La pubblicità appare su Internet e promette di “sviluppare il fascino personale e la capacità di ottenere dagli altri ciò che desideriamo, senza sforzi.” In questo caso “gli altri” sarebbero le donne. Si potrà, inoltre, sviluppare un carattere magnetico, ottenere appuntamenti con tante donne e perdere finalmente quella fastidiosa timidezza che non ci permette di avere successo. Inoltre, viene specificato, il manuale si può consultare facilmente da tablet e cellulare con grande comodità, all'occorrenza.
Il punto non è che conoscere questo sistema ci costerà oltre 80 euro (ma in offerta 39), il punto è che le persone, così sembra, lo comprano o pensano di comprarlo e risolvere i loro problemi.
Il punto è che conquistare le donne (e non una donna) sembra un'operazione strategica che si può imparare a tavolino con un sistema infallibile al punto tale da proporre la formula “soddisfatti o rimborsati”. Chi sono gli uomini che comprano un prodotto del genere? Cosa pensano di se stessi e soprattutto che idea potranno mai essersi fatti delle donne se credono che il loro amore si possa avere in questo modo? Questi prodotti non fanno altro che mostrare le donne come se fossero tutte uguali, quasi esseri idioti da cui meccanicamente aspettarsi risposta precisa a stimolo preciso e somministrato con modalità da laboratorio di ricerca. D'altra parte, lo sviluppo e il desiderio di un carattere magnetico non significa forse voler attrarre a sé qualcuno senza che questi abbia la forza di sottrarsi? Cosa fa un magnete, del resto? L'importante è attrarre (sulle strategie di attrazione non se ne ha forse ancora abbastanza) e, soprattutto, avere, conquistare, possedere, esercitare un potere. Magari anche, e perché no, enumerare le nostre conquiste.
Perché mai la timidezza, che è una delle cose più semplici e belle che si possano ammirare in un uomo, viene considerata quasi come una disabilità o una malattia da curare al più presto? Chi ha detto che tutte le donne siano attratte da uomini cosiddetti “di successo”, da quelli che magicamente sanno attrarre, affascinare o stupire? E' il trionfo della non conoscenza delle donne, della superficialità e dello sguardo distratto su di loro, la promozione del valore delle apparenze e la conferma dei tanti stereotipi che ci sono e che circolano al riguardo. Tutto deve essere facile ed essere fatto velocemente: “clicca e inizia a sedurre da subito”, viene riportato nel testo. E, cosa più importante, si deve avere successo, quasi come si dovessero aggiungere stellette da qualche parte ad ogni conquista ottenuta.
Come mai dobbiamo vincere sempre? Quale senso ha attrarre a sé qualcuno che non sceglie liberamente di farlo e che altrettanto liberamente potrebbe rifilare un bel “no, grazie” che si sarà costretti elegantemente ad incassare? Perdere è la vera lezione e sarebbero guai se non fosse così. E' un modo per confrontarsi, ridimensionarsi, conoscersi e crescere. Eppure viene considerato come una disgrazia. Chi non vince e non conquista a rotta di collo è un perdente, uno sfigato, un poveraccio. D'altra parte anche i commenti (non so quanti veri) riportati a fine testo, battono su pochi tasti che sono sempre gli stessi: “l'ho comprato, tra poco parto per il mare e spero mi aiuti a fare delle vacanze come si deve”, “lo uso da tre settimane e sono già uscito con molte ragazze”, “sono timido e brutto. Con questo sistema le ragazze usciranno con me?”
Sembra lo specchio delle società in cui viviamo: abbiamo esteso la logica della crescita, del successo a ogni costo e dell'apparenza contro la sostanza anche alle relazioni. Abbiamo sostituito alla logica della natura e della spontaneità, quella dell'inganno e dell'artificio pur di raggiungere un obiettivo che non è neppure davvero il nostro ma solo quello che dobbiamo mostrare di aver raggiunto. Fatalmente e senza speranza ignari che le cose più importanti di cui abbiamo bisogno non si possono comprare, estorcere o ottenere a saldo con l'offerta speciale della settimana.
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