di
Alessandra Profilio
02-03-2011
Dove viene smaltito l'olio combustibile che si è riversato in mare dopo l'incidente avvenuto lo scorso gennaio a Porto Torres? E chi pagherà i danni? Sono queste le domande che l'associazione Civiltà futura chiede all'E-On. Intanto, mentre le istituzioni dichiarano la fine dell'emergenza, i cittadini e la stampa sarda riferiscono di nuovi avvistamenti di catrame sulle coste.
Dove viene smaltito l'olio combustibile che si è riversato in mare dopo l' incidente avvenuto lo scorso gennaio a Porto Torres? E chi risarcirà tutti coloro che hanno una struttura balneare e subiranno in prima persona le conseguenze del disastro ambientale che, inevitabilmente, ha provocato un danno d'immagine a tutta la Sardegna?
Sebbene i riflettori dei grandi media non abbiano dato il dovuto risalto alla vicenda e malgrado la sottovalutazione del disastro da parte delle istituzioni, c'è chi si interroga sulle conseguenze della marea nera che ha invaso le acque e le coste sarde, prezioso tesoro del nostro Paese.
A porre queste domande è l'associazione Civiltà Futura che in un comunicato stampa chiede spiegazioni all'E-On su come viene trattato il combustibile che ha provocato il danno ambientale sulle coste del nord Sardegna.
L'azienda coinvolta nell'incidente, da parte sua, ha avanzato qualche giorno fa una proposta per stimare la quantità di olio combustibile rimasto in mare. La strategia suggerita consiste nell'allevare delle cozze nelle acque sporcate dall'olio della multinazionale tedesca per poi pescarle ed esaminarle: se al loro interno verrà trovato del catrame bisognerà ricominciare la bonifica. Si tratta di una proposta che non ha mancato di sollevare polemiche e da Facebook c'è chi suggerisce provocatoriamente di servire quelle cozze sulla tavola dei vertici della E-On.
Sul gruppo Disastro ambientale a Porto Torres e Platamona: vogliamo risposte!, nato sul social network in seguito all'incidente, continuano inoltre le segnalazioni da parte dei cittadini in merito a nuovi avvistamenti di catrame sulle coste.
Soltanto pochi giorni fa la Regione aveva dichiarato la fine dell'emergenza eppure anche la stampa sarda riferisce della presenza di gocce di catrame sulla spiaggia di Cala Battistoni e nel vicino borgo di Cannigione. Malgrado i proclami la macchia d'olio è ancora in viaggio.