di
Alessandra Profilio
24-01-2012
L'Italia è tra i paesi industrializzati che hanno i più bassi consumi energetici. La buona notizia viene dal primo Rapporto sull'efficienza energetica redatto dall'Enea e presentato ieri a Roma. Secondo il rapporto, la riduzione dei consumi di energia è da attribuire da una parte alla crisi economica, dall'altra agli effetti delle misure di promozione dell’efficienza energetica e ad una maggiore consapevolezza dei cittadini.
L'Italia è tra i paesi industrializzati che hanno i più bassi consumi energetici. La buona notizia viene dal primo Rapporto sull'efficienza energetica redatto dall'Enea e presentato ieri a Roma, presso la sala capitolare del Senato della Repubblica.
Come rivela il rapporto, il consumo finale di energia per abitante pari è uno dei più bassi tra quelli dei Paesi a simile sviluppo industriale. Il risparmio energetico conseguito in Italia al 31 dicembre 2010 è pari a 47.800 Gwh all'anno.
Predisposto per fornire uno strumento di monitoraggio e valutazione a supporto delle politiche energetiche nazionali, il Rapporto delinea il quadro complessivo delle politiche e delle misure per l'efficienza energetica negli usi finali dell'energia attuate a livello nazionale e territoriale, analizza l’evoluzione dell’intensità energetica, valuta i risultati ottenuti dagli strumenti già messi in atto e il grado di raggiungimento degli obiettivi nazionali di risparmio energetico.
Gli interventi che maggiormente hanno contribuito all'obiettivo sono stati: l'installazione di impianti di riscaldamento efficienti nel settore residenziale; l'adozione di standard minimi di prestazione energetica; impianti di cogenerazione ad alto rendimento e il rinnovo in chiave ecosostenibile del parco autoveicoli.
Il settore residenziale è quello che ha conosciuto un'evoluzione dell'efficienza energetica più regolare. In relazione alle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici, il valore complessivo di risparmio è stato di 4.250 Gwh: oltre il 64% del risparmio è stato ottenuto in Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna, mentre soltanto l'1% del risparmio è attribuibile al Molise, Basilicata, Calabria e Valle d'Aosta. L'industria ha registrato miglioramenti soltanto negli ultimi quattro anni, mentre i trasporti hanno avuto incrementi più modesti.
La riduzione dei consumi di energia è da attribuire da una parte alla crisi economica, dall'altra agli effetti delle misure di promozione e incentivazione dell’efficienza energetica. Come ha spiegato il commissario dell'Enea Giovanni Lelli, a questo miglioramento ha inoltre contribuito una consapevolezza maggiore dei cittadini, che hanno saputo sfruttare le opportunità offerte dallo Stato con gli incentivi per la riqualificazione del patrimonio immobiliare, migliorando così anche il proprio benessere abitativo.
Secondo Lelli il rapporto evidenzia che negli ultimi anni il nostro Paese è stato in grado di impegnarsi per migliorare la propria efficienza energetica, riconvertendo il sistema produttivo e i servizi energetici tramite l'adozione di tecnologie più innovative.
Al fine di mantenere nei prossimi anni questo trend positivo, è necessario secondo il commissario dell'Enea mettere in atto nuovi interventi capaci “di orientare gli investimenti e influenzare i comportamenti di imprese, Pubblica Amministrazione e cittadini”.
Come ha sottolineato l'Enea, il miglioramento dell'efficienza energetica rappresenta il modo più efficace attraverso il quale l'Italia può ridurre la domanda di energia e limitare le emissioni di gas serra.
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