Ecomafie: da giugno i rifiuti speciali saranno tracciati con Sistri

Circa l'80% dei rifiuti prodotti in totale nel nostro Paese rientra nella categoria dei rifiuti speciali. A partire dal 1° giugno 2011 entrerà in vigore il Sistri, il Sistema elettronico di controllo che consente la tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi su tutto il territorio nazionale. Presentato ieri mattina dal ministro dell'Ambiente, il Sistri ha l'obiettivo di contrastare le ecomafie, un business che in Italia costa circa 20 miliardi di euro.

Ecomafie: da giugno i rifiuti speciali saranno tracciati con Sistri
Nel nostro Paese circa l'80% dei rifiuti prodotti in totale rientra nella categoria dei rifiuti speciali, di cui il 10% è costituito da quelli speciali pericolosi. Nel 2006 i rifiuti speciali prodotti in Italia sono stati 134,7 milioni di tonnellate, di cui circa nove milioni di quelli pericolosi. I rifiuti urbani ammontano invece a 33 milioni di tonnellate all'anno. A partire dal 1° giugno 2011 entrerà in vigore il Sistri, ovvero il Sistema elettronico di controllo che consente la tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi su tutto il territorio nazionale. Il sistema è stato presentato ieri mattina dal ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo nel corso di una conferenza stampa alla Selex SeMa, una azienda del gruppo Finmeccanica che ha avuto l'appalto diretto per la realizzazione del sistema dal precedente governo. Il nuovo modello di comunicazione dei dati in materia di rifiuti, prevede: un dispositivo Usb, per accedere al sistema, trasmettere i dati e memorizzare le informazioni; una Black box, da installare su ciascun veicolo che trasporta rifiuti speciali al fine di monitorare il percorso del carico del produttore al centro di smaltimento. In pratica l'azienda che produce rifiuti speciali inserisce in rete i dati sul tipo e la quantità di rifiuti da smaltire. La società di trasporto prescelta indica i mezzi utilizzati, le generalità degli autisti e il percorso. Infine le aziende di stoccaggio e smaltimento forniscono i dati relativi alla immondizia ricevuta. Tutte le informazioni viaggiano dunque su una speciale chiavetta Usb per computer e su 'scatole nere' Gps montate sui camion adibiti al trasporto. Le operazioni e i trasporti vengono monitorati da una 'sala controllo' presso la Selex (che ha sede a Roma) e dai carabinieri. Inoltre, secondo quanto riferito da un dirigente del Ministero, presto i dati saranno disponibili per tutte le forze di polizia. Il sistema Sistri coinvolge al momento 320 mila aziende e 22 mila imprese di trasporti. Il progetto prevede la distribuzione di quasi 600 mila dispositivi elettronici con il monitoraggio costante di circa 500 siti di smaltimento fra impianti di incenerimento e discariche. A partire da giugno l'iscrizione sarà obbligatoria per tutte le aziende che producono rifiuti speciali. Secondo quanto spiegato dal ministro Stefania Prestigiacomo, il Sistri comporta “una rivoluzione di legalità e di efficienza nel settore dei rifiuti” in quanto costituisce “uno strumento serio ed efficace per contrastare le ecomafie”. L'ultimo rapporto di Legambiente sulle ecomafie ha rivelato che in Italia il giro d'affari legato alla gestione criminale dell'ambiente è di circa 20 miliardi di euro.

Commenti

Era ora! Vorrei solo che anche le famiglie fossero monitorate, così da verificare il loro eco-comportamento. Vivo in campagna, non avete idea di quello che vedo quotidianamente camminando con i miei cani: uno schifo assoluto. Solo perché vivono fuori dalla città pensano di poter disporre della terra in qualsiasi modo vogliano. Un vero strazio...un abbraccio alla nostra tribù del cambiamento.
pati lucaroni-broomer, 09-03-2011 07:09
Come esposto in un articolo del quotidiano Il Fatto (http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/03/09/ecomafia-parte-il-sistri-trovato-linganno/96220/) pare esserci un inconveniente non da poco, ovvero la non tracciabilita' dei rimorchi. Altre ipotesi riguardo la dubbia affidabilita'sono sollevate nei commenti a pie' di pagina.
Batsheva IV Y., 10-03-2011 02:10
Purtroppo SISTRI non avrà alcun effetto sulla maleducazione dei cittadini che vanno per i boschi. E' uno strumento concepito per governare i rifiuti speciali, cioè quelli prodotti dal settore industriale e produttivo. Sostituirà il sistema cartaceo, già in uso dagli anni '90 (dal Decreto "Ronchi") con un sistema informatico di trasmissione dei dati. Di per sè, non sarà in grado di contenere la gestione illegale più di quanto non faceva il vecchio sistema dei "formulari di trasporto". Tuttavia un risultato lo ha già certamente ottenuto, un bel business "governato" per la produzione di computer, chiavette USB, telecamere e sistemi di localizzazione (black box) che le migliaia di produttori, trasportatori e smaltitori di rifiuti hanno dovuto acquistare, e che nel giro di qualche anno diverranno rifiuti elettronici.
Luca Bartolucci, 10-03-2011 08:10

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