Salto di Quirra: sotto sequestro l’intero poligono

Sardegna. Il poligono di Quirra, dove da molto tempo le persone si ammalano di gravissime patologie, è stato finalmento posto sotto sequestro e sono state vietate le attività agropastorali nell’area risultata gravemente inquinata. Legambiente: “Bene, ma ora provvedere al monitoraggio epidemiologico e ambientale e sospendere le esercitazioni militari”.

Salto di Quirra: sotto sequestro l’intero poligono
“Finalmente il poligono di Quirra è stato posto sotto sequestro e sono state vietate le attività agropastorali nell’area risultata gravemente inquinata, dove da troppo tempo molte persone si ammalano di gravissime patologie. Ora però, è necessario e imprescindibile portare avanti il piano di monitoraggio ambientale e epidemiologico necessario a chiarire le cause dei decessi e delle malattie che colpiscono persone e animali e bloccare le esercitazioni militari”. Così Vincenzo Tiana, presidente di Legambiente Sardegna e Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente hanno commentato la notizia del sequestro dell’area da parte del Gip Lanusei. “La magistratura sta svolgendo un’inchiesta seria e puntuale – hanno commentato i responsabili dell’associazione ambientalista - ma per la sicurezza di tutti, non è accettabile il proseguimento delle esercitazioni e delle attività collaterali in questa area”. Legambiente, che ha recentemente aderito al Coordinamento nazionale delle bonifiche dei siti inquinati dalle armi chimiche, ha ribadito quindi la necessità di fare piena luce sulla situazione perché la casistica esistente configura un esteso allarme sufficiente ad attuare una moratoria delle esercitazioni militari fino a quando il Ministero della Difesa dimostri, in maniera inoppugnabile, che l’attività del poligono è assolutamente compatibile con l’ambiente. “Ci auguriamo – conclude la nota dell’associazione - un rapido intervento da parte dei Ministeri dell’Ambiente e della Salute per mettere in sicurezza i territori e l’ambiente marino, l’immediata moratoria delle esercitazioni, la bonifica sia a terra che a mare dei residuati delle esercitazioni compiute finora, la valutazione rigorosa, con le procedure della VIA, della VAS e della compatibilità paesaggistica, del danno ambientale e sanitario, che preveda anche misure di compensazione ambientale, la messa in sicurezza del territorio, la richiesta alla Regione della formazione di un comitato con gli enti locali per intraprendere un’indagine multidisciplinare che studi un programma di sviluppo territoriale”.

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