Ciao!
Forse questa è la prima newsletter che ricevi. Se è così, significa che ci hai lasciato il tuo indirizzo a Firenze in occasione di Terra Futura. Ne approfitto per darti il benvenuto tra i lettori del Cambiamento.
Per chi non c'era o non ha potuto partecipare al convegno da noi organizzato, abbiamo pubblicato i video della giornata. Fateli girare! :-)
Ma oggi voglio darti una bella notizia. Forse lo saprai già, ma comunque sento il bisogno di ribadirlo anche io: il referendum sul nucleare si farà! Una notizia che milioni di italiani aspettavano con ansia. Nonostante tutti i tentativi di insabbiamento mediatico e di boicottaggio politico, alla fine si andrà a votare. Ora tocca a noi. Andiamo in massa, portiamo gli amici e i conoscenti.
Come ha spiegato egregiamente Alex Zanotelli, SULL'ACQUA CI GIOCHIAMO TUTTO. Non si tratta di un semplice referendum. Si tratta di decidere se vogliamo rinunciare ai nostri diritti fondamentali. Mai come in questa occasione, tra acqua e nucleare, il potere ha dimostrato così tanta arroganza. E non solo chi il potere lo detiene direttamente. Persino Enrico Mentana, in occasione dello speciale sulle elezioni di lunedì scorso, ha ripetuto più volte che il referendum "che conta" è quello sul legittimo impedimento.
Sono completamente accecati ormai. Media, politici, istituzioni. Hanno perso il senso delle cose. Si vota su acqua e nucleare e il vero referendum è quello sul legittimo impedimento??? Certo... se vogliamo ridurre eternamente la realtà a favorevoli o contrari a Silvio Berlusconi forse è così. Ma per noi, il vero referendum, è quello che andremo a votare su acqua e nucleare. Contro l'arroganza dei potenti.
Intanto anche dalla Spagna arrivano segnali incoraggianti. Vi proponiamo un reportage che ci è stato inviato direttamente da Barcellona.
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Buona lettura!
Daniel Tarozzi
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Bisogno di eresia
"Più ci allontaniamo dalla natura, e più perdiamo il contatto con la realtà 'reale' della nostra esistenza, più il mondo delle immagini dell'ambiente tecnico ha il potere di trasferirci l'impressione di vivere ancora in quella realtà". La strada per raggiungere la libertà? Un percorso 'eretico' rispetto alla consacrazione della tecnologia. Dove c'è l'eresia: è lì che scorre la vita.