di
Giulio Marotta
11-04-2013
Capita a tutti di avere problemi con un’azienda che ti fornisce un servizio: ad esempio, quando ti arriva una bolletta con importi superiori ai consumi effettivi oppure quando il collegamento ad internet funziona poco o nulla. Di fronte alla mancata risposta ai tuoi reclami da parte dell’operatore spesso ci si rassegna; invece occorre reagire a queste “prepotenze”.
Di fronte ad un torto, che magari determina un danno di limitata entità, si è indotti talvolta a 'sorvolare' per non restare impegolati in lunghe controversie legali; al limite, ci si prende lo sfizio di passare ad un operatore concorrente (un tempo, in regime di monopolio, questa possibilità neppure c’era). Invece ci sono dei metodi per far valere i propri diritti che non richiedono necessariamente di rivolgersi ad uno studio legale né di affrontare i tempi biblici della giustizia italiana. Si stanno affermando infatti sempre di più forme alternative di risoluzione delle controversie che si definiscono in tempi molto rapidi e con costi molto contenuti.
Per chi volesse approfondire questo argomento consiglio una Guida che passa in rassegna le diverse forme di conciliazione. In estrema sintesi, c’è la c.d. conciliazione paritetica, nella quale un rappresentante dell’azienda e uno delle associazioni dei consumatori individuano in poco tempo una soluzione al problema emerso l’eventuale indennizzo, che sottopongono al diretto interessato, il quale è libero di accettare o meno; la procedura è regolata da appositi Protocolli con la singola azienda (vedi il caso della Sorgenia) o con associazioni di imprese, come nel comparto delle assicurazioni.
Poi c’è la conciliazione ad opera di organismi pubblici nei diversi settori, come quella svolta dai Corecom in caso di controversie tra utenti ed operatori delle telecomunicazioni (per qualche esempio clicca qui oppure qua) oppure dall’Arbitro bancario finanziario per le controversie relative a operazioni e servizi bancari e finanziari. In questo modo è possibile ottenere un indennizzo (di entità variabile a seconda dei disagi subiti ed il rimborso di quanto indebitamente addebitato in bolletta). Resta fermo che, in caso di danni rilevanti, occorre rivolgersi al giudice civile per l’azione di risarcimento. E poi c’è la possibilità di far sanzionare i comportamenti scorretti delle aziende, rivolgendosi ad esempio all’Antitrust, come abbiamo più volte segnalato in questa rubrica.
Insomma, è meno complicato di quanto sembri ottenere il rispetto delle leggi e dei contratti. E vale la pena seguire questa strada anche per controversie di limitata entità: va infatti considerato che spesso il piccolo “torto” subito da ciascuno di noi si ripete in un numero elevatissimo di casi, favorendo guadagni illeciti molto consistenti all’operatore scorretto.
Se vuoi avere un quadro aggiornato dei diritti degli utenti, consulta la Newsletter Leggi, regole, consumatori , che fornisce una rassegna di tanti provvedimenti adottati ogni mese dalle Autorità competenti per contrastare le pratiche sleali delle imprese.