Quando parliamo di piccoli borghi, o aree interne, ci riferiamo a quasi un terzo del territorio nazionale nel quale vive soltanto il 7% della popolazione italiana. Sono caratterizzati da un progressivo spopolamento ed invecchiamento della popolazione residente, con una forte riduzione del presidio e della manutenzione del suolo, dei boschi e degli edifici, con effetti gravi anche sugli altri territori del paese. Ricordiamo che costituiscono anche un importante bacino idrico per il territorio italiano. Queste aree, fra l’altro, stanno rischiando di perdere attrattiva turistica e di ridurre il loro importante contributo alle produzioni agroalimentari e artigianali di qualità.
Inoltre, valorizzandoli e rivitalizzandol, è possibile avere un nuovo tipo di turismo, il cosiddetto turismo di qualità.
Amministrazioni e sindaci cercano persone che vi facciano ritorno e che li abitino. In questi luoghi è possibile intervenire in vari modi: da un punto di vista energetico, dal punto di vista ecologico, da un punto di vista alimentare da agricolo. Ed è possibile farlo con interventi di qualità. Significa cioè che la riqualificazione energetica può essere fatta con materiali isolanti bioetici o con materiali che hanno particolare resistenza per esempio ai terremoti, e quindi poter utilizzare questi materiali per avere una maggiore protezione.
Si può, dal punto di vista agricolo, riscoprire delle antiche coltivazioni locali che normalmente sono più resistenti, hanno un'ottima qualità che può essere utilizzata sia all'interno, e sia venduta all'esterno. Può essere uno dei tanti aspetti che possono attirare delle persone in visita nei piccoli borghi.
Qui è molto importante anche il recupero del senso di comunità. Significa che ogni persona ha un ruolo e un'importanza che va valorizzata. Pensiamo al ruolo degli anziani che è un ruolo centrale perché l'anziano nella nostra società, una volta finito il ciclo lavorativo, viene considerato come qualcosa di inutile, quasi un peso. Nel recupero di questi luoghi, nel recupero della comunità, è possibile dare all'anziano il ruolo della saggezza, che in fondo ha sempre avuto. Il ruolo dell'esperienza, che può essere tramandata anche ai giovani che volessero ritornare in questi luoghi per riabilitare. Quindi, aspetti comunitari al proprio interno e aspetti comunitari in relazione anche agli altri paesi nelle vicinanze, per superare anche gli aspetti di campanilismo che non aiutano certo.
Avere una rete di persone che si aiutano, che si danno la mano, che recuperano questi posti e che aumentano la qualità della vita, sia per loro stessi che per quelli che vanno a visitare questi luoghi. Riscoprendo così tutti gli aspetti centrali che ci sono, e non ultimo l'aspetto culturale. Tutto questo significherebbe un nuovo Rinascimento, dare nuove possibilità alle persone e poter così dare una reale alternativa di vita, sia per chi va ad abitare nuovamente in questi luoghi sia per chi ci abita già.
QUI il videointervento di Paolo Ermani
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