo e uccisi. Per questo crediamo che nei pesci non vi sia sofferenza perché non udiamo i loro suoni! Sempre il Dott. Balcombe, invece, analizzando una ricerca condotta dalla Royal Society, la principale associazione scientifica britannica afferma: “Quando nella labbra delle trote sono state iniettate sostanze nocive, le stesse hanno manifestato comportamenti insoliti; movimenti dondolanti, molto simili ai movimenti osservabili nei vertebrati più evoluti come i mammiferi, quando sono sottoposti a situazioni di forte stress. Le trote, alle quali è stato inoculato l'acido acetico, hanno assunto comportamenti inconsueti come sfregare le labbra sulla ghiaia o contro le pareti del proprio acquario; subito dopo, i ricercatori hanno somministrato alle stesse trote degli inibitori del dolore e hanno notato subito che le trote si sono calmate e i comportamenti anomali per la loro specie si sono significativamente ridotti”. Oltre al dolore è stato accertato che i pesci possono provare paura. Ad affermarlo sono stati i fisiologi comparati dell'Università di Utrech, in seguito a un esperimento condotto nel 1987. I soggetti dell'esperimento furono le carpe di un anno di età, tenute in acquari. I ricercatori, valutavano i comportamenti dei pesci che abboccavano all'amo. I pesci agganciati mostravano segni di sofferenza anche quando il filo non era tirato: si muovevano rapidamente, avanti e indietro, scuotendo la testa come per cercare di buttare fuori del cibo poco gradito ma, non mostravano il comportamento definito 'spitgas' (sputa gas) ossia non espellevano una miscela gassosa dalla vescica natatoria, come invece avveniva quando il filo era teso. Quindi quando i ricercatori tendevano il filo entrava in azione questo comportamento e le carpe perdevano quasi tutto il gas presente all'interno della loro vescica. Allentando di nuovo il filo, le carpe cadevano nel fondo dell'acquario senza controllo (a causa dello stress e della paura provata, le carpe avevano espulso la maggior parte della miscela gassosa contenuta nella vescica e quindi non riuscivano più a regolare la loro profondità di immersione). Successivamente, i ricercatori constatarono che aggiungendo all'acqua i feromoni (sostanze chimiche rilasciate da organismi in situazione di pericolo), le carpe perdevano nuovamente il controllo dello spitgas. Nonostante questi esperimenti siano condannabili dal punto di vista etico, essi dimostrano a ogni modo che i pesci provano paura e dolore. Cosa possiamo fare per aiutare i pesci ed evitare loro terribili sofferenze? - Divulgare questo video su Facebook o su qualsiasi altro social network, blog o sito web per sostenere la MFA affinché lo stato del Texas introduca norme che vietino la scuoiatura dei pesci vivi come prima cosa. - Eliminare dalla propria dieta il consumo di pesce; ci sono molte persone che sostengono di essere vegetariane pur consumando questo alimento e non ci si può definire tali, se si mangia il pesce! È pur sempre carne! - Non andare a pesca, ovviamente!

