È il registro per i Grandi impianti il principale catalizzatore delle polemiche che continuano ad imperversare intorno al nuovo sistema di incentivi al fotovoltaico. L'ultima reazione è la lettera inviata dall'associazione Assosolare al ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, per denunciare le criticità del decreto del 5 maggio 2011.
Periodo nero per il Quarto Conto Energia, preso tra i fuochi di imprese, associazioni imprenditoriali e regioni, che sembrano non rassegnarsi ad una disciplina da loro giudicata “macchinosa e inefficace”, quando non iniqua.
La scorsa settimana il Tar del Lazio ha ricevuto un ricorso da parte della società Meet Energy, che contestava al decreto Romani l'incostituzionalità e la contraddittorietà rispetto ad altre norme valide per il settore e al Quarto conto energia il danno arrecato alle imprese dall'obbligo di iscrizione al registro del GSE per i grandi impianti.
Quasi in concomitanza, il Gestore per i Servizi Energetici ha annunciato la presenza di errori nella lista pubblicata pochi giorni prima, contenente la graduatoria degli ammessi ai benefici per il periodo giugno-dicembre 2011, che dovrà ora essere rettificata.
La breve vita dell'elenco è bastata tuttavia a scatenare una nuova polemica intorno al caso della Sicilia, penalizzata secondo il governatore Raffaele Lombardo dal maggior rigore delle regole per la presentazione delle domande, soprattutto rispetto alla Puglia.
Nella regione governata da Nichi Vendola - che ha ottenuto il 60% della potenza incentivata, contro l’8% della Sicilia - è infatti “sufficiente la presentazione di una Dia (Dichiarazione di inizio attività) per qualsiasi impianto fotovoltaico, di qualsiasi tipo e potenza. In Sicilia, al contrario, esiste una regolamentazione che tiene conto delle tipologie di impianti, delle potenze prodotte, dell’impatto ambientale e di diversi altri fattori”.
Un iter burocratico più lungo e complesso avrebbe quindi rallentato i tempi per le imprese siciliane, ponendo un problema di non poco conto, che va oltre la situazione specifica delle singole regioni: da una parte la richiesta di maggiori informazioni e l'attenzione all'impatto ambientale non dovrebbero rappresentare un elemento di svantaggio per alcuni operatori sulla base di una disciplina locale, ma piuttosto una preoccupazione condivisa; dall'altra è necessario garantire una razionalizzazione delle procedure per la trasparenza degli investimenti in modo che non si traducano in un eccesso di burocrazia.
Lombardo, in ogni caso, non propone soluzioni a questi problemi, e si limita a chiedere la soppressione del registro, minacciando, in caso contrario, di ricorrere alle vie legali.
Registro che non convince anche il presidente di Assosolare, Gianni Chianetta, che dopo essere intervenuto presso il GSE, per chiedere delucidazioni su una serie di aspetti giudicati poco chiari, ha scritto questa volta direttamente al ministro Romani.
Nella lettera, oltre a lamentare il ritardo nella pubblicazione della graduatoria corretta, l'Associazione nazionale dell'industria fotovoltaica solleva la questione delle difficoltà tecniche incontrate dalle imprese nell'iscrizione al registro e i problemi connessi all'ottenimento del bonus del 10% per gli impianti realizzati con componenti prodotti all’interno dell’Unione Europea.
Requisito per la concessione del premio - che riguarda gli impianti già in costruzione o entrati in esercizio dal 1 giugno 2011 - è infatti il possesso da parte degli operatori di un certificato di ispezione di fabbrica, ma il tempo stimato per l'ottenimento delle certificazioni si aggira intorno ai 3-4 mesi. Tempi che rischiano di rendere inapplicabile la norma, a meno che non si ammetta transitoriamente un'autocertificazione da parte dei produttori da sottoporre a successive verifiche.
Data la quantità delle problematiche riscontrate in relazione al Quarto Conto Energia, piccoli aggiustamenti in corsa potrebbero non essere sufficienti.
Per questo motivo Chianetta ha chiesto al ministro un incontro in cui discutere possibili soluzioni per garantire la continuità degli investimenti ed evitare un blocco del settore.
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