Firma anche tu per salvare il parco dello Stelvio

La politica “smembratrice” di governo ed enti locali sta condannando uno dei parchi più belli d’Italia, il più antico d’Europa e il più esteso dell’arco alpino: il parco nazionale dello Stelvio.

Firma anche tu per salvare il parco dello Stelvio

E’ on-line la petizione popolare contro lo smembramento del Parco nazionale dello Stelvio. CTS, FAI, Federazione Pro Natura, Italia Nostra, Legambiente, LIPU, Mountain Wilderness,  Touring Club Italiano, WWF  rivolgono una petizione al presidente della Repubblica chiedendogli «di non avallare con propri atti la (mal)intesa sottoscritta l’11 febbraio scorso dal Ministero dell’Ambiente, dalla Regione Lombardia e dalla Province autonome di Trento e di Bolzano sul parco nazionale dello Stelvio». Nel loro appello le associazioni chiedono che «continui ad essere garantita una gestione autonoma, unitaria, nazionale dell’area protetta e si eviti di assecondare gli appetiti localistici contro natura dei cacciatori e di chi preferisce il grigio dell’asfalto e del cemento al verde di un’area protetta». Le Associazioni sostengono che con l’intesa sottoscritta l’11 febbraio scorso il Parco dello Stelvio difficilmente può ancora essere qualificato come nazionale. Due i motivi principali:

1) non esiste più una gestione affidata ad un ente nazionale autonomo con propria personalità giuridica, né una governance unitaria a tutela della natura; al contrario, le due Province di Trento e di Bolzano e la Regione Lombardia possono decidere di operare indipendentemente nelle loro rispettive zone di competenza;

2) nel comitato di coordinamento, che ha solo poteri generici di indirizzo, prevalgono gli interessi locali e non c’è alcuna vigilanza sulla gestione quotidiana dell’area protetta da parte dal Ministero dell’Ambiente.

Il Parco Nazionale dello Stelvio, istituito nel 1935, è uno dei parchi più antichi d’Europa ed il più esteso dell’arco alpino. Il Parco è nato per proteggere la fauna, la flora e i paesaggi del gruppo montuoso Ortles-Cevedale  e le vallate alpine della Lombardia, Trentino e Alto Adige e per proteggere specie a rischio tutelate da convenzioni internazionali e dalle normative comunitarie come aquile, stambecchi, camosci, lupi e orsi, gipeti, galli cedroni, pernici bianche.

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