Il 2 agosto dieci rifugiati coinvolti nel progetto Refugee ScART hanno consegnato la loro prima donazione ai responsabili del Poliambulatorio mobile di Emergency che lavora a Castel Volturno, in provincia di Caserta. Gli artigiani rifugiati di Refugee ScART hanno infatti deciso di donare mensilmente una parte del loro reddito, generato creando oggetti di plastica riciclata, per aiutare altri rifugiati ancora più bisognosi.
Gli artigiani rifugiati di REFUGEE ScART hanno scelto di donare mensilmente una parte del loro reddito, generato creando oggetti di plastica riciclata, per aiutare altri rifugiati ancora più bisognosi, contribuendo all'acquisto di farmaci da usare sul Poliambulatorio mobile di Emergency che lavora a Castel Volturno, in provincia di Caserta.
L’Ambulatorio mobile offre assistenza sanitaria gratuita in aree a forte presenza di migranti, come le aree agricole, i campi nomadi o i campi profughi.
Dal 2 gennaio 2013 sono iniziate le attività dell'ambulatorio mobile a Castel Volturno, in provincia di Caserta, in una delle zone a più alta presenza di migranti in Italia. Secondo il rapporto dell'Istituto Internazionale per le Migrazioni, si stima che gli stranieri presenti a Castel Volturno rappresentino un terzo della popolazione, in un territorio dove al degrado urbano si aggiunge la forte presenza della criminalità organizzata.
L'ambulatorio mobile di Emergency offre cure gratuite ai migranti e alle fasce vulnerabili della popolazione residente: si tratta soprattutto di uomini senza permesso di soggiorno impiegati nell'edilizia e nell'agricoltura, spesso in condizioni di pesante sfruttamento. Il 2 agosto dieci rifugiati di Refugee ScART hanno visitato l’ambulatorio mobile e consegato la loro prima donazione ai responsabili di Emergency.
"Considero questa donazione dei nostri artigiani rifugiati un atto di grande valore nel creare dignità e nel contribuire concretamente alla cultura della pace. Coloro che inizialmente erano i beneficiari di Refugee ScART, attraverso Emergency, ora diventeranno donatori: il piacere di dare non può essere un privilegio riservato solo a chi ha, ma e' un diritto che appartiene a tutti." dice Marichia Simcik Arese, Fondatrice di Refugee ScART.
CHE COS'È REFUGEE ScArt – Arte migrante
Si tratta di un progetto umanitario della Spiral Foundation Onlus nato nell'estate del 2011, con il patrocinio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per Rifugiati (UNHCR) Ufficio Sud Europa, in cooperazione con Centro Astalli, Laboratorio 53 e Programma Integra a sostegno di rifugiati arrivati in Italia alla ricerca di protezione. In un laboratorio artigianale messo a disposizione da AMA Roma SpA, un gruppo di dodici rifugiati crea teli artistici da cui vengono creati oggetti fatti interamente di materiali di scarto. Le loro opere sono il risultato della creatività e sensibilità estetica delle terre d'origine unite alle volontà di contribuire al bene comune utilizzando rifiuti per trasformarli in doni preziosi. In 24 mesi REFUGEE ScART ha riciclato più di sette tonnellate e settecento cinquanta chili di plastica dando così un importante contributo positivo alla ecologia della città' di Roma.
Attraverso REFUGEE ScART due condizioni di svantaggio – gli scarti della plastica e l'arrivo di rifugiati in Italia - diventano condizioni di vantaggio per il bene comune. Il rifugiato viene messo nella condizione di essere una risorsa positiva nel contribuire alla tutela dell'ambiente attraverso il riciclo di materiali di scarto, e quindi di poter ridare alla società che lo ha accolto, e non è più percepito come "un peso" sul sociale, ma diventa un positivo contributore al bene comune: una risorsa positiva. Coinvolto in questo progetto, il rifugiato inoltre esce da una condizione di anonimato ed isolamento, divenendo parte di un gruppo, acquisendo un senso di appartenenza ed identità positiva che lo fortifica ed incoraggia nel proprio percorso d'integrazione. Questo si aggiunge alla generazione di un micro-reddito nell'attesa di ottenere la documentazione necessaria e le opportunità per inserirsi nel mondo del lavoro. L'intero ricavato (100%) generato dalle vendite ritorna nella sua interezza ai rifugiati stessi.
"Una idea semplice e di grande utilità sociale: si ripuliscono le strade dalla plastica e si riciclano i materiali di scarto generando lavoro che permette ai rifugiati di rifarsi una vita. Ci guadagnano tutti: i cittadini e i rifugiati” ha detto la Presidente della Camera, Laura Boldrini.
“Progetti come questo sono atti di fraternità che suscitano imitazione ed entusiasmo e realmente trasformano la società. Con REFUGEE ScART i vuoti a perdere diventano pieni a rendere: ecco, io considero questa piccola organizzazione una prua, una prua che muove le acque di una palude, di uno stagno. Sta andando nella direzione giusta, fonda un esempio, forma una scia nella quale è possibile che altre navi vengano e producano questa ricchezza dal niente, dallo scarto e dal rifiuto” ha affermato lo scrittore Erri De Luca.
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Per maggiori informazioni:
REFUGEE scART