di
Alessandra Profilio
23-11-2011
"Non ci sono scuse per i ritardi, nessuno può essere fiero di quello che è successo nella città". È quanto ha affermato il commissario Ue all'Ambiente, Janez Potocnik. Se entro la fine della settimana non verranno comunicate le azioni che si intende intraprendere tempestivamente, l'Italia sarà nuovamente portata davanti alla Corte di Giustizia.
“La situazione dei rifiuti a Napoli è una vergogna che va avanti da anni”. È quanto ha affermato in Parlamento il commissario Ue all'Ambiente, Janez Potocnik, sottolineando che è necessario attivare tempestivamente la raccolta differenziata. “Non ci sono scuse” per i ritardi, ha aggiunto Potocnik, “nessuno può essere fiero di quello che è successo nella città”.
Secondo il commissario Ue si è arrivati ad un punto in cui ci vorranno almeno 20 anni per smaltire i rifiuti ammassati. Alla fine di questa settimana scadranno i due mesi di tempo che la Commissione europea ha concesso all'Italia per rendere note a Bruxelles le misure che intende adottare per far fronte all'emergenza rifiuti a Napoli.
Nel caso in cui a Bruxelles non dovesse arrivare nulla il commissario Ue, Janez Potocnik, porterebbe nuovamente l'Italia davanti alla Corte di Giustizia, chiedendo una sanzione che secondo le più ottimistiche stime si aggirerebbe sui 20-30 milioni d'euro.
“L’emergenza rifiuti non è mai terminata e l’Europa chiede il conto. Eppure basterebbe fare quello che da anni ci chiede: investire, aumentare e potenziare la raccolta differenziata, attuando politiche di riduzione dei rifiuti senza lasciarsi distrarre da vecchi e nuovi sempre più fantasiosi supporti tecnologici”. È quanto ha affermato Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania commentando il richiamo Ue per l'emergenza rifiuti.
Buonomo ha sottolineato che in Campania vi sono già esempi virtuosi di comuni che fanno la raccolta differenziata ed ha spiegato che bisogna partire proprio da questo virtuosismo ed estenderlo affinché la regione e i cittadini che la abitano riacquistino credibilità.
Secondo Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente, per risolvere il problema sono necessari interventi strutturali “per completare l’impiantistica per il trattamento dell’organico e per lo smaltimento dei rifiuti e per estendere la raccolta porta a porta in tutte le città medio grandi”.