Ritorna l’accordo tra i ministri Romani e Prestigiacomo sui contenuti del decreto interministeriale per gli incentivi al fotovoltaico, in particolare sulla tempistica per l’erogazione degli eco-bonus. Superata la scadenza del 30 aprile, si attende la firma entro la fine di questa settimana.
Dopo le proteste di parti sociali, imprese, associazioni e le perplessità delle Regioni e dei Comuni italiani, è stata la divisione tra i due ministri competenti a rallentare ancora una volta i tempi di approvazione della nuova normativa sul Quarto Conto energia. L’emanazione del testo era prevista entro il 30 aprile scorso, data della scadenza del decreto per la promozione delle fonti rinnovabili approvato il 3 marzo dal Consiglio dei Ministri, ma divergenze sui tempi di erogazione degli incentivi per gli impianti fotovoltaici hanno fatto slittare la firma.
Il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, insisteva infatti perché gli incentivi fossero concessi solo a seguito dell’effettivo allaccio degli impianti alla rete elettrica, per evitare speculazioni da parte degli investitori che, una volta ottenuto il rimborso, avrebbero potuto decidere di non collegarli.
Al contrario, il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, suggeriva di erogare i bonus al momento dell’autocertificazione di fine lavori o entro 60 giorni da questa, dal momento che la bozza di decreto prevede ogni mese una riduzione dell’importo degli aiuti che potrebbe tradursi, in caso di ritardi nei tempi di allaccio alla rete, in una perdita rispetto al valore del sostegno atteso dall’investitore.
Dopo momenti di tensione tra i due ministri, due giorni di frenetica attività da parte dei tecnici dei rispettivi ministeri in cerca di una soluzione condivisa e il lavoro di mediazione del sottosegretario Gianni Letta, è tornata 'la pace' e il testo, ormai sostanzialmente definito, approderà con ogni probabilità al Consiglio dei Ministri di giovedì 5 maggio.
L’accordo conferma la posizione del ministro Romani, per cui i bonus saranno erogati a seguito dell’allacciamento alla rete elettrica. Tuttavia, introduce una misura a tutela di chi costruisce l’impianto fotovoltaico: in caso di ritardo da parte dei gestori della rete nel completare il collegamento, questi andranno incontro a delle sanzioni, mentre il costruttore riceverà un indennizzo pari alla somma che ha perso a causa del ritardo nell’operatività dei pannelli.
Quest’ultima forma di 'garanzia' per i proprietari degli impianti genera qualche perplessità: anziché affidare la concessione dell’effettivo importo cui il costruttore ha diritto ad un rimborso a posteriori, le cui procedure e i cui tempi non sono ancora noti e che non assicura alcuna certezza, sarebbe stato probabilmente più semplice calcolare direttamente il valore dell’incentivo, una volta completati i lavori di costruzione ed effettuata la domanda di allaccio alla rete, in base ai tempi stimati dal gestore per il collegamento. In questo modo si sarebbe evitato il rischio di concedere incentivi per impianti poi non produttivi, paventata dal ministro Romani, e i costruttori avrebbero avuto in tempi sicuri l’intera somma prevista, come richiesto dal ministro Prestigiacomo.
Per quanto riguarda gli altri aspetti del provvedimento, la versione finale dovrebbe in primo luogo estendere la validità del Terzo Conto Energia al 31 agosto 2011, anziché al 31 maggio, come inizialmente stabilito. Dall’agosto 2011 alla fine del 2012 è previsto un regime transitorio, che condurrebbe gradualmente al nuovo sistema, in vigore da gennaio 2013 e ispirato al modello tedesco, cioè basato su un rapporto di proporzionalità inversa tra valore degli incentivi e potenza installata.
In questa fase per i grandi impianti sono previste delle soglie di spesa che limiteranno le installazioni a circa 3mila MW, mentre per i piccoli impianti – cioè quelli posti su strutture della pubblica amministrazione, indipendentemente dalla potenza, quelli fino a 1MW di potenza se posti sugli edifici e fino a 200 kW se posti a terra – è prevista una progressiva riduzione mensile.
Attesi anche incentivi per favorire l’autoproduzione di energia da parte dei condomini e premi per la sostituzione delle coperture in amianto con impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, con la possibilità di vedersi riconosciuta un’ulteriore premialità in caso di impiego di soli moduli di provenienza italiana.
Nessuna anticipazione, invece, in merito alle richieste avanzate dalla Lega che, per voce del capogruppo in Commissione Attività produttive a Montecitorio, Alberto Torazzi, ha proposto l’introduzione di un parametro che tenga conto della variabilità territoriale dei livelli di insolazione per evitare il rischio di un “vantaggio competitivo” delle regioni meridionali rispetto al Nord Italia.
Novità potrebbero arrivare nella giornata di oggi dallo stesso ministro Romani, in occasione dell'inaugurazione della dodicesima edizione del SolarExpo, il Salone dedicato alle energie rinnovabili e alla generazione distribuita che riunirà circa 1400 espositori del settore provenienti da tutto il mondo. Aziende e investitori sicuramente in attesa di notizie sul quadro normativo in materia di fotovoltaico, ma impazienti probabilmente di conoscere meglio le intenzioni del governo anche in merito alle altre fonti rinnovabili, passate un po' in secondo piano nelle ultime settimane, ma altrettanto decisive per la politica energetica italiana verso il 2020.