di
Alessandra Profilio
14-03-2012
Dopo un autunno e un inverno con piogge scarse, l'arrivo della primavera quest'anno fa scattare l'allarme siccità, in particolare nel nord dello stivale, ma anche in Toscana e Umbria. La mancanza di precipitazioni, del resto, sta già mettendo a dura prova anche altri Paesi, come la Spagna e il Texas.
Non piove quasi più. Ce ne siamo accorti? Dopo un autunno e un inverno di piogge scarse, con l'arrivo della primavera scatta l'allarme siccità in particolare al nord dove nella stagione fredda che ci stiamo lasciando alle spalle le precipitazioni sono praticamente dimezzate, con l’abbassamento del livello di fiumi e laghi e la riduzione delle scorte idriche nei terreni.
Secondo le previsioni dei meteorologi quella ci aspetta sarà una primavera con temperature più alte della media e avara di piogge, in particolare sulle regioni Nordovest e tirreniche, aggravando così la già pesante siccità che affligge da 2-3 mesi tutto il Nord Italia, nonché la Toscana e l'Umbria.
Durante l'inverno è mancata anche la neve sulle Alpi, in particolare sui versanti meridionali e le zone prealpine, necessaria per alimentare i ghiacciai e i bacini padani in primavera e in estate.
Nel trimestre invernale Torino e Milano hanno raccolto circa 60 mm tra pioggia e neve fusa, ovvero meno della metà della media attesa per il periodo. Il livello dei laghi di Como, Garda e Maggiore è invece tra i 20 e i 50 cm al di sotto della media del periodo.
Secondo gli esperti, per l'arrivo di piogge significative bisognerà attendere almeno il mese di aprile. La siccità potrebbe costituire un pericolo rilevante soprattutto nei mesi primaverili, quando l'acqua sarà fondamentale per l'agricoltura e le piante da frutta. La Coldiretti riferisce che ad essere in difficoltà è il grano, ma con la ripresa vegetativa favorita dal caldo potrebbero soffrire anche le piante da frutta. Nelle campagne, sottolinea l'associazione, i terreni induriti dalla siccità rendono difficili e molto costose le lavorazioni tradizionali per la preparazione delle semine. A preoccupare poi è anche la disponibilità idrica per l'irrigazione delle piante durante la fase di crescita primaverile ed estiva.
Da non sottovalutare, inoltre, è il rischio elevato di incendi nelle aree boschive sui versanti montani di Alpi e Prealpi, ormai aridi e senza più neve.
Un grave problema, quello degli incendi, che sta affliggendo la Spagna. L'eccezionale siccità degli ultimi mesi ha infatti provocato da gennaio ad ora il doppio del numero di incendi registrato nello stesso periodo del 2011. Sono stati contati oltre 230 roghi e 1.500 ettari di vegetazioni andati sinora distrutti, dei quali 630 circa di superficie alberata. Secondo i dati della direzione generale dell'ambiente e della biodiversità del governo regionale catalano, si tratta di una situazione senza precedenti. Se l'eccezionale siccità dovesse persistere, l'estate potrebbe essere drammatica sul fronte degli incendi.
E pesantissimo è il bilancio della siccità che affligge ormai da un anno e mezzo il Texas. Una strage di alberi - ben 5,6 milioni di alberi, circa il 10% del totale - distrutti dalla mancanza di pioggia nelle città.
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