“Un pianeta a tavola. Decrescita e transizione agroalimentare”. Questo il titolo del libro scritto da Filippo Schillaci, edito da Edizioni per la Decrescita Felice. Il testo racconta cosa avviene oggi nel mondo agroalimentare e quali sono le possibili prospettive.
“Un pianeta a tavola. Decrescita e transizione agroalimentare”. Questo il titolo del libro scritto da Filippo Schillaci, edito da Edizioni per la Decrescita Felice.
“Nella mia qualità di esperto di nulla – scrive l'autore nelle sue note conclusive - il mio compito nella realizzazione di questa ricerca sulla sostenibilità alimentare è stato quello di porre domande; e credo di poter dire che il lungo viaggio fra biblioteche, luoghi e persone che ho compiuto nell'inseguire le risposte abbia infine dato i suoi frutti.
Si parte da un qualsiasi negozio e da te che entri e vi compri qualcosa, si giunge a sondare i meandri dell'inconscio, dove si annidano le vere ragioni delle nostre scelte alimentari (e delle tenaci resistenze al loro cambiamento). Fra questa partenza e questo arrivo (se arrivo è) ci sono molte, molte pagine di dati e deduzioni, alcune in fondo già note, altre sorprendenti”.
Filippo Schillaci si occupa da oltre un decennio di decrescita, ecologismo e critica dell’antropocentrismo. Dal 1996 vive in campagna, ove produce gran parte dell’acqua, del cibo e dell’energia che utilizza facendo ricorso alle risorse del luogo.
Al centro del suo libro vi sono le azioni che vengono compiute sul mondo quando la merce che noi acquistiamo è il nostro cibo. Il testo cerca quindi di individuare delle vie affinché tali azioni siano il più possibile leggere e affinché i loro effetti collaterali siano tali da rendere migliore il pianeta in cui viviamo.
“Senti spesso parlare dell’enorme potere delle multinazionali. Ma in cosa consiste questo potere? Dove sono i carri armati di Monsanto? Dove sono i bombardieri di McDonald’s? Non esistono. Il loro potere, dirai tu, sta nei soldi, un’enorme quantità di soldi. Giusto. Ma da dove vengono questi soldi? Ovvio: dalle tue tasche. Ecco dunque in che mani è l’enorme potere delle multinazionali: nelle tue”.
Nel libro vengono riportati dati numerici ed esperienze concrete che dimostrano che imprimere alle nostre scelte in campo alimentare una direzione che riesca a rendere il mondo migliore è, almeno secondo ragione, effettivamente molto più facile di quanto non si immagini e soprattutto di quanto “loro” non vogliano farci credere. “Convincersene significa essere già oltre la metà del cammino. Vediamo ora di percorrerlo tutto”.
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