Commenti

Complimenti a chi ha redatto l'articolo, in particolare per la contestualizazione del tema,la varietà delle fonti citate, e l'introduzione non facile di questioni etiche che, a ben vedere, con le scelte alimentari c'entrano ben poco. Se anche decidessimo di vivere di solo pesce, niente potrebbe giustificare un simile trattamento di esseri senzienti. Bisognerebbe pretendere, come consumatori, un marchio cruelty-free anche per il pesce, alimento sempre più bistrattato, sia che viva in Natura che, a quanto pare, in allevamento. Che il veganesimo poi sia l'unica scelta che ci assicura di non alimentare questa barbarie, è indiscutibile, ma impediamo ai "pescivori" irresponsabili di nascondersi dietro a un dito.
Jaulleixe, 24-01-2011 05:24
Bravissimo chi ha scritto questo articolo ma non bisogna fermarsi,bisogna boigottare il prodotto di queste aziende e costringerle anche a chiudere causa le atrocita' che mettono in atto verso poveri animali che soffrono il dolore come tutti gli esseri viventi.L'uomo e' diventato veramente crudele.
gennaro, 28-01-2011 01:28
E' senz'altro ripugnante osservare una tale crudeltà (soprattuto quando è gratuita) verso gli animali. Attenzione però ad andarci cauti: se applicassimo alla lettera i principi che certi animalisti propongono si avrebbero non pochi paradossi: come la mettiamo allora con le ostriche che vengono mangiate vive? Perché un pesce gatto avrebbe più dignità di un'ostrica? La verità è che questi movimenti "animalisti" non vogliono tanto difendere gli animali, ma piuttosto promuovere il vegetarianesimo, che è una sorta di religione. Le loro strategie sono volte a "urtare" nei sentimenti con queste campagne/denunce, ma se prendiamo davvero sul serio quello che dicono, l'unica alternativa è convertirci tutti alla loro religione (perché di questo, infondo si tratta). I vari "studi" scientifici portati a "dimostrazione" sono solo strumentali: per quanto siano plausibili e sufficientemente dimostrati, essi non ci dicono "cosa è giusto fare" perché la scienza non è una religione o una filosofia che serve a fare distinzioni morali: la scienza ci dice solo come stanno le cose. Ma dare un senso alle cose e decidere cosa è giusto e cosa è sbagliato non è in mano agli scienziati, a meno che non vogliamo fare della scienza un'altra religione.
fabio, 28-01-2011 02:28
purtroppo è nota da tempo questa barbaria, come il fuku(pesce usato per il sushi)che viene spellato vivo e lasciato vivo. Ma non solo,anche il massacro dei delfini in giappone. Consiglio a tutti il film "the cove".
massimo, 28-01-2011 05:28
Bell'articolo, peccato per la conclusione aberrante di eliminare il pesce dalla propria dieta - veramente ridicola e pericolosa.
ghedino, 28-01-2011 05:28
Veramente questo avviene anche per i cani e gatti in Cina da diversi anni e nessuno ne parla. E' possibile vedere questi video raccapricianti anche sulla rete. E' veramente disgustoso che nel 2011 vi siano attività così poco civilizzate e barbare.
Francesco, 28-01-2011 05:28
E un bel giorno si scoprirà che pure i vegetali provano dolore, e a quel punto ci ciberemo di aria. Ma fortunatamente finirà il mondo prima. Haddio.
dEmon, 28-01-2011 05:28
ma quando la gente capirà che si può vivere bene e in salute senza mangiare carne pesce uova latte e altri derivati animali? avremmo meno tumori ed in più i nostri grandi piccoli amici non subirebbero le barbarie che quotidianamente sentiamo. Ho due gatti e mi rendo conto quando li porto dal veterinario come sono spaventati perchè associano il medico al dolore e si aggrappano a me perchè li aiuti. Figurarsi quando entrano nei mattatoi e capiscono che per loro è la fine. Tremendo aiutiamo e aiutiamoci a fare a meno di mangiare altri esseri vivi staremo senz'altro meglio la cucina vegana è buonissima e salubre.
Grazia, 28-01-2011 05:28
Non è giustificabile il maltrattamento di alcun animale nemmeno per scopi alimentari, ma nel contempo non è possibile affermare che il veganismo sia la strada migliore da percorrere. Le conoscenze scientifiche non hanno decretato con assoluta certezza che le flora non sia esente da provare "dolore" per come NOI umani la vogliamo intendere. Dalla notte dei tempi l'essere umano, ANIMALE, è onnivoro. Questa nostra peculiarità ci porta a mangiare carne, pesce, verdura etc., bisogna solo vedere come ci procacciamo il cibo. Forse questo è il problema di fondo, trovare un modi in cui nessuna creatura possa provare dolore, o perlomeno che il dolore sia limitato il più possibile. Ci dimentichiamo troppo spesso di chi siamo vegani e non, leggete cosa ha deliberato la comunità europea.....invece di andare a vedere cosa non va nei nostri vicini oltreocenano guardate cosa ci combinano in casa nostra....
Alessandro, 28-01-2011 05:28
Gli scienziati arrivano in ritardo ad affermare che i pesci soffrono ed hanno paura. Chiunque abbia un acquario, anche piccolo, può confermare come i pesci riconoscano, abbiano paura, sentano dolore,ed aggiungo abbiano sentimenti. La crudeltà con cui li trattiamo è mostruosa. Ho visto come in un rivendita di pesce da itticoltura questi poveri esseri vengano gettati vivi nell'acqua ghiacciata: si piegano ad arco teso come per sfuggire e rimangono subitaneamente congelati.. Il mangime che viene loro dato fa procreare pesci mostro: a due teste, oppure con testa di volume triplo, con due code ecc.. E tutto ciò non viene denunciato,conosciuto... le loro grida sono inascoltate perché non udite ..dall'uomo. Ccome fa l'uomo a pensare che un essere vivente,qualunque essere vivente, proprio perché tale, possa essere privo di paura, dolore, sentimenti, semplicemente perché espressi in maniera per lui non comprensibile? Un pò di Umiltà ed una maggiore Osservazione di tutti gli Esseri Viventi e della Natura sarebbe fonte inesauribile di conoscenza
iniut, 28-01-2011 09:28
Solo in Texas?!? E i ristoranti di sushi dove te lo sfilettano vivo e ti danno il corpo rimanente infilzato a mo' di spiedino col pesce che boccheggia?!!
Stefano, 02-06-2012 07:02

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