Sei pronto per fare una rivoluzione?

“Sei pronto per fare una rivoluzione?” è la domanda provocatoria e insieme l’opera prima di Bernardo Cumbo, scrittore, sceneggiatore, regista e attore del film ideato e pensato appositamente per un pubblico di giovani. A brevissimo esce il suo film.

Sei pronto per fare una rivoluzione?

Bernardo Cumbo, di Città di Castello (PG), ha appena 21 anni e un “fallimento” alle spalle dal quale nasce l’idea di questo progetto cinematografico. Il film, straordinario e unico nel tentativo di rivolgersi a una platea non sempre facilmente raggiungibile, traduce in un linguaggio riconoscibile e immediato concetti complessi ma di cui è necessario occuparsi e sui quali è sempre più urgente porsi domande: un sistema economico che crea bisogni che non esistono, una società che propone il modello di una crescita continua e infinita in un mondo dalle risorse limitate, le cause e le conseguenze dell’attuale crisi, l’importanza di un cibo pulito ed etico, le conseguenze delle attività umane sull’ambiente. Questo film è, esso stesso, un messaggio: prodotto e realizzato con 2000 euro, distribuito gratuitamente su YouTube. “Ho preso tutti i soldi che avevo – dice Bernardo- e invece di comprarmi una macchina, ho pensato di fare un documentario perché lì fuori c'è un mondo da riparare e non c'è nessuno che lo farà per noi”.

Quando uscirà il film?

Il film uscirà a brevissimo. Le informazioni si troveranno sulla mia pagina Facebook.

Qual è il tuo progetto e come è nato?

Questo film è nato da un fallimento. Inizialmente avevo scritto un libro che ho inviato a tutte le case editrici di cui ho trovato l’email e ho pure girato l’Italia per consegnarlo a cantanti, scrittori, filosofi e giornalisti  con la speranza di ricevere da loro un parere e magari un aiuto per la pubblicazione. Ho aspettato un paio di mesi ma non ho ricevuto nessuna risposta. Perciò ho deciso di inviare il manoscritto a un’agenzia letteraria per farlo valutare. Dopo un mese è arrivata la risposta: “più che di una riscrittura, si tratta di ripensare radicalmente l’opera, a cominciare dal mezzo che si intende usare per arrivare al proprio pubblico”. I giorni successivi a questa valutazione sono stati veramente difficili.  Non riuscivo a trovare un senso a tutto questo. Fino a quando mi sono chiesto: “Bernardo forse hanno ragione...forse non hai ancora le conoscenze e il linguaggio necessario. Perciò quale altro mezzo ci può essere per trasmettere questo messaggio?”. Così ho deciso di fare un investimento: invece di comprarmi la macchina ho pensato di fare un film documentario, che andrà su YouTube. Senza monetizzazione, quindi gratuitamente. La cosa divertente è che io non avevo neppure la videocamera né sapevo come si accendesse. Contattai un amico esperto che mi consigliò quale comprare e mi disse come usarla. Se non sapevo nemmeno utilizzare la videocamera figuriamoci il montaggio del film. Ho iniziato a collaborare con un ragazzo, però dopo due mesi abbiamo deciso assieme di interrompere il rapporto. Quindi ho dovuto cominciare tutto daccapo. Dopo giorni di ricerche sono capitato nella pagina Facebook di Low Party Production  e già il nome prometteva bene. Low in inglese significa economico mentre party significa festa. Ho conosciuto Lorenzo Lombardi e Nicola Mancini della Low Party Production e ho subito capito che erano le persone adatte.

Su che basi è nato il progetto?

Attraverso tre domande, che poi sono le tre parti del film. Quando un ragazzo esce dalla scuola superiore viene lanciato nella società di oggi. Viene lanciato in questo flusso continuo di notizie, pareri, opinioni e false verità senza riuscire a vedere se c’è un quadro generale, senza riuscire ad unire i puntini. Perciò il primo obiettivo è cercare di far ordine chiedendosi quali sistemi compongono una società. La maggior parte di queste notizie parla di crisi economiche e politiche, ci mostrano immagini di guerre e delle crisi migratorie. Tutte queste crisi ci fanno sentire pieni di rabbia, pessimismo, sfiducia e arrendevolezza. Da qui la seconda parte del film: c’è una crisi che genera tutte le altre crisi? La crisi c'è e ci sta dirigendo versa una certa direzione. La terza parte è come si cambia questa direzione.

Quando hai iniziato?

Ho realizzato le prime interviste a settembre 2016.

Chi hai incontrato?

Luca Mercalli per capire le cause e le conseguenze dell’attuale crisi ambientale. Jacopo Zeni e Matteo Ruffino del progetto Onda d’Orto per l'importanza di mangiare un cibo buono, pulito e giusto. Poi Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, per capire cos’è la politica e a cosa serve. Serge Latouche su cos’è il capitalismo e la globalizzazione. Inoltre, Mauizio Landini della Fiom per il rapporto che c’è tra il capitalismo e i diritti dei lavoratori, Giovanni Ziccardi sulle tecnologie e i suoi rischi. Poi ho incontrato anche Roberto Re, il mental coach cui ho chiesto che direzione far prendere alla propria vita. Ad Andrea Strozzi ho fatto domande sulla libertà e ai 99 Posse sulla cultura. Andrea Bellardinelli di Emergency ha fatto luce sul problema dei migranti. Sono domande semplici ma in realtà molto complesse. Ho, poi, incontrato Mirko Stasi e Valentina Castronuovo del Comitato di Quartiere "Città Vecchia" di Taranto e abitanti della Casa Occupata "Via Garibaldi"".

