Meno rifiuti ma il riciclo tiene, buone notizie per i consumatori attenti

Secondo il rapporto 'L'Italia del riciclo', nel 2009 sono diminuiti i rifiuti prodotti, anche per l'effetto della crisi. Il risultato è stato una diminuzione in termini assoluti delle tonnellate di materiale riciclato. Se si guarda alle percentuali di riciclo sui materiali messi in commercio però, si scopre che c'è stata una vera inversione di tendenza: si ricicla molto di più degli anni passati.

Meno rifiuti ma il riciclo tiene, buone notizie per i consumatori attenti
Un paio di settimane fa nel corso di un convegno a Palazzo Montecitorio è stato presentato lo studio annuale 'L'Italia del riciclo', un rapporto stilato da Fise Unire - associazione che rappresenta le aziende del recupero rifiuti e che è legata a Confindustria - e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. Stando a quanto emerge dall'indagine, nel Bel Paese il settore del riciclo abbia risentito, come tutti i settori, della crisi ma che contemporaneamente sia stato in grado non solo di resistere ma anche di espandere sotto certi aspetti la propria importanza. Nel rapporto si legge infatti: "Il settore del riciclo rifiuti risente della crisi registrando un calo in termini assoluti dei quantitativi gestiti, dovuto alla flessione della produzione e quindi anche della domanda di materie prime ricavate dai rifiuti, pur a fronte di un progressivo e continuo aumento dei tassi di riciclo in tutte le filiere anche per la contrazione dei consumi; aumentano le esportazioni di materiali riciclati, dirette soprattutto verso i Paesi in forte sviluppo economico (Cina su tutti) che offrono nuovi sbocchi al settore". 'Il riciclo' ha quindi risentito della crisi in quanto in termini assoluti ha trattato meno materiale, la gente ha comprato di meno, le aziende hanno prodotto di meno e quindi è stato minore il materiale a disposizione da riciclare, ma nonostante questo non c'è da vedere solo nero. Se, infatti, la diminuzione in termini assoluti è testimoniata dai dati del 2009 sui sei principali flussi di materiale riciclato - alluminio -27,9%, carta -10%, legno -4,4%, plastica -9,9%, vetro -3,2%, rottami ferrosi -34,4% - è anche vero che in tutti i settori, alluminio escluso, hanno visto aumentare in maniera considerevole le percentuali di riciclo rispetto alla materia immessa in commercio. In alcuni casi come quello di carta e acciaio si è arrivati a percentuali di riciclo addirittura dell'80%. Dice Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile: "Anche in un periodo di crisi economica un settore cruciale della green economy, come quello del riciclo dei rifiuti, non solo regge, ma riesce a fare passi in avanti significativi. Questo Rapporto sull'Italia del riciclo, ci fa vedere che non c'e' solo la crisi dei rifiuti di Napoli, ma che esiste ormai in questo Paese una vasta attività di riciclo dei rifiuti che, in non pochi settori, è fra le più avanzate d'Europa. Abbiamo intere Regioni dove le raccolte differenziate sono intorno al 50% e settori come quello degli imballaggi dove si ricicla il 64% dell'immesso al consumo". Per concludere, si ricicla sempre di più, e anzi nonostante il rapporto parli in termini negativi della diminuzione delle tonnellate di materiale riciclato - dai 31mln di tonnellate del 2008 ai 24mln di tonnellate del 2009 - in realtà ci sarebbe da gioire anche di queste in quanto se ben interpretate queste tonnellate di materiali riciclati mancanti significano anche tonnellate di rifiuti in meno, un segnale che aspettavamo da tanto tempo. Si tratta in questo senso di un'inversione di tendenza in parte dovuta alla crisi, ma in parte dovuta anche alla presa di coscienza degli italiani che in questi anni hanno capito l'importanza di una attenta raccolta differenziata, meglio se 'porta a porta', che si traduce sempre, come insegna l'esperienza, in una diminuzione generale della produzione di rifiuti e conseguentemente come abbiamo visto anche di riciclo assoluto. Negativo? No, assolutamente no.

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