Non sorprende quindi che la stessa Bce abbia comunicato che un quinto di questi capitali è stato richiesto dalle banche italiane e parecchi miliardi dalle banche spagnole. Queste banche hanno usato una parte di questi soldi per acquistare titoli statali dei loro Paesi che consegneranno […] alla Bce per ottenere nuovi prestiti. In pratica, si tratta di una specie di carry trade, in cui le banche si indebitano presso la Bce all’1% per acquistare titoli che hanno rendimenti superiori e che permettono quindi di ottenere un consistente utile senza fare nulla e soprattutto senza allentare la stretta creditizia che strozza l’economia”. Ricapitolando: gli istituti di credito europei hanno bisogno di liquidità e ricevono il prestito dalla Bce, grazie al quale comprano titoli statali che consegneranno nuovamente alla Bce quando avranno bisogno di altri soldi. Le banche quindi, per avere il prestito, si indebitano con l'istituto di Draghi ad un tasso dell'1% per acquistare titoli che valgono molto di più, avendo così un utile pulito pulito. Geniale. Oltre al problema liquidità però, le banche hanno anche una questione aperta con il discorso solvibilità, di difficoltà a pagare i debiti talmente importante che l’autorità di sorveglianza europea (EBA) ha indicato una ricapitalizzazione di alcuni istituti, dando anche la cifra complessiva da stanziare: 110 miliardi di euro.
Banche in crisi, dalla BCE un prestito record. Perché?
di
Matteo Marini
05-03-2012
Il 29 febbraio scorso la Banca Centrale Europea ha assegnato 529 miliardi di euro e mezzo agli istituti finanziari, una notevole quantità di denaro che dovrà essere restituita nei prossimi tre anni con un tasso dell’1%. Come verranno utilizzati questi soldi? Serviranno a rimettere in sesto le finanze dei paesi in crisi?
Non sorprende quindi che la stessa Bce abbia comunicato che un quinto di questi capitali è stato richiesto dalle banche italiane e parecchi miliardi dalle banche spagnole. Queste banche hanno usato una parte di questi soldi per acquistare titoli statali dei loro Paesi che consegneranno […] alla Bce per ottenere nuovi prestiti. In pratica, si tratta di una specie di carry trade, in cui le banche si indebitano presso la Bce all’1% per acquistare titoli che hanno rendimenti superiori e che permettono quindi di ottenere un consistente utile senza fare nulla e soprattutto senza allentare la stretta creditizia che strozza l’economia”. Ricapitolando: gli istituti di credito europei hanno bisogno di liquidità e ricevono il prestito dalla Bce, grazie al quale comprano titoli statali che consegneranno nuovamente alla Bce quando avranno bisogno di altri soldi. Le banche quindi, per avere il prestito, si indebitano con l'istituto di Draghi ad un tasso dell'1% per acquistare titoli che valgono molto di più, avendo così un utile pulito pulito. Geniale. Oltre al problema liquidità però, le banche hanno anche una questione aperta con il discorso solvibilità, di difficoltà a pagare i debiti talmente importante che l’autorità di sorveglianza europea (EBA) ha indicato una ricapitalizzazione di alcuni istituti, dando anche la cifra complessiva da stanziare: 110 miliardi di euro.
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