All’epoca la Bacchiddu giustificò la sua performance dicendo che per avere il voto bisognava farsi notare con ogni mezzo. E così alla fine un risultato l’ha ottenuto; ha utilizzato la sua parte migliore, ovviamente il cervello, si è fatta conoscere e alla fine ha trovato un lavoro. Similmente a tanti altri ha cercato il posto al sole, non importa come e con quali mezzi, l’importante era raggiungere il proprio scopo. Tutto ciò apparentemente sembra più berlusconiano che non di sinistra e lei addirittura fa (faceva?) parte di quella sinistra ultima rimasta che si ritiene ancora tale.
Ci si è indignati per il modo in cui Berlusconi ha ridotto la cultura in Italia e soprattutto per come considera la donna, ma visto anche l’episodio della Bacchiddu e verificando quanto si è caduti in basso, a questo punto viene da chiedersi se Berlusconi non abbia solo sdoganato una cultura che purtroppo è molto più diffusa di quello che sarebbe auspicabile. Almeno Berlusconi è quello che è, non cerca scuse, intellettualismi; per lui la donna esiste e serve solo e unicamente per fare quella cosa lì e lo ha detto e dimostrato in tutti i modi. Il cervello, le qualità intellettive e personali sono fastidiosi e inutili orpelli, anzi meno se ne hanno e meglio è, contano solo le fattezze da modella. Ma a questo punto ci si chiede se non sia paragonabile a Berlusconi chi fa il fine dicitore, si proclama anche giornalista progressista, magari crede pure di avere una qualche cultura ma poi alla fine di fronte all’audience cala le braghe e trova anche le sue collaboratrici con questo metodo, comportandosi intellettualmente come i suoi ipotetici antagonisti. Magari qualcuno gli chiederà di spiegare questa scelta e Santoro dirà ovviamene che “l’avvenenza” non c’entra nulla e che la persona in questione ha qualità superiori. Per dare un segnale chiaro anche nei confronti delle dignità delle donne, avrebbe dovuto scartarla a priori perché una persona che per farsi eleggere mostra il culo (scusate il termine) non rappresenta certo un trofeo deontologico per un giornalismo serio. Anzi, in condizioni normali o in un paese dove le donne non siano considerate per il loro didietro, sarebbe stata una pubblicità assai negativa per la trasmissione. Ma visto che il buon vecchio Santoro sa bene dove tira il vento della bassezza degli italiani, la Bacchiddu l’ha presa di corsa, occasione unica. Così come quando alla vigilia delle elezioni aprì le porte a Berlusconi dandogli una mano non indifferente nel suo ennesimo tentativo di rimanere a galla, che poi tra l’altro riuscì anche grazie a Santoro stesso.
Berlusconi davvero non poteva da solo disintegrare la cultura di un paese, ci voleva un alleato forte e più presentabile ma che ragiona praticamente come lui. Le donne per la politica (e non solo) sono bei soprammobili che fanno alzare gli ascolti e rendono più accettabili le mazzate che ogni giorno il governo ci rifila. Queste Barbie targate PD vengono proposte come la fatine di Pinocchio, messe apposta a spiegare perché dobbiamo essere tutti felici di ingoiare la medicina cattiva. Si sono criticate le Minetti e tutte le signorine dell’harem Berlusconiano, elette ovunque, e poi l’attuale governo non ha fatto che agire in modo simile usando come persone-immagine donne di bella presenza, magari leggermente meno volgari delle altre ma la sostanza è quella. La donna è un oggetto e tale deve rimanere a destra, al centro e a sinistra, con buona pace delle Bindi di allora e di tutte quelle donne più o meno progressiste che si indignavano per il Cavaliere e chissà se ora criticheranno Santoro e la sua simpatica collaboratrice. Ma probabilmente passerà tutto sotto silenzio o al massimo ci sarà forse qualche fine intellettuale di sinistra, qualche analista dei mass media (magari anche donna) che ci dirà che non c’è nulla di male, che la donna deve valorizzare quello che ha, che una donna che fa come la Bacchiddu è una donna che si impone, che ha carattere e si fa valere, che è finalmente paritaria al maschio, ecc. ecc.
E l’eurodeputata del PD Alessandra Moretti culturalmente ci conferma tutto ciò. In una recente intervista al Corriere della Sera ha dichiarato apertamente che “la bellezza maschile e femminile è un valore”. Alla faccia della sincerità! Quindi di conseguenza chi non è bello, ovviamente inteso per i canoni della pubblicità e dell’estetica imperante, non ha valore. Rassegnatevi quindi sfigati non belli, sfigate non belle, anziani, anziane, i non più nel fiore degli anni: siete senza valore, siete da rottamare come direbbe il capo della Moretti. Largo alla bellezza, alla giovinezza (parole che echeggiavano quando c’era uno al potere che si chiamava Mussolini……)
E così le donne e la cultura sprofondano sempre più in basso
Siamo un grande paese, viva le donne.
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