di
Alessandra Profilio
03-12-2010
Secondo quanto deciso ieri mattina dalla conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama, la riforma sull'Università sarà discussa in aula al Senato solo dopo il voto di fiducia al Governo, previsto per il 14 dicembre. L'Unione degli universitari definisce tale rinvio “una grande vittoria” e fa sapere che la mobilitazione continuerà fino al ritiro del disegno di legge Gelmini.
Slitta l'approvazione della riforma Gelmini. Il disegno di legge sull'Università sarà infatti discusso in aula al Senato dopo il voto di fiducia al Governo previsto per il 14 dicembre. Tale decisione è stata presa ieri mattina dalla conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama al cui interno c'é stata la decisa opposizione delle minoranze contro ogni ipotesi di calendarizzare la riforma prima del dibattito sulla fiducia.
Il presidente dei senatori del PdL, Maurizio Gasparri, aveva proposto di calendarizzare il ddl Gelmini già la prossima settimana in modo da approvarlo prima del dibattito sulla fiducia.
Si è detta soddisfatta per l'esito della Conferenza dei capigruppo la presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro la quale ha ammesso che la battaglia per bloccare la proposta del PdL di votare la riforma prima del 14 dicembre “è stata dura”.
“L'opposizione per motivi di pura propaganda politica, mette a rischio provvedimenti urgenti e indispensabili per l'università italiana. Senza l'approvazione rapida del ddl non si potranno bandire posti da ricercatore, non potranno essere garantiti gli scatti di stipendio, non saranno banditi nuovi concorsi”, ha commentato Mariastella Gelmini che si è dichiarata fiduciosa del fatto che “il 14 dicembre il governo incasserà la fiducia del parlamento e il ddl diventerà legge entro l'anno”.
L'Unione degli universitari, d'altra parte, accoglie la notizia dell'esito della Conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama come una “grande vittoria”.
In una nota dell'associazione studentesca si legge: “si tratta di una grande vittoria degli studenti e dei ricercatori (...). Questo ennesimo rinvio rappresenta una sfiducia della Gelmini ancora prima del 14. Il ritiro del ddl e le dimissioni della Gelmini ci sembrano, quindi, scelte obbligate. Di certo le nostre mobilitazioni non si fermeranno, anzi continueranno fino al ritiro del ddl”.
Intanto la protesta degli universitari italiani finisce sulla prima pagina del New York Times. Il celebre giornale newyorchese riferisce delle manifestazioni contro la riforma Gelmini pubblicando una foto ANSA scattata da Giorgio Benvenuti. L'immagine ritrae un giovane bolognese disarmato mentre, durante le manifestazioni, sta sferrando un calcio contro un poliziotto con casco, scudo protettivo e manganello in mano. Sotto la foto si legge: “Studenti in molte città italiane, compresa Bologna a cui si riferisce la foto, hanno protestato ieri contro l'aumento delle rette e i tagli alla formazione”.
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