di
Alessandra Profilio
25-06-2013
Attivista, pacifista, tra i fondatori del movimento No Ponte e del Movimento Nonviolento messinese. Renato Accorinti è il nuovo sindaco della città di Messina. Una vittoria di tutti i cittadini che hanno aderito alla lista civica “Cambiamo Messina dal basso” e che hanno voltato le spalle ai partiti ed ai poteri forti.
“Dobbiamo credere sempre in noi stessi e nei valori, è una lotta che ha portato avanti la gente comune. Io ho creduto da sempre che tutto può cambiare nella vita. Un popolo ora crede in se stesso, anche davanti al potere schiacciante che ha umiliato questa città. La forza delle idee dei valori, dell'utopia, questa è una battaglia per i singoli e per intere città di tutta Italia”.
“È una vittoria della città e ognuno deve fare qualcosa. 'Cambiamo insieme Messina dal basso' vuol dire che ora ognuno di noi deve continuare a dare la sua partecipazione. La democrazia è basata sulla partecipazione e non sulla delega. Dobbiamo diventare finalmente da sudditi a cittadini, vale per tutti e per tutta l'Italia. Daremo finalmente un segnale da questa città che i politici hanno mortificato ed i cittadini hanno esaltato e questo vale per l'intera collettività e per l'intera nazione”.
Sono queste le prime dichiarazioni del nuovo sindaco di Messina. Renato Accorinti ha vinto ieri il ballottaggio con il 52% dei consensi: una vittoria di tutti i cittadini che hanno aderito alla lista civica “Cambiamo Messina dal basso” e che hanno voltato le spalle ai partiti ed ai poteri forti. Accorinti ha vinto contro il candidato del Centrosinistra Felice Calabrò, che nel primo turno non ha vinto per una manciata di voti.
Nato a Messina il 30 marzo 1954, Renato Accorinti è un attivista, pacifista, politico, docente e tecnico della Federazione Italiana di Atletica Leggera italiano. È tra i fondatori del movimento No al Ponte e del Movimento Nonviolento messinese. Da decenni è impegnato nella difesa dei diritti civili, dell’ambiente e nella lotta alle mafie.
A seguito della legge 772 del 15 dicembre 1972 sul servizio civile, conduce una campagna informativa sull’obiezione di coscienza al servizio militare, divenendo referente provinciale della Lega degli Obiettori di Coscienza.
Negli anni ’70 è a Berlino per manifestare contro il Muro di Berlino.
Nel 1979 partecipa alla Carovana per il Disarmo Bruxelles-Varsavia, manifestando,nelle città europee maggiormente militarizzate, contrarietà al dispiegamento di armamenti da parte sia della NATO sia del Patto di Varsavia. Dopo aver incontrato Pietro Pinna a Perugia, nel 1979 fonda, insieme a altri attivisti, il Movimento Nonviolento messinese, mediante il quale, nel 1981, promuove una campagna informativa in favore dei 5 referendum radicali, ritenendo il divieto di abortire e l’aborto clandestino atti di violenza nei confronti delle donne.
È di Renato Accorinti la lettera aperta con cui propone di esporre nel centro di Messina i resti dell'automobile degli agenti della scorta di Giovanni Falcone distrutta dopo la strage di Capaci, uno dei simboli più rappresentativi dello stragismo mafioso. Ai sindaci che si sono succeduti ha proposto più volte di intitolare la piscina comunale a Graziella Campagna, la sedicenne messinese uccisa dai boss mafiosi della Sicilia orientale perché aveva assistito involontariamente all'esecuzione di un killer.
Per promuovere le aree di verde pubblico, Accorinti, ha lanciato la campagna “La natura ci salverà” cercando di riconvertire le aree militari in disuso. Non ricevendo risposte concrete da parte dell’amministrazione pubblica, individua di propria iniziativa delle aree specifiche nel centro cittadino e con l’ausilio di alcuni suoi giovani studenti e Rom, armato di vanghe e zappe, pianta degli alberi.
In segno di protesta per il passaggio dei tir in città è stato protagonista di uno sciopero della fame durato una settimana.
Tra le sue battaglie principali vi è sicuramente quella contro il Ponte sullo Stretto di Messina. Tra i fondatori del movimento No al Ponte, Renato Accorinti il 25 giugno 2002 si arrampica sul pilone di Torre Faro: per un giorno e una notte espone a circa 220 metri di altezza due striscioni contro il progetto di costruzione del ponte, attirando sulla causa promossa grande attenzione mediatica.
Indossa sempre la maglietta 'No Ponte', ma il suo impegno, ci tiene a ribadirlo, non si limita a questa battaglia, seppur di fondamentale importanza.
Prevenzione antisismica, riduzione del rischio idrogeologico, valorizzazione del patrimonio storico e culturale della città, rispetto della legalità, creazione di nuovi spazi di socializzazione, supporto al lavoro, attivazione di pratiche contro gli sprechi alimentari come il Last Minute Market, promozione della mobilità sostenibile anche mediante l'attivazione di servizi di bike sharing e car sharing.
Questi alcuni dei punti del suo programma e delle azioni che l'amministrazione di Renato Accorinti intende intraprendere al fine di rilanciare Messina e costruire “una città moderna, attrattiva, competitiva, solidale, dinamica, equa e sostenibile”, “una città 'di relazioni' che superi la condizione di declino in cui Messina è stata condotta dalle politiche scellerate”.
“La verità – afferma Accorinti - è che Messina ha compreso, accolto e premiato con un consenso da molti imprevisto il progetto politico di partecipazione da me proposto. C’è un’intera società pronta ad assumersi la responsabilità del cambiamento e a lavorare per far uscire Messina dal disastro in cui si trova, per costruire una città libera dalla cappa e dal dominio dei gruppi di interesse. Una città finalmente libera da una politica fatta di favori e clientele. Ma per liberare una città ci vogliono uomini liberi da ogni sudditanza e da ogni condizionamento (politico, partitico, economico, massonico), con una storia coerente di impegno e con il sostegno attivo dell’intera società cittadina”.
Ieri per la città di Messina è stato un giorno di festa, con le strade travolte dall'entusiasmo di migliaia di cittadini emozionati per una vittoria che è la vittoria di tutti. Oggi, da una parte, la speranza è che la nuova amministrazione del sindaco Accorinti possa rappresentare per Messina un'occasione di vera rinascita; dall'altra ci si auspica che l'entusiasmo mostrato dai messinesi rifletta una seria presa di coscienza, un reale risveglio e la volontà di offrire ognuno il proprio contributo per il cambiamento di una città che sino a ieri, sotto molti punti di vista, appariva immutabile.
Cambiare dal basso, non si stanca di ripeterlo il nuovo sindaco, vuol dire proprio questo.