Il 40% della popolazione italiana – oltre 23 milioni di persone – risiede nelle regioni che compongono la pianura Padana e in quest’area viene prodotto oltre il 50% del Pil nazionale. Questo comporta elevatissime emissioni in atmosfera nel bacino padano dove, peraltro, la conformazione orografica e le particolari condizioni meteoclimatiche rendono molto difficile la dispersione degli inquinanti, provocando superamenti dei valori limite per polveri, ossidi di azoto e ozono.
Finora tanto si è detto ma pochissimo o nulla si è fatto. Anzi, sono stati anche raddoppiati e potenziati gli inceneritori, tra le altre cose. Ora 18 realtà, istituzionali e non, di quest’area si sono unite per tentare di mettere in campo una strategia che affronti dal basso e in maniera coordinata il problema dell’inquinamento atmosferico, educando, informando e formando. Almeno è questa, sulla carta, la finalità del progetto europeo Prepair (Po Regions Engaged to Policies of Air) per promuovere stili di vita, di produzione e di consumo più sostenibili, cioè capaci di incidere sulla riduzione delle emissioni. Per farlo, saranno realizzate specifiche azioni di sensibilizzazione e divulgazione rivolte ad operatori pubblici, privati e alle comunità locali. La dimensione territoriale è estesa a tutta l’area del bacino del Po e al territorio sloveno, il progetto si svilupperà fino al gennaio 2024. A disposizione ci sono tanti soldi: 17 milioni di euro da investire nell’arco di 7 anni, 10 quelli in arrivo dall’Europa grazie ai fondi del Programma Life.
Cinque i temi sui quali agirà il progetto – agricoltura, trasporti, biomasse, efficienza energetica e monitoraggio & valutazione – mentre i diversi portatori di interesse si sono espressi sulle azioni che verranno realizzate nel corso dei 7 anni di progetto.
I partner del progetto
Sono 18 i partner che partecipano al progetto Life Prepair: oltre alla Regione Emilia-Romagna, che svolge il ruolo di capofila, ci sono Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Provincia di Trento, le Agenzie ambientali di Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Agenzia per l’ambiente della Slovenia; i Comuni di Bologna, Torino e Milano; Ervet e Fondazione Lombardia per l’Ambiente.
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