Piste d’innovazione pedagogica

La pedagogia che può essere definita di 'frattale' è fondata su un nuovo concetto dell’educazione e del processo di apprendimento. Quest'ultimo, in particolare, non viene qui identificato come una successione di tappe lineari e rigide, ma come un sistema completo in sé, che segue un movimento flessibile e concentrico, a spirale.

Piste d’innovazione pedagogica
Alcune indicazioni preliminari sono necessarie a questo punto prima d’intraprendere qualsiasi iniziativa. La prima è quella che definisce il percorso pedagogico come un’esperienza dell’indefinito e dell'infinito, “l’entrata in sé dei doni dell’universo che riceviamo” [1], in un cammino che non è predeterminato e fisso, ma implica la possibilità dell’errore [2], poiché si tratta ancora e sempre di integrare l’incertezza e la complessità, di accedere al “sapere attraverso il non-sapere”. La partecipazione del soggetto, inteso come binomio insegnante/”insegnato” [3] maestro/allievo, è il fondamento di questa metodologia transdisciplinare in cui entrambi sono coinvolti nella ricerca della conoscenza, partendo dal presupposto che: - nulla può essere insegnato (l'insegnante è una guida, impara con i suoi allievi); - lo studente non è un contenitore da riempire, ma ha i propri interessi, le proprie orientazioni, che non richiedono altro che essere riconosciute e valorizzate a qualsiasi età; - la dimensione spirituale, alla stessa stregua di quelle intellettuale e fisica, ha il suo posto nel processo educativo e dev’essere integrata in un processo che va al di là delle religioni. Ciò significa prendere in considerazione le questioni esistenziali che sono poste dagli studenti, anche dai più piccoli; - il tempo, con i suoi ritmi, ha un valore educativo in sé, e a scuola la lentezza è ammessa alla stessa stregua che la rapidità. Questo, naturalmente, ci conduce verso l'adozione di una pedagogia che si può definire in modo inedito [4], di 'frattale', basata quindi su un nuovo concetto dell’educazione e del processo di apprendimento. Per quanto riguarda l'apprendimento, in particolare, nella pedagogia frattale esso non è più identificato come una successione di tappe lineari e rigide, ma come un sistema completo in sé, che segue un movimento flessibile e concentrico, a spirale. In questo metodo l'insegnante presenterà allo studente una panoramica d’insieme della materia al fine di misurarne tutta la ricchezza e complessità, e di stabilire una connessione con il resto delle discipline esistenti. Dopo la visione d’insieme, lo studente potrà continuare ad approfondire il suo campo d’interessi attraverso dei moduli specifici, connessi tra di loro, in un programma fatto su misura per lui (proposto da lui stesso). Perché tale pedagogia sia “frattale”, questi elementi dovranno riflettere l'intero programma, così come la visione olografica (in cui il dettaglio contiene la visione d’insieme) lo propone (si veda l’immagine 1). Note 1. L’Autre marche, una istallazione di Trinh T. Minh-ha e Jean-Paul Bourdier nella rampa d’ingresso del Museo del Quai Branly a Parigi. 2. In questa postura, il fatto di errare non prenderà il significato di sbagliare, ma di sperimentare, di “andare qua e là” alla ricerca di nuove piste. 3. Mi si consenta la traduzione dal francese enseignant/enseigné. 4. Bisogna riconoscere pero’ al professore Joël de Rosnay il fatto di averne evocato l’immagine in una intervista del 1996 alla rivista francese Vers l’Education Nouvelle, n°477-478, dove trattava dell’educazione frattale. Il concetto di frattale è stato elaborato per la prima volta dal matematico Benoît Mandelbrot che descrive delle strutture dalla forma irregolare che si creano seguendo delle regole precise, con un processo omotetico. Un recente programma che ha pure utilizzato la frattale è FractalKey, sviluppato da Aurosoorya (www.aurosoorya.com e www.fractalkey.com) a partire della visione filosofica integrale.

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