di
Alessandra Profilio
15-02-2011
Individuati a Salerno alcuni pesci provenienti da mari tropicali. Si tratta di specie che negli ultimi anni si sono insediate nel Mar Mediterraneo. All'origine di questo fenomeno c'è sicuramente il riscaldamento globale che ha determinato un progressivo aumento delle temperature dei nostri mari, mettendo a dura prova interi ecosistemi.
Corpo piatto, occhi grandi e una criniera rossa da 'punk'. Questo l'aspetto del pesce falce – specie originaria dei mari asiatici il cui nome scientifico è Zu Cristatus – catturato ieri nel golfo di Salerno insieme ad altri esemplari di specie provenienti da mari tropicali.
Tra questi pesci dall'aspetto bizzarro anche il 'polpo palla', di colore azzurro-violaceo, il Berice Splendente (Berix Splendens), proveniente dall'arcipelago delle Azzorre o il pesce flauto (fistularia commersonii), di forma allungata, corpo cilindrico che può raggiungere i due metri di lunghezza e con un lungo filamento come coda.
Si tratta di specie che negli ultimi anni si sono insediate nel Mar Mediterraneo e che rimangono spesso intrappolate nelle reti dei pescatori. Questi pesci arrivano dai Tropici seguendo la scia delle navi, attraversano il canale di Suez fino a raggiungere il Mediterraneo dove mettono in pericolo le specie autoctone. Essendo originari di un mare con una ricca biodiversità, questi animali sono infatti per difesa geneticamente aggressivi, come spiega Sebastiano Venneri, vicepresidente e responsabile 'mare' di Legambiente.
Le catture di ieri a Salerno non costituiscono una novità, afferma Venneri, ma le prime segnalazioni risalgono almeno a 20 anni fa quando ha avuto inizio la tropicalizzazione. All'origine di questo fenomeno vi è il riscaldamento globale che ha determinato un progressivo aumento delle temperature dei nostri mari, sia in profondità che in superficie. Pertanto i pesci tropicali che in passato a causa delle basse temperature non riuscivano a sopravvivere nel Mediterraneo, ora vi si stabiliscono.
Il surriscaldamento del Pianeta determina inoltre la meridionalizzazione del mediterraneo, ovvero la migrazione delle specie da Sud a Nord. “Non è raro infatti trovare barracuda, pesci balestra e pappagallo a poca distanza dalle coste Liguri, eppure provengono dal Nord Africa”, spiega Venneri.
A come è cambiato il nostro clima con il passare del tempo è dedicato proprio uno studio del Cnr diffuso alla vigilia del 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Il rapporto ricostruisce la storia climatica del nostro Paese, dal 1861 ad oggi. Tramite la banca dati dell'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima (Isac) del Cnr di Bologna, è stato possibile riscontrare che l'Italia ha subito negli ultimi 150 anni un continuo incremento delle temperature fino ad arrivare ai valori massimi degli anni 2001, 2003, 2007. A questo cambiamento il nostro mare, non poteva restare indifferente.