Referendum: Cassazione proclama vittoria dei Sì

La Corte di Cassazione ha ufficializzato ieri la vittoria dei sì ai referendum del 12 e 13 giugno scorso. I due quesiti sull'acqua sono quelli che hanno registrato il più alto numero di votanti.

Referendum: Cassazione proclama vittoria dei Sì
La Corte di Cassazione ha proclamato ieri la vittoria dei Sì ai referendum del 12 e 13 giugno. I due quesiti sull'acqua sono quelli che hanno registrato il più alto numero di votanti, (27.689.455 il primo, 27.690.714 il secondo) e il maggior numero di Sì (25.931.531 il primo, 26.127.814 il secondo). Il Comitato Referendario 2 Sì per l'Acqua Bene Comune si aspetta che a fronte di una così chiara espressione della volontà popolare, venga al più presto discussa e approvata in Parlamento la proposta di legge di iniziativa popolare depositata alla Camera dei Deputati già nel 2007, proposta che va nella direzione di un governo pubblico e partecipativo del servizio idrico così come lo intende la maggioranza degli italiani. Allo stesso modo, il Comitato chiede a tutti gli Ambiti Territoriali Ottimali e a tutti gli enti locali di ottemperare immediatamente a quanto abrogato dai quesiti referendari, predisponendo gli atti necessari a togliere “l'adeguata remunerazione del capitale” dalla tariffa e ad avviare percorsi di ripubblicizzazione del servizio idrico integrato. Anche il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza ha commentato l’ufficializzazione della vittoria dei SI alle consultazioni popolari, proclamato ieri dalla Cassazione, facendo riferimento in particolare al referendum sul nucleare. “La grande soddisfazione è di essersi definitivamente liberati dall’incubo nucleare. Un rischio inutile e pericoloso che aleggiava sul nostro Paese, ma anche una scelta energetica costosa e dannosa cui l’Italia ha opposto un secco segnale di rifiuto”. “Ora dunque – continua il presidente di Legambiente - non ci sono più scuse per non intraprendere la strada delle rinnovabili e dell'efficienza, a partire dalla conferma degli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici e da nuove politiche di sostenibilità per la riduzione della C02 nel settore agricolo e dei trasporti. Solo proseguendo in questa direzione si sceglierà di uscire dalla dipendenza dalle fonti fossili per porsi all’avanguardia in un’Europa che – seguendo l’esempio di Italia, Germania e Svizzera – oggi può rinunciare al nucleare e puntare sulle energie alternative”.

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