di
Andrea Bucolo
02-01-2013
“Ci si lamenta di bagnarsi i capelli, di inumidirsi gli animi, di impregnarsi la coscienza. In realtà la pioggia, quando è pura, aiuta l’umanità a crescere, non in altezza, ma in maturità”. Riflessioni e fantasticherie di un lettore sotto la pioggia.
Oggi passeggiavo per le vie di Brera, presunto palcoscenico medioevale sito nel cuore della piccola grande Milano.
Il cielo è diventato plumbeo, grigio, uno specchio di fasci di luce accecanti, quasi fastidiosi, come il tempo che gli fa da culla. Tuoni, lampi e via con la pioggia, perpendicolare al terreno, in caduta piena, diretta al volto dei passanti.
Chi è la pioggia? Cosa è venuta a recare al nostro mondo tanto imperfetto? È un ulteriore fastidio, un’insolita piaga che prende spazio nei timori della gente. La pioggia è condensa, è reazione allo scontro tra nuvole cariche di energie contrastanti, è fenomeno naturale che impregna la terra di vita.
Fonti indiscrete affermano che non si tratta di fenomeno naturale bensì di urina di alieno, depurata a contatto con la ionosfera, limpida dopo l’esosfera, prena di sporcizia a contatto con l’atmosfera sudicia del nostro pianeta.
Quando e dove si assiste a codesto spettacolo esagitante, forte, svariato anche nella pienezza e nel volume? A meno che il nostro impegno lavorativo non ci spinga a studiare il movimento e gli scontri che avvengono nel firmamento, potremmo dire che dopo che tira brezza, non la bora di Trieste, ma semplice maestrale, libeccio o grecale, si potrebbe assistere a cotanta magnificenza.
Allora perché ci si ostina ad odiarla così tanto? Ci si lamenta di bagnarsi i capelli, di inumidirsi gli animi, di impregnarsi la coscienza. In realtà la pioggia, quando è pura, aiuta l’umanità a crescere, non in altezza, ma in maturità, dove la maturità è esattamente riferita alla bontà del frutto, allo stelo rigoglioso della pianta.
Siamo natura e viviamo all’interno di essa, l’acqua, come ogni elemento vegetale, animale, è fonte di vita ed è combustibile perché la vita possa continuare a macchiare il suolo rigoglioso e ormai inquinato di un pianeta alla deriva.
Forse dovremmo ripulire la nostra mente da quella patina polverosa che ostruisce la respirazione. Acqua è simbolo di collaborazione, acqua è simbolo di crescita, acqua è simbolo di un globo disinfettato, stuprato da un inquinamento globalizzato ma che, con lo sforzo dello stesso genere umano che lo abita, potrebbe ritornare un elemento vergine e puro.
Commenti