Il mezzo di disinformazione per eccellenza utilizza i soldi dei cittadini per finanziare programmi che dire scandalosi è un complimento e paga cifre stratosferiche a soggetti che non hanno alcuna qualità. Ma come è possibile che intrattenere degli ospiti e fare delle chiacchierate per qualche ora alla settimana possa costare milioni di euro di stipendio e questo sia accettato come se fosse assolutamente normale? Addirittura uno di questi presentatori ha provato a giustificare il suo assurdo compenso in qualità di artista e forse può essere una giustificazione paradossale ma azzeccata trattandosi di sicuro di comparse da circo.
Nell’Italia senza soldi si dovrebbe gridare allo scandalo quando soggetti privi di qualsiasi qualità il cui unico scopo è intrattenere i consumatori fra una pubblicità e l’altra, sono strapagati mentre ci sono persone alla fame, disoccupati e disperazione. I casi sono due: o la fame, la disperazione e la disoccupazione non sono come ce li rappresentano oppure l’Italia è popolata da persone che senza fare una piega, pagano pure per essere presi in giro. Senza parlare poi del ruolo della donna in televisione, il più delle volte relegato a puro oggetto e sopramobile rigorosamente seminuda senza che questo scomponga più di tanto chi si indigna per stupri e violenze. Come se la “cultura” che vuole la donna oggetto, e quindi in qualità di oggetto a cui si può fare qualsiasi cosa, non iniziasse anche da come viene raffigurata in televisione con il beneplacito di tanti.
Ma non c’è di che stupirsi visto che ormai la televisione è una immensa cloaca dove appare di tutto. Per allestire la quasi totalità dei programmi, il cui quoziente di intelligenza è assai al di sotto dello zero, si spendono cifre stratosferiche. Gente che vive per periodi interi assieme ad altre persone ed è ripresa 24 ore al giorno per mostrare a morbosi spettatori la noia e la povertà di chi possa accettare di ridursi in questo modo. Presunti personaggi famosi catapultati in isole lontane dove esprimono ogni bassezza e stupidità umana possibile in una gara a chi scava più in profondità. Quando, in che giorno, a che ora ci siamo persi qualsiasi senno, qualsiasi capacità di discernere, qualsiasi sana capacità di rifiutare questa miseria che abbrutisce? Non ci sono distinguo che tengano, non ci sono fini riflessioni da fare, attente analisi sociologiche, la realtà è che paghiamo per ricevere per la maggior parte immondizia e regalarla anche ai nostri figli. Perché dobbiamo accettarlo? Perché non possiamo dire semplicemente no e rifiutare questa assoluta mancanza di senso e intelligenza?
Chi difende la televisione, oltre citare la solita storiella (che non regge nemmeno se la impali) secondo cui ci sono alcuni (fra migliaia) programmi che vale la pena di vedere, giustifica l’immondizia dicendo che è quello che la gente vuole vedere. Quindi se la gente vuole lo schifo, diamogli lo schifo. E quando cambierà la situazione se si continua a ragionare in questo modo? Ovviamente mai.
In fondo non ci vuole molto a cambiare, basta fare un click, spegnere la televisione e accendere il cervello, non è difficile, si può fare.