Tu dici che ti rivolgi ai giovanissimi, che tipo di linguaggio hai usato?

Con Nicola e Lorenzo abbiamo cercato di trattare contenuti difficili utilizzando un linguaggio semplice, un forma più divertente e giovanile possibile, ad esempio inserendo candid camera, per un semplice motivo: se utilizzo un linguaggio e una forma semplice, comprensibile ad una ragazza di 17 anni, allora  l’uomo di 40 anni capirà senza troppi problemi, ma se utilizzo il linguaggio e una forma adatta all’uomo di 40 anni non è detto che la ragazza di 17 anni capisca. Anzi. Un paio di anni fa ho fatto un sondaggio anonimo.  Ho fatto a 132 studenti di una scuola superiore della mia città otto domande di cultura generale. Una di queste domande è stata: sai cos’è il PIL di uno stato? Il 50% (66 studenti) ha risposto NO, il 50% (66 studenti) ha risposto SÌ.

Quanto è costata tutta la produzione?

Considerato tutto, intorno ai 2000 euro inclusa videocamera e trasporti.

Non hai mai pensato di fare un crowdfunding? Perché è tutto gratuito?

No, non volevo sprecare altro tempo. Ho preso i soldi che avevo e li ho investiti su questo progetto. E poi considero il film una sfida personale. Volevo tirar fuori qualcosa di positivo dal fallimento del libro. Non lo faccio per il successo né per i soldi.

Cos'è il fallimento per te?

Ho imparato che il fallimento  in realtà non esiste. Esiste imparare dai propri errori, esiste l’immaginare, la creatività, il crescere.

Sei consapevole del fatto che ci sono altri film simili al tuo? Cos'ha il tuo in più?

Io sono un grande amante dei film documentari:, Human di Yann Arthus-Bertran, Citizenfour di Laura Poitras , Domani di Cyril Dion e Mélanie Laurent, Michael Moore. Questi registi hanno studiato e hanno impiegato anni per realizzarli ma hanno attrezzature da migliaia di euro. Sono un ventenne che ha deciso di fare un film in sei mesi, senza aver studiato e senza avere inizialmente una videocamera. Cioè, sembra una barzelletta. C’è un però. Quando parlo di questi film ai miei amici o ai miei coetanei, loro mi dicono: ”Che film guardi? Ma guardati Harry Potter…. Ma poi dove li trovi?”. Perchè mi dicono questo? Innanzitutto perché i film documentari hanno una bassa distribuzione. E poi se un giovane ha 10 euro, preferisce guardare un film documentario o un film di fantascienza con un cast da urlo? E, soprattutto, se un giovane ha 10 euro, va al cinema o in discoteca? Le risposte, senza generalizzare, sono abbastanza semplici. Quindi direi che un punto di forza, oltre la schematicità e il trattare contenuti difficili in una forma semplice e divertente,  è sicuramente la gratuità.

Come sei arrivato a questa consapevolezza? Che cosa fai nella vita in questo momento?

Appena finita la scuola superiore mi sono preso l’anno sabbatico. In questo anno ho letto, ho riflettuto e soprattutto mi sono fatto delle domande. “Cosa voglio fare nella mia vita? Quali sono i miei punti di forza e le mie passioni? Cos’è più importante per me ? L’avere più soldi o l’avere più tempo?” Io ho trovato le mie risposte e questo mi ha fatto scoprire meglio la mia direzione. Mi sono anche reso conto che viviamo in un mondo pieno d’intolleranza, di disuguaglianze, di violenze verbali e fisiche. Un mondo che si basa su una crescita infinita anche se il nostro pianeta ha risorse finite. Un mondo in cui è più importante lavorare, guadagnare e consumare che vivere. Quindi, oltre a chiedermi le domande guida del film, mi sono chiesto se è questo il mondo che merito, che meritiamo. Se questo è il mondo che voglio lasciare a mio figlio e a mio nipote.

Qual è la tua direzione?

Voglio prima finire una cosa e poi iniziarne un'altra. Adesso voglio fare il film e poi penserò al resto. Io conosco la direzione che voglio prendere ma ci arriverò tappa per tappa.

La tua famiglia come vede questo tuo lavoro? Ti hanno sostenuto o ostacolato?

All'inizio c'è stata una battaglia culturale soprattutto con i miei nonni che non capivano tutto questo leggere, domandarsi e riflettere. Per loro era tempo perso. Però ora che hanno capito hanno fiducia in me e mi supportano.

Perché è importante che i ragazzi guardino il film?

