di
Matteo Marini
08-10-2013
A Roma decine di alberi secolari tutelati per legge sono stati abbattuti nelle settimane scorse, per consentire che continuassero i lavori della Metro C e molti altri si prevede che vengano abbattuti. In difesa del verde urbano sono state organizzate nella capitale diverse iniziative tra cui la Marcia degli Alberi.
Mobilità, città a misura di bambino, green economy. Sono queste alcune delle parole che abbiamo sentito pronunciare nell’ultima campagna elettorale per il rinnovo del Campidoglio.
Tre parole chiave con un unico assente, alla prova dei fatti: la tutela del verde urbano. Infatti, come denunciano molte associazioni ecologiste, decine di alberi secolari tutelati per legge sono stati abbattuti nelle settimane scorse, per consentire che continuassero i lavori della Metro C e molti altri si prevede che vengano abbattuti lungo il tracciato. Tra gli altri “polmoni verdi” a subire la stessa sorta, il prossimo sembra sia Villa Rivaldi, che rischierebbe di essere cancellata per far posto ad un cantiere.
“È concepibile in un Paese civile”, si chiedono i Radicali Ecologisti, “tagliare alberi, spianare e cementare un giardino rinascimentale per far posto alle casette degli operai, ai parcheggi e ai magazzini di un cantiere, per un’opera pubblica della quale non vi è certezza né tecnica, né finanziaria e sulla quale anche la Corte dei Conti ha formulato rilievi negativi circa i costi/benefici? È tollerabile in uno Stato di diritto che l’Amministrazione agisca al di fuori della legge, devastando aree vincolate tra le più belle di Roma con l’avallo delle Soprintendenze?”.
Ciò che è stato chiesto con la giornata di digiuno (indetta per lo scorso 5 ottobre) contro l’abbattimento degli alberi secolari di Roma e di tutta Italia e contro la speculazione edilizia in tutte le sue forme, è: “il rispetto della legalità, dei beni culturali perché un patrimonio storico unico al mondo non venga distrutto; l’immediata sospensione degli abbattimenti degli alberi secolari e l’apertura con il Comune di un vero confronto, finora negato; la salvaguardia di Villa Rivaldi, giardino storico tutelato dal Codice dei Beni culturali e del Paesaggio e dalla Carta dei Giardini storici di Firenze; l’applicazione della Legge 10/2013 con l’avvio del Censimento comunale degli alberi monumentali, finalizzato alla tutela e alla salvaguardia del Verde storico; alle Soprintendenze di fare il loro mestiere e di salvaguardare il patrimonio storico, architettonico, archeologico e paesaggistico così sfacciatamente aggredito”.
Per rincarare la dose, il giorno successivo (domenica 6 ottobre), si è tenuta la seconda edizione della Marcia degli Alberi. I manifestanti si sono dati appuntamento alle ore 10 in Piazza del Popolo per procedere ad una marcia con un alberello nello zainetto, lungo un percorso che si è svolto in passeggiata sui marciapiedi e le aree pedonali di Roma: via del Tritone, piazza Barberini, via Barberini, largo Santa Susanna e terminata al Ministero dell'Agricoltura e Foreste in via XX Settembre alle ore 13.00 circa. Ogni partecipante è stato quel che si definisce un “fitoforo”, un portatore di alberi per le vie e le piazze della città.
Gli alberi rimasti, saranno messi a dimora nelle scuole, negli spazi verdi urbani concertati, nei parchi, nei giardini, durante la Giornata dell'Albero il 21 Novembre, a cura dell'associazione Respiro Verde Legalberi.
L’iniziativa è stata organizzata dal Coordinamento Nazionale per gli alberi e il passeggio, con il patrocinio del Comune di Roma. Tra le associazioni e i comitati che hanno aderito: Alberi di Roma, Comitato per la Bellezza, Co.n.al.pa., Co.ri.ta, Coord. Salviamo il Paesaggio Roma e Provincia, Federazione Nazionale Pro Natura, FederTrek, Ginkgo Farm, Lipu Lazio, Memento Naturae, Movimento per la Decrescita Felice, Patriarchi della Natura, Popolo degli Alberi e dei Giardini, Pro Natura Abruzzo, Respiro Verde Legalberi, Sentinelle degli Alberi, Touring Club Italiano, Verdi Roma-Lazio.