Il “caso politico” a Pomezia? Il dessert a scuola per merenda. La Giunta è guidata dal sindaco Fabio Fucci, eletto con il Movimento 5 Stelle. La decisione “incriminata” è quella di istituire due menù nelle mense delle scuole materne. Da settembre ci sarà il menù meno costoso (4 euro) e quello un po’ più costoso (4,40 euro). A fare la differenza sarà il dolcetto consumato a merenda. E’ lo stesso bando di gara per l'affidamento del servizio che specifica i due prezzi.
A lanciare le accuse sono stati in questi giorni la vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli, e il collega senatore del Pd, Raffaele Ranucci, che hanno parlato di «una cultura discriminatoria, è quella portata avanti dal Movimento 5 stelle che, nascondendosi dietro al cosiddetto governo partecipato, arriva al punto di far subire a bambini nell'età più delicata l'esperienza più terribile», affermano in una nota congiunta.
«Mai ci saremmo immaginati che si potesse anche solo ipotizzare una differenziazione di trattamento così odiosa, dinanzi alla quale crolla qualsiasi giustificazione, anche quella di averne discusso preventivamente con alcuni genitori» hanno detto i critici.
E' subito arrivata la replica del sindaco: «La polemica sul doppio menù è solo elettorale. È stata una decisione presa con i rappresentanti dei genitori. Noi aiuteremo chi ha più bisogno, come già facciamo oggi». Sulla pagina Facebook, Fucci spiega: «I solerti senatori del Pd scoprono oggi un provvedimento che abbiamo deliberato in consiglio comunale il 27 dicembre 2013. Tramite la delibera numero 77 del 2013, in consiglio comunale abbiamo inteso dettare le linee di indirizzo per la gestione del servizio di ristorazione scolastica. Tra questi indirizzi era contenuto: “erogare due diverse tipologie di menù ove, sempre nel rispetto per entrambe delle Linee di Indirizzo Nazionale per la Ristorazione Scolastica, una delle due preveda una riduzione delle portate e, conseguentemente, si abbiano due diverse fasce di prezzo; nell'importo definito a base d'asta per singolo pasto il prezzo più alto dei due dovrà dovrà essere inferiore a quello oggi riconosciuto alla ditta attualmente affidataria del servizio, mentre il più basso sarà obbligatoriamente del 10% in meno dell'altro”. Circa un mese fa gli indirizzi del Consiglio Comunale si sono concretizzati in un capitolato d'appalto e sono sfociati in un bando di gara per affidare il servizio di refezione scolastica a nuovi soggetti a partire già dal prossimo anno scolastico. L'idea del menù differenziato l'abbiamo ricevuta da alcuni rappresentanti di genitori che abbiamo incontrato ripetutamente nel corso dell'estate 2013. L'idea originaria parlava di menù con quantità differenziate di cibo. Ovviamente non poteva essere ricevuta integralmente ma, recependone lo spirito, abbiamo pensato di mitigarla per rispondere da una parte all'esigenza di erogare un menù leggero anche nel prezzo, dall'altra che non creasse discriminazione nei confronti dei bambini. Da qui l'idea del dolce a merenda. A mensa, tutti i bambini mangeranno le stesse portate, nelle stesse quantità, anche quelli che usufruiscono del menù, per così dire, ridotto. E' salvaguardato il fine educativo del pasto, è salvaguardata l'uguaglianza di ciascun bambino nel consumare il pasto a mensa. Il dolce presente nel solo menù completo potrà essere distribuito a merenda e viene garantita la possibilità di portarlo da casa a coloro che usufruiscono del menù ridotto, cosa che peraltro già oggi avviene frequentemente. Il nuovo servizio di refezione scolastica consente quindi alle famiglie di scegliere».
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