Vista la situazione catastrofica e suicida dal punto di vista ambientale, sono sul tavolo, almeno in teoria anche delle agende politiche, i temi che alcuni portano avanti da decenni e per i quali all’epoca venivano trattati come poveri naif ambientalisti e quindi completamente inascoltati. Ma i “naif” sapevano bene come stava la situazione, tant’è che tutte le previsioni che fecero anni fa si sono avverate in ogni campo che riguarda i temi ambientali. Del resto era difficile sbagliarsi dato che quello che queste persone dicevano si basava sulla conoscenza, la logica e sui fatti.
E’ evidente che le energie rinnovabili sono la soluzione, è evidente che non si può inquinare tutto, è evidente che non possiamo lasciare una terra deserto chimico coperto di rifiuti ai nostri figli e nipoti, è evidente che l’alimentazione non può basarsi sull’olocausto di miliardi di animali, è evidente che non possiamo sprecare qualsiasi risorsa, in primis l’energia, è evidente che non si può crescere all’infinito in un mondo dalle risorse finite e questo lo dicevano già nel 1972 Aurelio Peccei e il suo gruppo di lavoro, ben 51 anni fa.
Così anche parte della politica non ha potuto fare altro che constatare l’ovvio ma non certo per etica o lungimiranza, semplicemente perché siamo sull’orlo dell’abisso. Per esempio dall’Unione Europea arrivano a volte delle timide proposte e provvedimenti per le limitazione dei consumi energetici nelle case, la limitazione degli acquisti di auto alimentate a combustibili fossili, un riconoscimento del valore delle energie rinnovabili, una limitazione all’inquinamento dell’agricoltura e dell’allevamento intensivo e così via.
Tutti provvedimenti blandi, poco efficaci e in assoluto colpevole ritardo rispetto alla catastrofe che stiamo vivendo e che non intaccano particolarmente i profitti delle multinazionali e gruppi di potere per i quali l’ambiente è solo una parola vuota di senso ma buona per continuare a fare soldi.
Difatti la logica non è ridurre sprechi e consumi per davvero ma aumentarli nell’ottica della crescita infinita dando qualche pennellata di verde. Basti pensare alla mobilità dove il problema non si risolve certo passando da macchine alimentate a combustibili fossili a quelle elettriche, bensì ripensando completamente la mobilità da prevalentemente privata a prevalentemente pubblica. Il problema è comunque l’automobile in se stessa, non come la alimenti. Ma la politica tranne improbabili miracoli, non andrà mai contro chi la controlla, cioè i grandi gruppi finanziari e industriali. Stessa cosa per l’energia, se è in mano ai colossi che ieri facevano nucleare e combustibili fossili e domani faranno un po’ di rinnovabili, ancora tanto fossile e ancora nucleare, la situazione non cambia perché comunque continueranno ad
inquinare e a loro la bolletta si pagherà.
Il problema non è quindi solo quale energia si usa ma a chi la paghi e quanta ne consumi/sprechi. E il dibattito è sempre uguale a se stesso: mai mettere in discussione i consumi/sprechi e i conseguenti ricavi di chi ci vende di tutto. Di ambiente ha senso parlare se si cambia il sistema economico/mentale complessivo, altrimenti è solo maquillage verde e guadagni stellari per i soliti noti.
In questo dibattito però ultimamente si distinguono forse i personaggi più imbarazzanti di tutti, coloro che ad ogni proposta che comprenda la tutela dell’ambiente e quindi la salute delle persone (anche se poi sono interventi pressoché ininfluenti, vista la gravità della situazione), urlano e protestano contro l’attacco al portafoglio e la libertà dei cittadini. Queste reazioni sono un misto di ignoranza e malafede, probabilmente al pari dei burocrati europei, globalisti e varia, che vengono tanto criticati.
Per i critici dei provvedimenti a tutela dell’ambiente, è prioritario e fondamentale che si continui a consumare, inquinare, fare quello che si vuole contro ogni logica, contro l’ambiente, quindi contro se stessi, i figli e nipoti che anche grazie a loro si ritroveranno il deserto di cui sopra. Il tutto in un corollario in cui i cambiamenti climatici non sono così gravi e sopratutto non hanno causa umana e di conseguenza non esiste nemmeno l’emergenza idrica, tutti argomenti inventati dai globalisti, europeisti o simili per raggiungere i loro loschi obiettivi.
Quindi le auto alimentate a combustibili fossili non si possono toccare, le case devono continuare a consumare (però poi ci si lamenta delle bollette stratosferiche in un corto circuito mentale da oscar del masochismo), le energie rinnovabili sono il diavolo, la carne non scherziamo, è un diritto fondamentale e chi se ne frega del quotidiano olocausto animale oltre ai mille rischi di malattie, quelli sì purtroppo molto pericolosi e conseguente inquinamento stratosferico di acqua, aria e terra. La fettina e il prosciuttino sono un diritto e basta, non si discute e chi la pensa in maniera diversa è uno sporco globalista al servizio di Klaus Schwab (presidente del Forum economico mondiale) e dei tiranni dell’Unione Europea che ci vogliono fare mangiare la carne sintetica. L’agricoltura poi deve continuare ad inquinare e dobbiamo mangiare cibo pieno di veleni perché è un settore vitale del paese, così vitale che ci ammazza. Fra queste posizioni assurde non viene contemplata nessuna alternativa, se sei per la tutela dell’ambiente, quindi della vita e della salute, sei per forza un fan di Schwab e compagnia cantante.
Se Schwab o chi per lui parla di ambiente (non certo per proteggerlo ma per proteggere i suoi interessi), allora l’ambiente non va tutelato! Come a dire: Schwab afferma che la pizza è buona? Allora la pizza fa schifo! Ma oggi come allora, in disaccordo sia con i globalisti, sia con negazionisti climatici e amanti della libertà di inquinare, gli stessi naif di tanto tempo fa, sono coloro che danno vere soluzioni che comprendono la libertà, i diritti, l’economia, l’ambiente, l’occupazione, la giustizia, l’uguaglianza e il futuro di tutti. Facendo queste persone dei ragionamenti logici e senza avere interessi o padroni alle spalle ovviamente non vanno bene né ai seguaci di Schwab, né ai suoi finti detrattori dato che le due parti giocano la stessa partita, entrambi alleati nella rovina del mondo.
Per chi è interessato quindi a proposte concrete, soluzioni reale dei problemi e applicazioni pratiche da ogni punto di vista: tecnico, politico, amministrativo, ambientale, agricolo, alimentare, energetico, occupazionale, ci sono dei manuali e corsi formativi alla portata di tutti che indicano strade percorribili per costruire un mondo sostenibile e felice per tutti.
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