di
Alessandra Profilio
11-06-2012
Nel nostro Paese aumenta la produzione di rifiuti urbani e l'uso delle discariche. A rivelarlo è l'Ispra, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, nel Rapporto rifiuti-urbani edizione 2012.
Nel nostro Paese aumenta la produzione di rifiuti urbani e l'uso delle discariche. A rivelarlo è l'Ispra, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, nel Rapporto rifiuti-urbani edizione 2012. In particolare nel 2010 la produzione di rifiuti ha raggiunto i 32,5 milioni di tonnellate, pari all’1,1% in più in un anno: un dato in controtendenza rispetto alla leggera contrazione registrata negli anni passati e rispetto all’andamento dell’Europa.
Aumenta la raccolta differenziata, ma il ricorso alla discarica risulta ancora molto corposo: i rifiuti urbani destinati in discarica nel 2010 ammontano a 15 milioni di tonnellate.
Rispetto agli altri Paesi europei, l’Italia si pone in controtendenza e vede aumentare il numero di chilogrammi di rifiuti prodotti. Le regioni del Centro sono quelle che segnano l’aumento più significativo, seguite da quelle settentrionali e meridionali (+0,4%). Ogni abitante delle regioni centrali della Penisola ha prodotto nel 2010 ben 9 kg di rifiuti in più rispetto all’anno precedente; sono stati 3, invece, i chilogrammi in più di ogni italiano del Nord, contro i 2 kg del Sud. La media nazionale è di 4 kg di rifiuti urbani pro capite in più.
Prima per produzione pro-capite è l'Emilia Romagna; segue la Toscana, la Val D'Aosta, la Liguria e il Lazio. Producono sempre meno i molisani. La Campania, da tempo tra le regioni italiane più in difficoltà, produce sempre di più.
Per quanto riguarda la raccolta differenziata la percentuale varia dalle punte più elevate del Veneto a uno scarsissimo 16,5% nel Lazio.
Il rapporto dell'Ispra rivela che ancora troppo spesso ci si rivolge alla discarica: i rifiuti urbani destinati in discarica nel 2010 ammontano a 15 milioni di tonnellate.
“L’aumento della produzione di rifiuti e la discarica come principale opzione di gestione sono due emergenze che l’Italia deve affrontare subito. Per risolverle serve il coraggio della politica, sia a livello nazionale che a livello locale”. È quanto ha affermato il vice presidente di Legambiente Stefano Ciafani nel commentare i dati del rapporto dell’Ispra. Secondo Ciafani i Comuni italiani, a partire dalle grandi città, devono massimizzare il riciclaggio e quindi adottare i sistemi di raccolta domiciliare, anche della frazione oganica domestica.
Il vice presidente di Legambiente ha poi sottolineato che la politica nazionale, da parte sua, deve essere più coraggiosa quando vengono approvate o modificate le norme sui rifiuti.
Legambiente ha ricordato che il ministero dell’Ambiente deve presentare il suo Programma nazionale di prevenzione entro la fine dell’anno, come previsto dalla direttiva europea. “Il ministero – afferma Ciafani - dal mondo della produzione e della distribuzione, alle associazioni di cittadini, per fare in modo che quel programma sia una vera road map affinché l’Italia riduca la produzione di rifiuti, com’è riuscita a fare la Germania, utilizzando anche la leva economica”.