di
Paolo Ermani
13-01-2012
"Che governi e istituzioni non facciano quello che dovrebbero fare urgentemente, è ormai acclarato. È ora di rivolgersi prevalentemente a chi la situazione può cambiarla da subito, qui e ora, ovvero tutti noi".
Le organizzazioni ambientaliste ufficiali, i vari gruppi informali e non, sparsi in tutta la penisola fanno un lavoro egregio di promozione, di denuncia, di sensibilizzazione ma troppo spesso si fermano alla sola richiesta o pressione su governi, politici e istituzioni. Elaborano studi accurati, interessanti documenti e analisi ma io credo che questo tipo di politica deve essere necessariamente affiancato ad una più incisiva politica del fare.
Gli interlocutori principali non possono essere quasi esclusivamente i governi, le istituzioni, troppo spesso sordi, muti e ciechi di fronte a qualsiasi proposta. Vale la pena continuare a fare tutti questi sforzi che ottengono magri risultati oppure sarebbe meglio indirizzarli maggiormente in una diversa direzione? Che governi e istituzioni non facciano quello che dovrebbero fare urgentemente, è ormai acclarato, direi certificato. È ora di rivolgersi prevalentemente a chi la situazione può cambiarla da subito, qui e ora, ovvero tutti noi.
Un esempio pratico: c'è questo ridicolo balletto di percentuali di riduzione di miserrime quote di CO2 per le quali i governi si accapigliano nelle varie conferenze internazionali sul clima e sostanzialmente non se ne ricava mai nulla di risolutivo. Ma se ci si mettesse assieme ad altri e si decidesse di abbassarla noi direttamente la quota di CO2 quotidiana, non sarebbe meglio, più concreto, reale e fattibile?
C'è una lista lunghissima di azioni che si potrebbero fare immediatamente e che abbasserebero drasticamente le emissioni di CO2, diminuirebbero i propri costi e aumenterebbero la qualità della vita. Questo giornale è pieno di consigli pratici in questo senso, basta farsi un giretto nella parte Formazione.
Immaginate tutto questo moltiplicato e praticato da centinaia di migliaia di persone, cioè quelle che a vario titolo si impegnano per la salvaguardia dell'ambiente. Un'azione del genere avrebbe un peso notevole sulla effettiva riduzione dei gas serra e una visibilità enorme.
Non si può fare? È difficile? Ma ci si è mai provato con un serio, articolato e sistematico piano di azione? Come si può pretendere da governi, istituzioni e conferenze varie di fare quello che noi non facciamo o che aspettiamo che altri facciano per noi?