Intervista al dott. Attilio Speciani, allergologo e immunologo clinico, esperto in omeopatia.
Una raffica di starnuti, naso che cola, prurito in gola, lacrime agli occhi: passato il raffreddore invernale, siamo già in piena stagione di allergie respiratorie. E, oltre al fastidio, c'è di più: l'allergia può provocare sinusite, insonnia, mal di testa, renderci più vulnerabili a infezioni batteriche. Dati recenti segnalano, inoltre, che si tratta di un fenomeno in aumento: la presenza di forme allergiche tra la popolazione è, infatti, nettamente cresciuta, tanto che negli ultimi 5 anni si è osservato un trend di crescita del 5 %. Nelle nazioni occidentalizzate soffre di allergie ormai quasi 1 adulto su 3, soprattutto le donne tra i 15 e i 30 anni , e oltre il 40-45% dei bambini. Lo scenario non cambia se guardiamo al nostro Paese, dove è 1 italiano su 6 a soffrire di questo disturbo. Numeri incredibili se si pensa che 200 anni fa non era presente in letteratura scientifica neppure un caso di allergia. Il primo caso di “hay fever” (raffreddore da fieno in inglese), viene infatti riportato sulla rivista scientifica Lancet nel 1819. Il dott. Attilio Speciani*, allergologo e immunologo clinico, esperto in omeopatia, ci aiuta a capire meglio questo fenomeno e quali possono essere le strategie terapeutiche che si possono mettere in atto.
Come è stata possibile una così massiccia diffusione delle allergie?
Per capirlo, dovremmo, prima di tutto, chiarire il concetto di allergia. Fino a poco tempo fa, l’allergia era considerata in medicina un difetto dell’organismo, mentre oggi è possibile parlare di allergia come difesa, come un fenomeno normale in tutti. Tutti nasciamo allergici e intolleranti a tutto, dagli acari ai pollini. È solo il controllo attivo del singolo individuo a fare la differenza tra chi mantiene la tolleranza (il sano) e chi questa tolleranza la perde diventando appunto allergico e intollerante. Dunque l’allergia può essere vista come un segnale di perdita di controllo che richiede attenzione per impostare un cambiamento terapeutico.
I medicinali omeopatici possono rappresentare una valida scelta terapeutica?
Certamente, anche perché i medicinali omeopatici presentano vantaggi significativi: la generale assenza di effetti collaterali (come sonnolenza e disturbi dell’attenzione), l’utilizzo di sostanze naturali (minerali, vegetali o animali) e l’assenza di tossicità. Per queste ragioni, i medicinali omeopatici sono generalmente adatti a tutte le età, inclusi i bambini e gli anziani. La terapia omeopatica, inoltre, laddove necessario, può essere associata in maniera complementare ad altri farmaci e proposta per periodi di tempo anche lunghi. L’utilizzo di farmaci omeopatici è indicato sia nella fase di prevenzione delle allergie “da fieno”, sia nella fase acuta. In genere, in prevenzione, sarebbe importante cominciare una terapia omeopatica indicativamente almeno 1 mese prima dell’inizio presunto del periodo di pollinazione, ma è importante segnalare che l’inizio di una terapia omeopatica anche contemporanea all’arrivo dei pollini può comunque essere vantaggioso. Nella fase acuta invece, le specialità omeopatiche vanno scelte in base alla sintomatologia dominante.
Sono stati fatti progressi nell’ambito dell’allergologia?
Sì, oggi possiamo contare su alcune acquisizioni di notevole importanza pratica per il trattamento del raffreddore da fieno, della congiuntivite allergica e dell'asma. Per esempio, se prima il legame tra allergie e cibo era visto solo come marginale, sempre di più la letteratura scientifica punta l'attenzione sull'infiammazione da cibo come una delle componenti più importanti della reattività allergica.
Fattori legati all’ambiente e allo stile di vita possono scatenare la reattività allergica?
Agenti inquinanti e altre sostanze potrebbero essere eliminate più tranquillamente se l’ambiente ci desse tregua. A mio avviso, però, un altro degli aspetti più interessanti riguardanti la moderna allergologia è quello evidenziato già nel 2001 dal premio nobel Rita Levi Montalcini al Congresso Europeo di allergologia tenutosi a Berlino: mi riferisco all’importanza, nella reattività allergica, degli aspetti emozionali. Un particolare stato emotivo potrebbe dunque influenzare sia in modo positivo che negativo le reazioni allergiche di una persona. Nel 1986, in effetti, Rita Levi Montalcini fu insignita del Premio Nobel proprio grazie alla scoperta dell’NGF (Nerve Growth Factor), citochina che viene prodotta dall’organismo in seguito a momenti di forte cambiamento vitale capaci di moltiplicare per diverse volte la reattività allergica di una persona . Per queste ragioni primarie, l'allergia a una o più sostanze può essere vista come un segnale di allarme in un individuo nei confronti di fattori esterni legati anche all’ambiente, allo stile di vita e ad aspetti emotivi che il corpo ci suggerisce chiaramente di non poter più tollerare, provocando dunque una sorta di infiammazione.
APPROFONDIMENTO: RAFFREDDORE O POLLINOSI?
Non è detto - ricorda il medico - che un raffreddore nella stagione dei pollini sia collegato a un’allergia respiratoria. In genere, basta fare caso a qualche piccolo segnale per distinguerli: mentre il raffreddore comune dura circa 7 giorni, un raffreddore da fieno provocato da un’allergia durerà per tutto il periodo di pollinazione, accompagnandosi spesso a congiuntivite e qualche volta ad asma. In generale, è bene ricordare l’importanza di rivolgersi al medico quando i sintomi di un’allergia respiratoria sono molto intensi, prolungati nel tempo e ostacolano fortemente le più comuni attività giornaliere, come pure se vi è difficoltà di respiro o crisi asmatiche, avendo una particolare attenzione a riconoscere se alcuni alimenti attivassero (ma non è detto che lo facciano) un’allergia crociata. Naturalmente, è importante conoscere le possibili cross-reattività, in maniera tale da poterle tenere sotto controllo.
* il dott. Attilio Speciani è autore dei seguenti libri:
Speciani Attilio, 2008, “Le allergie. Cause, diagnosi, terapie”, Milano, Tecniche Nuove
Speciani Attilio, Gabriele Piuri, 2013. “Come una pentola a pressione”, Milano. Tecniche Nuove.