di
Legambiente
27-06-2011
Legambiente sulla Tav, dopo gli scontri di stamattina: " Grave errore ordinare azioni di polizia,
l'irrigidimento del Governo è un ostacolo alla buona politica".
“Non ha nessun senso l'irrigidimento del Governo sulla TAV in Valsusa, Il Ministro Maroni non autorizzi l'uso della violenza perché sarebbe un abominio! Il movimento della Valsusa non vuole un'opera di forte impatto territoriale, ma sono sempre di più gli esperti che mettono in luce il carattere non prioritario del collegamento AV Torino-Lione per il nostro Paese. Si tratta di un'opera che, nonostante il contributo dall'Europa, è destinata a trasformarsi in una voragine per il nostro debito pubblico: su questi aspetti non si discute con i manganelli, ma con gli strumenti della buona politica".
È il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza a prendere la parola dopo i gravi fatti di questa notte sui cantieri TAV. Il frazionamento e il ridimensionamento del progetto, recentemente ipotizzato dimostra, infatti, come l’opera non sia così prioritaria come si vuol far credere, a partire dal costosissimo tunnel di base. Nello specifico, inoltre, per quanto riguarda il cunicolo esplorativo de La Maddalena, nel comune di Chiomonte, oggetto delle contestazioni odierne, è pendente un ricorso di Legambiente, WWF, Italia Nostra e Pro Natura per le numerose illegittimità contenute nel progetto stesso. Tutte motivazioni che – secondo Legambiente – dovrebbero portare il governo ad abbandonare le attuali forzature.
“Le priorità dell’Italia in termini di infrastrutture rimangono ben altre – ha aggiunto Cogliati Dezza – come ad esempio la realizzazione di reti ferroviarie nelle aree metropolitane e opere di accesso alle grandi infrastrutture di valico per il traffico merci. E’ il caso del nuovo Gottardo ferroviario, che gli svizzeri completeranno nel 2016, ma che, a causa dell'inadeguatezza delle infrastrutture di accesso dal lato italiano, non sarà utilizzabile per quella data. Un caso che ben rappresenta il nostro Paese, ad oggi sprovvisto di un piano sulla mobilità e la logistica per impostare una seria programmazione dei trasporti. Questo è quello che ci aspettiamo dal Governo, non la politica dei lacrimogeni e dei manganelli”.
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