di
Alessandra Profilio
27-09-2012
Dopo la manifestazione di martedì, quella appena trascorsa è stata per Madrid la seconda notte di scontri tra le forze dell'ordine e gli indignados, tornati in piazza per protestare contro i tagli del governo. Quella del 25 settembre scorso, doveva essere una protesta non-violenta, partecipativa e orizzontale, invece è stata sommersa dalle cariche della polizia.
Dopo la manifestazione di martedì, quella appena trascorsa è stata per Madrid la seconda notte di cariche della polizia sui manifestanti 'indignados', tornati in piazza per protestare contro i tagli del governo.
Quella del 25 settembre scorso – che doveva essere una protesta non-violenta, partecipativa e orizzontale – è sfociata nella violenza fisica contro i manifestanti.
Di 64 feriti e 28 arresti è, secondo i dati ufficiali, il bilancio degli scontri tra manifestanti e polizia, scoppiati due sere fa a Madrid nei pressi della sede del Congresso dei deputati.
Al grido di “No nos rapresentan!” e “La voce del popolo non è fuorilegge”, migliaia di persone si erano radunate nel pomeriggio per denunciare “il sequestro della democrazia” e i tagli decisi dal governo e per chiedere le dimissioni del governo, lo scioglimento delle Camere e l’inizio di un processo costituente.
La protesta si era svolta senza incidenti nelle prime ore del pomeriggio. In seguito, quando i dimostranti hanno iniziato ad avvicinarsi alla 'camera bassa' del Parlamento, riunita in seduta plenaria, sono però scattate le cariche delle forze dell'ordone che hanno sparato proiettili di gomma nel tentativo di disperdere la folla.
Il collettivo Plataforma ¡En Pie! Occupa el Congreso (Piattaforma! In piedi! Occupa il Congresso) che ha proposto la manifestazione di protesta del 25 settembre denuncia sul suo sito web “la violenza ingiustificata esercitata dagli agenti repressivi del regime”, testimoniata secondo il collettivo da una moltitudine di immagini, articoli e video che circolano sui social network.
Il collettivo dichiara che il #25S rappresenta l'inizio di una “rivolta organizzata, non solo contro i tagli imposti dal regime, ma anche contro la repressione politica in cui viviamo”. “La transizione – scrive il collettivo - è in corso”.
Plataforma ¡En Pie! Occupa el Congreso chiede inoltre il rilascio delle persone che sono state arrestate e denuncia “la disinformazione deliberata di alcuni media, in particolare dai media funzionari del regime” che, in merito ai dati di affluenza alla manifestazione, hanno parlato di circa sei mila persone “quando quelli che c'erano e quelli che hanno visto le immagini sanno che ieri nel centro di Madrid si è riunita una folla di decine di migliaia di persone, disposte a dare tutto per la giustizia e la libertà”.
“È il momento – riferisce il collettivo - di scommetere sul cambiamento reale, tutto quello per cui non lottiamo adesso, probabilmente non avremo la possibilità di raggiungerlo per molto tempo”.
Sotto, le immagini dell'indignazione spagnola repressa dalla polizia. Nel video (minuto 4.26) si vede anche il cameriere Alberto Casillas, che ha protetto con il suo corpo i manifestanti che si erano rifugiati nel locale dove stava lavorando
[video|25_settembre_indignazione_spagnola_cariche_polizia]
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