Sara, dalla metropoli alla social farm

La storia di Sara, che dopo anni vissuti in una metropoli, si è trasferita con la famiglia in campagna per avviare una social farm.«Sono felice di realizzare un sogno».

Sara, dalla metropoli alla social farm

Sara Giusto, conosciuta in rete come Sara Mammabucolica, 36 anni, terapeuta olistica, operatrice shiatsu, ha vissuto in centro a Torino per 19 anni prima di decidere di trasferirsi con la sua famiglia in campagna per realizzare un suo grande sogno: avere una social farm, cioè un cascinale in cui dedicarsi all'agricoltura sinergica, organizzare laboratori, workshop e condividere pratiche di sostenibilità. Al momento i lavori sono ancora in corso, ma tempo un anno questo sogno prenderà vita.

Sara, come hai raggiunto la consapevolezza che ti ha portato ad attuare questo grosso cambiamento?
"Quando ho conosciuto mio marito Fabrizio, lavoravo sui set cinematografici, continuando inoltre la mia attività di terapeuta; ho sempre svolto questo lavoro con passione perché mi piaceva molto, ma mi assorbiva anche enormemente e questo ha generato una sensazione di non-senso che è andata incrementandosi con le gravidanze: sentivo che quello non era più il mio posto perché non si conciliava con il mio desiderio di potermi dedicare ai figli e di seguire i ritmi della natura. Fin da piccola avevo il sogno della cascina bucolica, ma per realizzare certi progetti occorre che i tempi siano maturi: ad un tratto ho sentito che il momento era arrivato e che ero pronta ad affrontare il grande cambiamento. Dunque ho deciso di rallentare diminuendo drasticamente il lavoro per poter seguire il mio desiderio."

Come avete attuato il cambiamento della vostra vita?
"Inizialmente abbiamo cercato a lungo il posto giusto per dar vita a questo progetto, per 3 anni abbiamo vissuto un periodo di sbandamento in cui abbiamo trovato un luogo che ci sembrava idoneo, ma poi abbiamo dovuto lasciar perdere perché troppo distante da tutto dovendo ancora lavorare a Torino. Infine abbiamo trovato un cascinale sulle colline di Alpignano (TO) in una zona ancora selvaggia, e qui stiamo gettando le basi che porteranno tra un anno all'apertura della social farm: abbiamo un frutteto di cachi, un bosco secolare, un orto sinergico e in programma ci sono vari laboratori e spazi destinati all'ospitalità e un salone polifunzionale per i corsi o gli eventi. Nel frattempo io continuo la mia attività di massaggiatrice, seguo orto e bambini, autoproduco tutto il possibile, dal sapone alle creme e ai detersivi; alcune volte seguo anche dei progetti per il cinema e tengo un laboratorio di erbe e autoproduzione per bambini dal nido alle elementari. Di recente abbiamo accolto due ragazze francesi tramite workaway, che lavorano da noi in cambio di vitto e alloggio. Con loro parliamo in inglese o in francese e attualmente ci aiutano in casa, nell'orto e nei lavori nel frutteto e nel bosco."

Qual è il vostro stile di vita adesso?
"La cosa principale è l'autoproduzione e lo scambio: non compriamo quasi nulla se non le materie prime da cui autoproduciamo il più possibile, non buttiamo nulla che possa essere reimpiegato, barattiamo vestiti o mobili, abbiamo poche necessità e quindi viviamo con poco denaro. Questo mi dà il tempo di occuparmi dei miei figli che seguono un programma di scuola familiare parziale, cioè frequentano una scuola montessoriana solo la mattina e un pomeriggio a settimana, e per il resto del tempo sono io che mi occupo della loro crescita e del loro apprendimento: infatti li coinvolgo regolarmente nelle varie attività della cascina, ad esempio in cucina, nell'orto o in diversi lavori creativi e manuali, inoltre facciamo molto lavoro sulle emozioni (respirazione, meditazione, yoga) all'interno del bosco, e in più imparano le lingue grazie alle due ragazze workaway. Tutto questo ci porta ad un apprendimento costante derivato dal sapere fare da sé e dalla comprensione del senso della vita attraverso la consapevolezza di noi stessi."

Fabrizio che ruolo ha in questo progetto?
"Attualmente lui continua a lavorare in ufficio per tutto il giorno, ma la sera e i weekend è instancabile: taglia la legna, segue il frutteto e fa una pizza meravigliosa!"

Come hanno preso parenti e amici la vostra scelta di cambiare vita?
"I miei genitori ci hanno sostenuto fin dall'inizio sapendo quanto fosse importante questo sogno per me e ci hanno dato anche un aiuto economico; più complicato è stato per i genitori di Fabrizio perché, essendo cresciuti durante il boom economico, non riescono a pensare ad un futuro in cui occorra un ritorno al passato, come quello che proponiamo con le nostre pratiche. Nonostante questo, non si sono mai opposti al nostro cambio di rotta e ci osservano dall'esterno a volte con curiosità e a volte con timore. Gli amici e i parenti inizialmente ci hanno chiamati pazzi, ma poi hanno visto la concretezza del nostro progetto e quindi tutti credono in noi."

Quali sono le difficoltà principali che state incontrando nella realizzazione della social farm?
"Soprattutto sentiamo la mancanza del tempo libero, che viene impiegato sempre e comunque per lavorare insieme; a volte mi manca un po' la leggerezza, i momenti di svago, in certi momenti mi tremano le gambe dalla stanchezza, ma devo andare avanti. Spesso sento di non avere la tranquillità o il tempo per organizzare le cose, oppure vorrei fare dei corsi, ma costano troppo e dobbiamo stare molto attenti alle spese. Tutto ciò, però, mi porta ad una maggior consapevolezza di me stessa e delle mie possibilità in quanto sto imparando a misurare le mie forze e a dare agli altri senza per questo esaurire totalmente le mie energie."

Quali sono i principali progetti della vostra futura attività?
"Abbiamo un'infinità di idee, dall'organizzazione di eventi per bambini e adulti, alla condivisione degli spazi esterni, cioè l'orto, il frutteto e tutti i prati qui intorno. In particolare vogliamo creare un progetto di permacultura e food forest continuando a vendere i nostri prodotti, creare un bosco attrezzato per far esprimere i bambini nella pienezza della natura e della creatività e insegnare loro il "far da sé", dall'accendere il fuoco alla costruzione di giochi e al riconoscere le erbe commestibili. L'agriturismo ospiterà poi a breve eventi e gruppi che potranno condividere saperi e sapori dell'antica tradizione e fermarsi a dormire."

Sei felice di questo cambiamento di vita?
"Sono molto felice di poter realizzare un sogno che avevo fin da piccola. Mi sento in costante evoluzione perché questo luogo mi sprona a migliorarmi sempre, anche attraverso il contatto con altre persone che possono darmi spunti per imparare nuove cose. Percepisco il vero senso della vita nel poter vivere il momento presente in ogni istante e nel lavorare per ciò che ho scelto e fortemente voluto."

Per info scrivere a Sara alla sua mail: cascinabucolica@gmail.com

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