di
Alessandra Profilio
16-01-2013
Al fine di tutelare l'ambiente e la salute dei cittadini è necessario rivedere i livelli di fitosanitari. È quanto sostengono le 16 associazioni che hanno presentato un documento unitario sull'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.
Al fine di tutelare l'ambiente e la salute dei cittadini è necessario rivedere i livelli di fitosanitari. È quanto sostengono le 16 associazioni che hanno presentato un documento unitario sull'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Tra le associazioni che nel dicembre scorso hanno presentato il documento vi sono AIAB, Associazione per l'Agricoltura Biodinamica, Fai, Firab, Federbio-UpBio, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Mdc, Pro Natura-Federazione Nazionale, SIEP, Slow Food Italia, TCI, Unaapi, WWF.
Il primo risultato prodotto dal documento è stato un pacchetto di emendamenti su tematiche condivise che mettono in primo piano obiettivi fondamentali, d'interesse per l'intera collettività: partire dalla salute dei cittadini e degli agricoltori, alla qualità dell'ambiente e delle aree rurali, alla sicurezza alimentare.
“Il PAN (Piano d’Azione Nazionale) deve esprimere molta più determinazione nel perseguire obiettivi di sostenibilità e salubrità della produzione agroalimentare e della gestione delle risorse naturali – ha affermato Maria Grazia Mammuccini portavoce del tavolo delle 16 organizzazioni – . Aderiamo all’esercizio di emendarne il testo, come indicato dalla consultazione, me restiamo esigenti e vigili nella sua implementazione che coinciderà con la prossima Legislatura che auspichiamo molto più attenta e sensibile sui temi della qualità ambientale e dell’alimentazione”.
Secondo le associazioni, il Piano d'Azione Nazionale deve individuare obiettivi quantitativi di riduzione dell’impiego di pesticidi che devono essere semplici, misurabili e accompagnati da indicatori efficaci e monitorabili. Le proposte prioritarie inserite dalle associazioni negli emendamenti sono quelle di portare ad almeno il 20% della Superficie Agricola Utilizzata nazionale le superfici coltivate con il metodo dell’agricoltura biologica e biodinamica (che notoriamente non fanno uso di prodotti chimici di sintesi) e la riduzione di non meno dell’80% delle vendite di prodotti fitosanitari con sostante attive classificate come pericolose per la salute umana e l’ambiente.
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