Perché lì fuori c'è un mondo da riparare e nessuno farà il lavoro per noi. A me non preoccupa chi continua a distruggere il mondo, chi invece mi preoccupa è chi non ha deciso se riparare o distruggere. La mia speranza è che chi ancora non ha deciso non l’ha fatto per paura o per insicurezza, ma perché è confuso di fronte a tutta questa complessità,  non si è ancora chiesto cosa sta causando tutto, perché ancora non ha preso coscienza di dove stiamo andando e non si è ancora chiesto come si può cambiare strada. A breve uscirà un film che si pone come obiettivo quello di mettere ordine in questa società complessa,  di capire qual è la crisi che scatena tutte le altre, ti farà vedere con immagini chiare dove stiamo andando e sentirai come, secondo me, si può cambiare strada.

Come ti hanno accolto gli esperti che hai contattato?

Solo pochi non mi hanno risposto. Quelli che lo hanno fatto mi hanno accolto molto bene e si sono dimostrati molto disponibili.

Quali sono state le difficoltà che hai incontrato?

Una bella sfida personale è stata la realizzazione delle candid camera che vanno fatte con sconosciuti. Anche se la sfida principale è stata la mia mancanza di competenze ed esperienze in questo campo, capire la forma, il linguaggio, l’inquadratura, la luce adatta e più incisiva. Queste situazioni mi hanno fatto capire come si impara facendo, sbagliando e collaborando con persona creative, competenti e serie come i miei due compagni.

Di' qualcosa a quel ragazzo che ti sta leggendo e che si sente abbattuto, ferito e senza vie d'uscita in un mondo che sembra rifiutarlo.

Se il mondo ti rifiuta questo non significa che devi rifiutare te stesso. Significa che questo società individualista, incentrata sul profitto, materialistica e piena di competizione non è adatta a te. Allora hai due soluzioni: o tu modelli la società o la società modellerà te. Sarà facile modellare la società? No. Sarà sicuro? No. Sarà conveniente? No. Sarà giusto? La nostra unica Terra risponde di sì. Le persone sfruttate, schiave e indigenti risponderebbero di sì. 

Di' qualcosa a quella ragazza che ha ricevuto l'ennesima porta in faccia alla richiesta di un lavoro.

Questo lavoro rispettava la nostra unica Terra e i diritti degli esseri umani? Era coerente con le tue passioni, i tuoi punti di forza e i tuoi valori? Oppure questo lavoro l’avevi scelto solo per i soldi, per comprarti la macchina nuova e il vestito più bello? Se questo lavoro distruggeva la nostra unica Terra allora potevi compiere un danno intergenerazionale. Se questo lavoro sfruttava altre persone potevi compiere un’ingiustizia. Se questo lavoro l’avevi scelto solo per guadagnare i soldi che ti servivano per comprare qualcosa di superfluo sei stata fortunata. Hai rischiato di buttare la cosa più importante che possiedi: il tuo tempo. Ma se invece questo lavoro era una passione, non arrenderti. Se ti hanno sbattuto la porta in faccia significa che non sei ancora pronta. Devi crescere. Devi imparare. Però non mollare. Riprova. E ti hanno sbattuto la porta in faccia di nuovo? Che bastardi.  Però se questa è la tua passione, se è una cosa giusta, non mollare…. Un giorno tuo figlio verrà da te e ti dirà:” Mamma ho scoperto cosa voglio fare da grande!!! Voglio fare il mago...”. Tu potrai rispondergli in due modi: “Il Mago!?!?!?? Sai, quando ero giovane anche io avevo una passione!! Ascolta tua madre: fai qualcosa di più semplice!!! Guarda in questa fabbrica cercano un operaio: 10 ore al giorno, 1000 euro al mese. Ottima paga... altroché il mago”. “Il Mago!?!?!?? Che bello figlio mio! Girerai il mondo, conoscerei tante persone... ma la tua anziana mamma potrà venire con te? Sai figlio anche io quando avevo la tua età anche io ho scoperto la passione, il perché ero qui…è stato difficile, ma ne è valsa la pena!!”. Cosa risponderai a tuo figlio, a tuo nipote?

Di' qualcosa a quei ragazzi che pensano che il mondo sia fatto per i vincenti.

Possedere tanto, ambire a tanto, spendere tanto, competere tanto, lavorare tanto, consumare tanto, mostrarsi tanto, spogliarsi tanto e ovviamente correre tanto. Questo è il vincente nella nostra società. Secondo me il vincente è proprio l’opposto. Il vincente è chi ha poco, il necessario per vivere, ma è molto; chi vive per vivere e non per lavorare; chi vive in base ai propri principi e non in base ai principi imposti da qualcuno o da qualcosa; chi mette in pratica azioni per diminuire il suo impatto ambientale; chi condivide con l’altro; chi vive nella vita reale e non in quella virtuale; chi parla con gli altri e non degli altri.

 

Vivere Basso, Pensare Alto Voto medio su 1 recensioni: Da non perdere
Pensare come le MontagneVoto medio su 5 recensioni: Buono
Ufficio di Scollocamento Voto medio su 4 recensioni: Buono
Solo la Crisi ci può SalvareVoto medio su 1 recensioni: Da non perdere

Lascia un commento


Per lasciare un commento, registrati o effettua il login.